spy-story
NeP
1 gennaio 2023
cartaceo
296
L’avvocato Dellandito è nuovamente coinvolto in un’avventura dal sapore internazionale, glamour e intrigante. In gioco è la supremazia tecnologica garantita alla Nazione che avrà il controllo della Stanislav, unica miniera al Mondo da cui è possibile estrarre il Tragexicon, rarissimo minerale indispensabile per costruire l’hardware di un potente computer quantistico con capacità di calcolo potenzialmente illimitate. Le principali agenzie di spionaggio del Mondo dovranno competere per assicurarsi la gestione del prezioso materiale strappato alle viscere della terra al prezzo di molto sangue versato. Al centro della vicenda due famiglie rivali rese nemiche da antiche ruggini le cui azioni scateneranno reazioni imprevedibili. Una escalation di eventi concatenati, tradimenti, omicidi e inseguimenti mozzafiato porteranno inevitabilmente allo scoppio di un conflitto dal cui esito dipenderà un nuovo assetto geopolitico del continente europeo. Il diciottesimo elemento è una delle spy story più emozionanti e credibili degli ultimi anni, in cui vengono trattati con sagacia e competenza argomenti di stretta attualità come lo sfruttamento delle terre rare e l’evoluzione dei computer quantistici applicati all’intelligenza artificiale. L’autore conduce il lettore in un viaggio affascinante descrivendo con realismo sia la dura vita in miniera che la sofisticata spensieratezza del jet-set internazionale impegnato in regate da sogno tra la Riviera Ligure e la Costa Azzurra e soggiorni esclusivi sui laghi di Como e Lugano. Leggendo questo thriller dal ritmo incalzante si ha la sensazione di veder svelati i misteri e i segreti che sono alla base dei conflitti che devastano il mondo contemporaneo.
“Il diciottesimo elemento” di Tommaso Landi, uscito per NeP Edizioni, è un romanzo che narra una avvincente spy story. È anche l’ultimo libro che ho letto, lasciandomi trascinare con piacere tra le circa trecento pagine che caratterizzano questo lavoro scritto dall’autore che si occupa di Diritto Tributario. Insomma, un avvocato con la passione per la scrittura creativa: mi piace e mi incuriosisce.
Anche perché, visto il risultato ottenuto, ridurre il talento letterario di Landi a una semplice passione è, appunto, un po’ riduttivo. Il diciottesimo elemento, infatti, mi è interessato molto per la capacità di narrazione e per la bravura dimostrata dall’autore nella caratterizzazione dei personaggi: tanti, curiosi e, consentitemi il termine, simpatici.
Ecco dunque screditato il mio credere che una persona che nella vita si occupa di numeri e leggi, possa trovare difficoltà nell’approcciarsi alla fantasia e alla creatività. Tommaso Landi, con il suo romanzo, ha messo a tacere questo mio pensiero fatto di stupidi stereotipi e ha saputo affascinarmi grazie a costanti colpi di scena che dimostrano una grande padronanza del mestiere dello scrivere.
Resta il fatto che mi affascina molto questa capacità, invidiabile, di muoversi attraverso i numeri e lettere con disinvoltura.
Il diciottesimo elemento: il romanzo di Tommaso Landi
Ho voluto introdurre questa condivisione di lettura sottolineando ciò che più mi ha colpito de Il diciottesimo elemento, ovvero la facilità di narrazione dimostrata dall’autore. Si tratta infatti di un libro che si legge con piacere e che cattura il lettore che non vede l’ora di sapere cosa succede nella pagina seguente.
A mio avviso, un altro colpo di bravura, è stato quello di non inserire i fatti in ordine cronologico. Soprattutto nei primi capitoli, infatti, il lettore si trova a dover mettere insieme i pezzi di un mosaico che nella penna del Landi, è già ben chiaro. Non mi sembra di avere individuato buchi nella trama, tantomeno situazioni che si contrastano tra di loro. Anche questo è indice del valore della penna di chi aveva già deliziato i suoi lettori con il romanzo L’ira di nuba.
Come detto, quindi, i primi capitoli servono a introdurre nella storia chi legge: saltando da un luogo all’altro e da un momento temporale all’altro, ci si trova a dover ricostruire la vicenda che, nella seconda parte del romanzo, risulta diventare ben chiara perché molto ben sviluppata da chi scrive.
