giallo
Fanucci Editore
2019
cartaceo, ebook
267
1938.
A pochi giorni dall'attesa visita del Führer, il commissario Alberto Sorrentino viene richiamato con urgenza a Napoli, per indagare sulla morte di tre ragazze vittime di un tagliagole, che ha lasciato sui loro corpi incisioni incomprensibili e sulla scena del crimine un messaggio altrettanto misterioso.
Sei anni prima, Sorrentino aveva risolto dei casi simili e il questore Massari spera che possa dare una svolta anche a questa indagine che sta mettendo a dura prova la questura. Le pressioni degli apparati di regime sono forti: una delle vittime era tedesca e lavorava in una rivista legata alla Gioventù Hitleriana.
Dopo qualche giorno, alla serie di delitti se ne aggiunge un quarto con le stesse modalità, ai danni di un giovane universitario. La situazione peggiora e, mentre la polizia politica cerca di inserirsi nell'indagine e un agente dell'OVRA di nascondere l'identità di una delle vittime, Sorrentino si troverà a fare i conti anche con il proprio passato...
“Perché il suo nome viene da Pausis e Lypon, due parole greche che vogliono significare sollievo dal dolore”
Napoli -1938. Mentre la città si prepara ad accogliere il Führer, il commissario Sorrentino si trova ad indagare sull’omicidio di tre ragazze. La prima è una giovane infermiera di venticinque anni, Cristina Esposito; poi toccherà a Clara Barbato e, infine, sarà vittima della stessa mano omicida una ragazza tedesca che lavora come giornalista presso una rivista legata alla Gioventù Hitleriana, Ada Weber. Tre ragazze diverse che avranno lo stesso destino.
Un’unica mano assassina che le lascerà delle escoriazioni sul corpo dopo averle uccise, insieme ad una sorta di traccia o firma: Sangue Sitis. Mentre le indagini procedono, anche un ragazzo verrà ucciso mediante lo stesso modus operandi. È solo a questo punto che il commissario dovrà tornare indietro con gli anni e risalire a ciò che accadde in un palazzo di Via Crispi n. 21.
Siete pronti ad indagare tra le strade di Napoli?
Ne ho letti di gialli, e posso affermare che “Il delitto di via Crispi n. 21″ è davvero avvincente! Punto di forza è anche l’ambientazione, che contribuisce a rendere unica l’intera vicenda. Sarà che sono di parte ma, a parere mio, i gialli ambientati nella città di Napoli hanno il loro fascino, forse dovuto anche ai misteri che, fin dai tempi più antichi, ruotano intorno alla città.
La storia non risulta affatto noiosa; il ritmo incalzante rende ancora più piacevole la lettura, senza far menire meno la suspense tipica del genere. Lo stile è molto accurato, preciso e adeguato al contesto cittadino, grazie all’utilizzo di frasi in dialetto napoletano.
Ho letteralmente divorato le pagine, spinta anche dalla curiosità: l’autrice riesce ad andare oltre l’indagine, e soffermandosi molto anche sul lato psicologico dei personaggi, con un’attenta e precisa descrizione delle loro emozioni. Il tutto accompagnato da un’analisi attenta della città che conferma il fatto che nella storia nulla è lasciato al caso ma tutto è frutto di un’oculata indagine svolta dapprima dall’autrice stessa.
Penso, ad esempio, alla descrizione delle fontane di Napoli, dove l’inciso “tutte le fontane di Napoli sono lagrime” spiega l’antica leggenda in base alla quale ogni fontana di Napoli appartiene ad una lacrima. Una leggenda che, d’altronde, da napoletana verace non conoscevo affatto. Ed è stato anche questo a creare il giusto feeling nella storia: la scoperta della città attraverso le leggende e i vicoli, ottimamente inseriti nella trama investigativa. Chapeau all’autrice!
L’autrice
Lidia Del Gaudio, Napoletana, laureata in Lettere e filosofia. Ha lavorato nell’ambito della direzione Risorse Umane per una grande azienda di servizi. Ama musica e libri, in particolare il genere noir e il mistery/horror, la cinematografia di Hitchcock, i romanzi di King. Pubblica una raccolta di racconti e due romanzi, vincitrice nel 2017 del Gran Giallo di Cattolica; nel 2018 si classifica seconda al Premio Scerbanenco. Il delitto di Via Crispi n.21 è il suo romanzo d’esordio nella collana Nero Italiano.
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.