
romanzo
Delos Digital
29 novembre 2022
Cartaceo E-book
198

Il fantasma del cambusiere narra le vicissitudini di un fantasma scozzese scorbutico e misogino - Julian Moore - morto assassinato in casa, che vede all'improvviso il proprio cottage abbandonato preso in affitto da una bella donna inglese e dal fratello di dieci anni. Lui, che in vita era un accreditato cambusiere sulle baleniere e con un carattere tutt'altro che socievole, dovrà fare i conti con inquilini rumorosi che, per colmo di sventura, sono persino incapaci di cucinare. Il fantasma farà di tutto per mandarli via, però Lady Margareth è testarda e non vuole saperne di andarsene, soprattutto perché è in fuga. Qualcuno minaccia di ucciderla. Non solo: qualcosa tuttavia lega il fantasma alla donna visto che può sentirlo senza che lui lo voglia. DI sicuro c'è un segreto nella vita di Lady Margareth e un mistero attorno alla violenta morte di Julian Moore. Entrambi dovranno imparare a far conto uno sull'altra per riuscire a convivere e, soprattutto, a far luce sui troppi enigmi che li circondano.
“…del resto, chi l’avrebbe mai detto che la parte migliore della mia esistenza l’avrei vissuta da morto?”- da “Il fantasma del cambusiere” di Fiammetta Rossi, Delos Digital.
In un suggestivo paese della Scozia, sorge una modesta dimora sulla quale girano voci relative alla presenza del fantasma del suo ex proprietario: il cambusiere Julian Moore, assassinato proprio in quella casa. Lady Margareth non crede a queste dicerie e, insieme al fratello minore, vi si trasferisce. Si tratta di una sistemazione economica e abbastanza lontana lontana dal centro abitato. La giovane nasconde un segreto e la presenza del fantasma, che è reale e farà di tutto per cacciarla dalla propria abitazione, non basterà a scoraggiarla.
“E voi, parenti manigoldi, che la mia furia vi precipiti nell’abisso più nero e il vortice vi consumi assieme ai vostri oscuri propositi”
Julian Moore è stato un marinaio innamorato del mare e della Scozia. È stato un cambusiere, nonché un ottimo cuoco ed anche un uomo affascinante, seppur scontroso e bizzarro. Un tipo indipendente e troppo amante della propria libertà per sacrificarla in nome del matrimonio. Julian Moore è deceduto in seguito ad un’aggressione per mano di un brigante. Da allora, il suo fantasma vive indisturbato nella sua casa. Ogni qualvolta qualche temerario acquirente si fa avanti, è sufficiente usare i numerosi trucchi che conosce per spaventarlo e metterlo in fuga. Questo fino all’arrivo di lady Margareth e di suo fratello.
“A volte i grandi uomini non hanno bisogno di presentarsi, li senti e basta” – Il fantasma del cambusiere
Margareth è giovane e bella. La sua distinzione e la sua buona educazione sono evidenti, così come la sua provenienza. È una donna colta, gentile, ma molto determinata. Julian non riesce a capire il motivo per il quale una persona chiaramente appartenente all’alta società si adatti ad una così modesta sistemazione come quella casa. Pur interagendo con diversi abitanti del paese, è evidente che non ama particolarmente la vita sociale, come se temesse qualcosa e si sentisse al sicuro in quel luogo così umile e ai margini del paese.
“In questa donna vedevo forza, coraggio e qualcosa di più, ma era sepolto sotto strati di paure e incertezze. Come tirarlo fuori?” – Il fantasma del cambusiere
Jonathan, il fratello di Margareth ha solo dieci anni. È un ragazzino sveglio e vivace, è convinto che le dicerie sulla presenza di un fantasma in casa loro siano vere. Non sembra particolarmente spaventato, è assai più interessato a giocare con i ragazzi del paese e a mantenere il riserbo sul loro passato.
Essi trovano nel reverendo Thorp un amico e confidente. È un giovane colto e attraente con il quale Margareth instaura un rapporto di confidenza e complicità. L’uomo prova un sincero interesse verso di lei, lo esprime con garbo e discrezione, mentre la donna lo ricambia con dolce condiscendenza, senza mai lasciarsi andare del tutto, come se ci fosse un impedimento. Si limita ad intrattenere una fitta corrispondenza con lui, standosene il più possibile all’interno della sua modesta abitazione.
Ma Julian non ci sta. La casa è territorio suo e, come tale, va difeso. Riuscirà ad allontanare i due fratelli? E loro, cosa temono più del fantasma?
“Mi bastava chiudere gli occhi e allargare le braccia per volare come un gabbiano”
Il linguaggio narrativo è semplice e scorrevole. Il ritmo è rapido e la trama decisamente dinamica, dalle note un po’ gotiche e un po’ avventurose. L’intreccio è vivace e ben articolato. Mistero e un pizzico di ironia si mescolano generando una trama ricca di colpi di scena e brillanti dialoghi. La storia è narrata in prima persona attraverso la voce del fantasma, ambientata a fine Ottocento in Scozia.
I personaggi sono ben costruiti e la maggior parte di essi è esente da stereotipi. Il corteggiatore di Lady Margareth è un ministro del culto, dolce e pacato. Il fantasma non è il classico capitano della nave bellissimo e valoroso. È un cambusiere con una grande passione per la cucina. La protagonista femminile non è, invece, totalmente indenne da cliché, in quanto è proprio come ci si aspetterebbe che fosse l’eroina di un romanzo: bella, coraggiosa e sfortunata. Si salva grazie all’ironia dell’autrice che fa di lei una cuoca disastrosa.
“Il mare ha questa grandiosità: annulla tutte le differenze. Avremmo bevuto insieme, dormito e puzzato allo stesso modo, ci saremmo guardati le spalle e difesi a vicenda condividendo la stessa sorte”
Una lettura rilassante e, a tratti, veramente simpatica. Una storia avvincente dalla suggestiva ambientazione: la Scozia. I suoi colori cupi e magnetici. Le sue leggende e il suo imprevedibile clima. L’autrice si avvale degli occhi del fantasma che, attraverso la sua narrazione esterna, ci introduce in casa sua, prestandoci i suoi occhi e le sue orecchie. Una volta giunti all’interno della trama, ci cede il suo posto “dal di fuori” e diventa un personaggio attivo, il fantasma siamo noi. La casa è nostra e tocca a noi scoprire i segreti di Margareth. Vi assicuro che è divertente ma anche interessante. Un bel rebus dove ognuno di noi può interpretare gli elementi che l’autrice ci fa scorgere tra le righe.
“Per quanto desiderassi andarmene via, per qualche oscura ragione tornavo sempre al mio vecchio baule nella soffitta”
Siete pronti alla sfida?