
romanzo contemporaneo
Longanesi
21 marzo 2023
cartaceo, ebook
400

Sembra un mattino qualsiasi: spegni la sveglia, ti versi il caffè e ti prepari per affrontare la giornata. Ma. quando apri la porta d'ingresso, trovi una scatoletta di legno sul pianerottolo. Non sai che l'abbia mandata. Non sai che cosa contenga. Apri. Dentro c'è soltanto un pezzo di filo.
In tutto il mondo, ogni persona che abbia compiuto ventidue anni riceve la stessa scatola misteriosa. E nel giro di un istante, tutto cambia per sempre: quel filo rappresenta il tuo destino. La sua misura, diversa per ciascuno, indica con precisione quanto tempo ti resta da vivere. Il mondo si divide tra chi ha il filo lungo e chi, invece, corto.
Lo scontro è inevitabile: da una lato che può investire nel futuro, dall'altro che non ne ha e deve fare i conti con una fine prossima. E, nel mezzo, che preferisce non sapere e sceglie di non aprire quella scatola.
Tre milioni di persone, ce ne sono otto i cui destini sono inestricabilmente intrecciati: una coppia che pensava di avere tempo, un medico che è certo di non averne, amici di penna che diventano pian piano qualcosa di più, commilitoni pronti a tutto pur di contrastare un sistema ingiusto e un politico senza scrupoli che non esita a sfruttare la paura degli elettori a proprio vantaggio,
“Il mondo era andato a gambe all’aria, come il soffitto affrescato sopra la sua testa, e gli umani adesso guardavano tutto dal punto di vista divino” – da “Il filo della tua storia” di Nikki Erlick, edito Longanesi.
La vita di ogni individuo, dal ventiduesimo anno in poi, è sconvolta a causa dell’arrivo di alcune scatolette di legno contenenti un filo. Esso rappresenta la misura della lunghezza della vita di ognuno. Il mittente è il destino al quale nessuno può sfuggire. In un mondo impazzito, il cammino di alcuni “filicorti” si intreccia dando vita a una storia avvincente e commovente nello stesso tempo.
“Essere noi fa schifo. Ma perlomeno c’è un noi”
Improvvisamente, ogni essere umano ha la possibilità di conoscere la durata della propria vita aprendo una scatolina che contiene un filo rosso. La sua misura rappresenta quella dell’esistenza di ogni destinatario. La maggior parte della gente non resiste, vuole sapere quanti anni vivrà ancora, perciò apre il cofanetto, sottovalutandone le drammatiche conseguenze.
Amie, una giovane insegnante, decide di non farlo. È una ragazza romantica, piena di sogni e progetti. Non sopporterebbe di vederli calpestati da un infausto destino. Inizierà una conoscenza epistolare con un “filocorto” del quale finirà per innamorarsi, entrando in crisi. Potrà realizzare i suoi desideri con qualcuno che la lascerà presto sola?
“E mi manca parlare delle piccole cose, soprattutto in una città che è piena di meravigliose piccole cose”
Ben è un architetto talentuoso e appassionato del suo lavoro. Quando ha saputo di essere un “filocorto”, si è rivolto ad un gruppo di sostegno per altri come lui. La sua compagna l’ha lasciato a causa del suo crudele destino e lui sta cercando di farsene una ragione. Pur essendo un uomo riservato, trova conforto nel confronto con gli altri membri del gruppo, arrivando a fare un bilancio positivo della propria vita. È determinato a non precludersi nulla.
Hank è un medico che conosce la breve durata del suo destino, ma è deciso a non condividere quest’informazione. Vuole rimanere la persona generosa e etica che è sempre stata, senza lasciarsi guastare dalla paura e dall’amarezza.
Nina e Maura sono una coppia. Nina è quella più concreta, affidabile e pragmatica. È una donna professionalmente realizzata, serena e soddisfatta della propria vita. Maura, invece, ha dei trascorsi burrascosi, all’insegna della precarietà sentimentale e lavorativa. Ha trovato una nuova stabilità emotiva nella sua relazione con Nina, sebbene in lei esistano ancora frammenti dell’antica insicurezza. Nina è un filo lungo, mentre Maura no. Nina diventa un valido supporto per la compagna, ma lo stato emotivo di quest’ultima metterà a dura prova la loro relazione.