Io ho trovato che questa mia partecipazione attiva alla sistemazione degli eventi sulla linea del tempo ha reso la lettura ancora più avvincente.
La trama
È anche molto probabile che questa sia stata la mia prima volta al cospetto di una spy story, e, devo dire, che il risultato è stato davvero strabiliante. Il protagonista del romanzo è l’avvocato Dellandito che si trova coinvolto in una avventura che si sviluppa in giro per il mondo. Sono infatti tantissimi i luoghi in cui sono ambientati i fatti.
Si parte da Portofino e si arriva in Svizzera passando per il lago di Como, la Russia, l’Ucraina, Praga, Londra e tanti altri luoghi che sono sempre il contorno giusto per il momento della storia che si sta leggendo. Tra alberghi di lusso, stazioni ferroviarie, storiche biblioteche e barche esclusive, si dirama una trama che ruota intorno al Tragexicon.
Si tratta di un rarissimo minerale che risulta essere molto importante per la costruzione di un computer quantistico da infinite potenzialità. Come spesso accade, quando si annusa il potere, o anche solo l’affare da milioni di dollari, diventa matematico che in tanti posino gli occhi su quel tesoro inestimabile che in questo caso corrisponde ai residui minerari che si trovano in una vecchia miniera dell’Est Europa.
Le principali agenzie di spionaggio di tutto il mondo dimostrano, infatti, in breve tempo, un grande interesse per i movimenti strani e inusuali che si stanno verificando intorno alla miniera e ai personaggi che la abitano.
Sono proprio i personaggi, e qui mi ripeto, il punto di forza di tutto il romanzo. La loro storia, il loro presente e il loro guardare al futuro sono caratteristiche che finiscono sempre per tendere una mano amica al lettore.
Non si riesce a voler male a nessuno, nemmeno a quelli che rappresentano, nella trama, i cattivi. Landi è bravo nel rendere umani tutti i suoi attori, descrivendoli, senza tirar troppo per le lunghe, coi i loro pregi e i loro difetti. Tutti portano sulle spalle una storia fatta di debolezze, scheletri nell’armadio e rivincite da prendersi sulla vita. Cosa c’è di più umano di questo?
Conclusioni
È ovvio che non è mia intenzione andare oltre con gli spoiler del romanzo; quindi, non mi resta che sottolineare, ancora una volta, la bravura dell’autore nel descrivere i luoghi in cui si svolgono le scene. (Scrivo come se stessi parlando di un film, in effetti Il diciottesimo elemento non sarebbe una brutta sceneggiatura.)
La domanda che mi pongo è la seguente: l’autore conosce davvero questi posti così ricchi di eleganza o sono frutto della sua fantasia? Mi riferisco ai tanti alberghi esclusivi che compaiono nella storia: esistono davvero o il Landi è stato bravissimo a farmelo credere?
E poi, come a voler mettere una ciliegina sulla torta, devo anche sottolineare la capacità di rendere credibili scene che si svolgono nel profondo burrascoso di una miniera allo stesso modo di quelle che si svolgono negli ambienti in della Costa Azzurra. Questa capacità di muoversi su più ambiti delinea, senza dubbio, una preziosa conoscenza nel bagaglio personale dell’autore.
Concludendo, dunque, mi sembra scontato dover aggiungere che consiglio vivamente la lettura di questo romanzo a tutti, non solo ai lettori che amano il genere. A quelli che amano gli intrighi, i sotterfugi, i piani che vengono mossi da una regia occulta, l’azione e lo spionaggio. Il diciottesimo elemento è una lettura che intrattiene il lettore con passione e curiosità.
Per quel che mi riguarda si tratta di un romanzo che merita a pieno titolo quattro belle stelle brillanti.
Autore e speaker radiofonico.
Mi piace leggere, scrivere e condividere le storie.
Il mio sito è www.stefanobuzzi.com
consiglio a tutti la lettura di questa spy story avvincente e glamour !
Una magnifica scoperta la penna felice dell’autore.
Ho letto con molto piacere questo spettacolare thriller. Molto utile la recensione
Thriller bellissimo ed avvincente una vera scoperta! Ottima e centrata la recensione
Grazie mille per la bellissima recensione.
Hai colto appieno lo spirito del romanzo