
narrativa contemporanea
Edizioni DrawUp
5 settembre 2019
cartaceo
74

Era un sabato di settembre ed era il compleanno di Giacomo. Lei preparò la colazione e appena suo padre si svegliò e arrivò in cucina gli buttò le braccia al collo e, abbracciandolo forte, gli fece gli auguri. Era la persona più importante della sua vita, il suo punto di riferimento, il suo bene più prezioso. Lo amava come solo una figlia sa fare.
Quello era un giorno speciale anche per Anna, era entusiasta perché aveva ottenuto il permesso di stare fuori un po’ di più la sera per festeggiare il suo compleanno, che sarebbe stato il giorno dopo. Anche Giacomo era felice, avrebbe trascorso la serata con Dora e la piccola Giulia, cenando in un localino alla buona senza troppe pretese e poi, finalmente, tutti riuniti a casa, a dormire sotto lo stesso tetto dopo quei tre mesi di separazione.
Non successe niente di tutto ciò, non andò come previsto, la vita spesso non mantiene le promesse.
“Perdona gli altri, non perchè essi meritano il perdono, ma perchè tu meriti la pace”
Buddha
Anna, donna dal carattere difficile e particolare, sta leggendo un libro mentre sorseggia un caffè, quando il rombo di una motocicletta la riporta bruscamente e dolorosamente indietro nel tempo, portandola così a perdersi tra i ricordi. Si dice che il tempo guarisce ogni cosa, ma forse certe ferite rimarranno per sempre, proprio come succede ad Anna.
COMMENTO PERSONALE:
“Il coraggio di raccontare“ è un racconto molto breve, 70 pagine, in cui l’autrice racconta la storia personale di Anna. Il narratore è onnisciente e lo stile è semplice e lineare, connotato da una buona ritmica narrativa.
Il tema che viene trattato è quello della forza che Anna trova per andare avanti, nonostante ciò che le accade nel corso della vita.
Fin da piccola ha conosciuto fin troppo bene il significato delle parole sofferenza e dolore, ma ciononostante la sua vita è stata costellata anche da tanto amore. È proprio questo amore che le ha permesso di trovare il coraggio e la forza di superare il male che le è stato fatto e proseguire con la propria vita.
“Vide suo padre e si gettò tra le sue braccia. Aveva un rapporto speciale con lui, si capivano senza parlare, bastava uno sguardo e le parole non servivano più, lei lo amava più di ogni altra cosa al mondo”
La forza di questo racconto è proprio questa: mostrare in pochissime pagine come dall’abisso e dalla disperazione si possono ricostruire una vita e una persona, infondendo nel lettore forza, speranza e consapevolezza che c’è sempre un modo per rialzarsi.
La chiave per Anna è stata riuscire a perdonare la madre, nonostante tutto. Cosa non facile, ma che può dare un’enorme sensazione di pace interiore e può aiutare a liberarsi di certi pesi.
“Lei, ormai cresciuta e diventata donna, l’aveva già perdonata da tanto tempo. Amava sua madre, nonostante tutto”
Breve ed intenso. Una storia coinvolgente che, in poche pagine, riesce a raccontare le emozioni di anni e anni, rimaste a lungo sepolte. La delicatezza e la sensibilità, poi, di Cinzia Maria Toscani nell’affrontare certe tematiche è strabiliante e conferisce al libro quel tocco di empatia in più che lo fanno amare in tutto. 5 stelle.
E a voi amici, è mai capitato di toccare il fondo per riuscire poi a ricostruirvi?
L’autrice
Cinzia Maria Toscani è nata a Verona il 13 settembre 1966.
Da bambina le piaceva studiare, ma crescendo ha perso l’interesse e ha iniziato a lavorare molto giovane in banca. Si è congedata prima della pensione, a causa di alcuni cambiamenti, per lei disastrosi, all’interno del suo istituto di credito.
Da qualche anno si è trasferita a Vicenza, per seguire il marito e il suo lavoro. Le è sempre piaciuto scrivere ma, per una serie di eventi personali, non ha mai pensato di farlo seriamente. Il coraggio di raccontare è il suo primo romanzo.
Ama la natura; detesta la confusione, i posti affollati e le persone false