Jack sta frequentando l’accademia militare per ufficiali, contro voglia. Non ha il coraggio di ribellarsi alla sua influente famiglia, che desidera per lui una carriera nell’esercito. Poiché è l’unico erede, deve dimostrarsi all’altezza del proprio nome. È un giovane timido, insicuro e timoroso. L’unica persona sulla quale sente di poter contare è il commilitone Javier, per il quale prova un affetto fraterno.
“Cosa diavolo stava facendo? Permetteva alla famiglia che non lo aveva mai capito veramente di costringerlo a rinunciare all’unica persona che invece lo capiva?” – Il filo della tua storia
Javier ha origini ispaniche, il suo sogno è quello di diventare un ufficiale dell’esercito americano, difendere il suo paese e fare qualcosa di utile per gli altri. In un ambiente frequentato perlopiù da viziati rampolli di famiglie altolocate, dove vige la legge del più forte, i due giovani si riscoprono affini e costruiscono un rapporto all’insegna della stima reciproca e affetto sincero. Jack è un filo lungo, mentre Javier corto. Ma la loro amicizia non subisce una battuta d’arresto a causa di questo, la ragione del loro temporaneo allontanamento è lo zio di Jack, Anthony.
Anthony è un uomo politico, senza scrupoli, che mira ad arrivare alla Casa Bianca. Approfitterà del proprio filo lungo per calpestare gli avversari più sfortunati, incentrando la sua campagna elettorale sulla forza data dalla longevità. Inviterà gli elettori a diffidare di tutti i “filicorti”, etichettandoli come deboli, instabili e inaffidabili.
“Rappresentante del Congresso della Virginia di sangue blù, con previsioni elettorali mediocri, Anthony Rollins vide i fili come una manna piovuta dal cielo”
“Il filo della tua storia” è un romanzo estremamente avvincente, scritto attraverso un linguaggio semplice e molto scorrevole. Lo stile è fluido e agevole, il ritmo decisamente incalzante. Le tematiche riguardano l’ineluttabilità del destino e la sua consapevolezza.
Ad un primo sguardo, potrebbero sembrare argomenti non particolarmente nuovi, in realtà la singolarità del romanzo sta nella modalità di introdurli. È quasi geniale. Consiste in un mistero iniziale che ogni lettore si sentirà chiamato a dipanare ma, nel corso della lettura, perderà d’importanza. Vi accorgerete che, piano piano, il “come” prenderà il posto di tutti i “perché”. In questo, l’autrice saprà coinvolgerci, trascinandoci nel vortice dei pensieri dei protagonisti. Essi sono tutti ben caratterizzati, anche quelli classificati come secondari. La Erlick è riuscita a creare abilmente e verosimilmente legami tra loro, nonostante abbiano ben poco in comune.
La trama si suddivide in stagioni della durata di un anno. Le stagioni in capitoli e ogni capitolo segue il percorso di un personaggio diverso, in modo alternativo. La narrazione si svolge in terza persona, tranne nei capitoli sotto forma epistolare.
“Forse la presenza dei fili non contava. Indipendentemente dal fatto che fossero arrivati dal Cielo, o teletrasportati da un altro universo, o che avessero viaggiato a ritroso nel tempo da un futuro lontano, erano le persone a decidere cosa fare“
Desidero rassicurare tutti coloro che, come me, non amano la fantascienza. Questo romanzo non prende pieghe del genere. Sembra, invece, trattare tutti gli aspetti della natura umana in relazione al tempo e alla sua consapevolezza. E le reazioni sono diverse come lo sono le persone.
Mi ha decisamente sorpresa. Non riuscivo a smettere di leggerlo e non ero più minimamente interessata alla provenienza dei fili (era stata la mia iniziale curiosità), ma volevo solo conoscere il destino di ogni personaggio. È coinvolgente e molto originale, nonostante la tematica sia stata ampiamente trattata in precedenza.
Si parla di vita, di esseri umani, perciò bisogna mettere in conto qualche lacrima di commozione. È incredibile come un romanzo che parta da un evento surreale, finisca per trasformarsi in tanti spaccati di vita che potrebbero sembrare veri.
Vi ritroverete a leggere le sue quattrocento pagine in un soffio.
Volete conoscere il filo della storia di questi personaggi?