
Eroi dell'Olimpo #2
fantasy
Mondadori
18 giugno 2018
cartaceo, ebook
490

Percy si risveglia da un lungo sonno e non ricorda nulla di sé, a parte il proprio nome. Perfino il Campo Mezzosangue gli sembra un luogo estraneo, e l'unica traccia che riesce a evocare dal passato è una ragazza: Annabeth. Hazel dovrebbe essere morta, ma è più viva che mai. Ora, a causa di un terribile errore commesso nella sua vita precedente, il futuro del mondo è in pericolo.
Frank discende da un dio, secondo i racconti di sua madre, eppure lui non ne è affatto convinto: quando si guarda allo specchio vede un ragazzo goffo e paffuto. Ma ora che si ritroverà coinvolto nella nuova missione di Percy Jackson e dovrà spingersi fino ai ghiacci dell'Alaska per salvare il mondo dall'ira della divina Gea, dovrà credere in se stesso più che mai.
Percy Jackson torna con una nuova trascinante avventura, in cui i semidei della mitologia greca e romana dovranno unirsi per difendere la Terra e risolvere la misteriosa Profezia dei Sette.
Lupa gli aveva detto che le menti mortali potevano credere a qualunque cosa, purché non fosse la verità.
L’avventura continua. Il libro precedente, “L’eroe perduto” ci aveva lasciati in piena suspense, con gli eroi del Campo Mezzosangue che avevano intuito la sorte di Percy. Ed eccoci ora qui, poco dopo l’impresa di Jason, Leo e Piper.
Percy si risveglia da un lungo sonno durato all’incirca sette settimane. Come abbiamo visto precedentemente con Jason, anche con Percy, la dea Era (meglio ora definirla nella sua forma romana di Giunone) aveva un obiettivo ben specifico: unire semidei romani e greci per combattere al fianco degli dei e sconfiggere Gea. Per far accadere ciò, però, occorreva prima che Percy si recasse al Campo Giove. Mi ha molto divertita il “come” ha raggiunto il Campo Giove, dove si allenano i semidei romani.
L’ultima persona con cui ha voluto parlare in privato è stato Jason Grace. E quella è stata l’ultima volta che l’ho visto.
Anche in questo secondo volume, il fattore “perdita di memoria” gioca un ruolo importante: il figlio di Nettuno si trova smarrito e confuso. Si sente, indubbiamente, perso fisicamente e mentalmente. Non sa bene come agire, e quindi si affida agli insegnamenti ricevuti da Lupa.
Ovviamente è un discorso totalmente diverso rispetto a quello di Jason. Percy sembra recuperare la memoria in modo sorprendentemente veloce.
Mangia amaro e assaporerai il dolce. Senza fatica non si ottiene nulla.
Potrebbe essere considerata il sunto del libro questa citazione. Se si scelgono le vie più semplici, pacifiche, tranquille, spesso alla fine va tutto a rotoli. Ma se si decide di imboccare la strada difficile, è più facile ottenere ricompense. Sembra quasi un paradosso, ma è la verità. Riflettiamoci un po’ su.
Se ad esempio, il nostro eroe greco Percy Jackson si fosse arreso ancor prima di trovare il Campo Giove, ora il mondo sarebbe stato distrutto da Gea. Invece, il nostro Percy ha raggiunto il nuovo campo e ha conosciuto i suoi nuovi compagni di viaggio: Hazel, figlia di Plutone e Frank, figlio di Ares. Il loro passato, il loro punto di forza: lei doveva essere non-viva; lui, essendo cinese, ha una discendenza molto particolare. La sua famiglia custodisce un dono definibile “curioso ”: può trasformarsi in qualsiasi cosa. Il problema è comprendere il come!
Il campo Giove per Percy è tutto diverso: le persone non si fidano di lui. Romani e greci non si sono mai amati troppo. I romani pensavano che potesse essere una spia mandata da Gea. Percy riuscirà a conquistare la loro fiducia?
Ha vissuto una vita piena. È pronta per andare oltre. Non essere egoista.
Si affrontano tante disavventure. Tra cui la morte, indubbiamente. La morte dei propri cari è sempre dolorosa. Ma Percy, Hazel e Frank devono avere coraggio ed essere forti. Devono portare a termine la propria missione. I giorni passano sempre più velocemente. L’Alaska li aspetta a braccia aperte. Più si avvicinano alla “terra oltre gli dei”, più Gea è desiderosa di avere i tre eroi dalla sua parte.
La prima metà del libro era abbastanza statica. Riordan doveva sottolineare le differenze fra i due campi, lo stato d’animo di Percy, la storia dei due nuovi protagonisti. Ma è dalla seconda metà del libro che tutto diventa più interessante. La pagine sono molto scorrevoli, la trama inizia a diventare ancora più interessante, ricca di colpi di scena, azione e rivelazioni importanti.
Rick Riordan, come sempre, nel finale ci lascia a bocca aperta. Forse questa volta, in particolar modo, si è superato. Mi ha veramente sconvolta, tant’è vero che ho subito iniziato la lettura del terzo libro. Ero troppo curiosa di scoprire cosa succederà.
Forse la differenza che più mi ha colpito, ad oggi, fra le due saghe, è il Campo Giove. È totalmente diverso dal Campo Mezzosangue: più completo, con molti più semidei, satiri/fauni,organizzazione. L’introduzione dei Lari, gli spiriti che sorvegliano e proteggono le case dei propri antenati, ad esempio, l’ho molto apprezzata proprio perché in perfetto stile “Italia”.
Ottimo lavoro Rick Riordan!
Richard Russell Riordan Jr., meglio conosciuto come Rick Riordan, nato a San Antonio il 5 giugno del 1964, è uno scrittore statunitense. Ha frequentato il liceo “Alamo Heights” e, dopo essersi diplomato, ha preso laurea in storia e in inglese.
Al figlio di Riordan, Haley, è stata diagnosticata la dislessia. Quando era in seconda elementare, Haley ha chiesto al padre di raccontargli storie ispirare ai miti greci e, proprio per soddisfare la richiesta del figlio, Riordan inventa il Personaggio di Percy Jackson. Halye chiese poi al padre di scrivere le storie che gli raccontava come libri e, per non deluderlo, Riordan riuscì a prendersi il tempo per farlo.
Nel 2010, in Italia, Mondadori Editore pubblica “Il ladro di fulmini”, dal quale è tratto anche un film. La saga di Percy Jackson ha ventuto oltre trenta milioni di copie in tutto il mondo, e 500 mila in Italia. Rick Riordan attualmente risiede a San Antonio con la moglie e i loro due figli.

Le parole sono il suo pane quotidiano: fra libri, serie tv, film e il suo scrivere racconti passa le giornate. È amante delle piccole cose, dei gatti, e ammira chi dal niente riesce a trarre di tutto. Il suo ispiratore maggiore è Albert Einstein, infatti condividono la stessa filosofia di vita: ‘La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto’, ‘Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido’, ‘La creatività è contagiosa. Trasmettila!’
Avrei un domanda… Il libro dice: I giganti possono essere sconfitti soltanto grazie alla collaborazione tra Dio e semideo, quindi come riescono Hazel e Frank a scofiggere Alcione?