narrativa
Scatole Parlanti
marzo 2021
cartaceo, ebook
215
Un incontro inaspettato cambia la vita di Vera, una ragazza insicura dal passato drammatico, intrappolata da diversi anni nella soffocante routine. La conoscenza di un bizzarro club la spingerà a intraprendere un percorso di autoriflessione e introspezione. I profondi legami con i componenti del club, piuttosto singolari, l'aiuteranno a scontrarsi con i propri demoni interiori.
Scoprirà, pagando di tasca sua, che non è mai troppo tardi per investire su se stessi e darsi una seconda possibilità, nonostante le ingiustizie subite e gli ostacoli concreti da superare. Indipendente, femminista e dal cuore d'oro, Vera capirà che tenere la testa sotto la sabbia comporta come unica conseguenza il soffocamento dei propri sogni e che per dare una svolta all'esistenza è indispensabile affrontare di petto le sofferenze più acute.
Recensione di Il club della solitudine
di Debora Bincoletto
Questa storia inizia quando il cambiamento che non avremmo mai voluto, avviene: è quello che accade a Vera, la protagonista assoluta di questo libro. Lei ci narra la sua storia in prima persona, fatto dopo fatto, evento dopo evento, e ci rende partecipi di come sia avvenuto il suo di cambiamento e di cosa l’ha condotta a ciò.
Certo, il suo cambiamento e la sua trasformazione sono avvenuti in un modo che potremmo definire bizzarro e strano; ma qualcuno ha voluto che lei percorresse tale tragitto per condurla lì.
Un incontro inaspettato, che cambia per sempre la sua vita, a tratti monotona se la si osserva dal di fuori; ma, in realtà, colma di dolore e sofferenza, vissuti in prima persona. Vera ha vissuto la sua intera esistenza con l’insicurezza dei suoi gesti e dei suoi pensieri, sempre rivolti al passato, di cui non riesce a liberarsi.
Un giorno, però, qualcosa di inaspettato accade nella sua vita: proprio al parco incontrerà una persona che la condurrà all’interno di un club, anomalo e poco conosciuto, che darà una svolta alla sua vita, finalmente.
Questa è una storia del coraggio: coraggio nell’affrontare gli ostacoli della vita, il dolore del passato, la morte anche, le insidie dell’insicurezza, che accomuna ognuno di noi. Questa storia parla anche di speranza: non bisogna tenere troppo a lungo la testa sotto la sabbia come gli struzzi, ma bisogna vivere con coraggio la vita, dato che ne possediamo soltanto una. La vita è soltanto una, bisogna viverla pienamente e imparare a sopravvivere in questa giungla.
Il club della solitudine è una storia che colpisce e coinvolge tutti noi, comunicandoci un importante messaggio: “Il cambiamento è in Noi, non c’è ne accorgiamo ma già sta avvenendo in Noi”.
È una storia che ci rappresenta anche, e mette nero su bianco ciò che sentiamo e proviamo in certe situazioni di estremo dolore. Ci colpisce anche per l’intensità delle parole che ha scelto l’autrice: un andirivieni tra ciò che è successo in passato, che ha lasciato delle profonde cicatrici, e ciò che è avvenuto dopo, con tutti i cambiamenti che sono avvenuti nel cuore… in quello di Deborah e nel nostro,nella sua mente e nella nostra mente.
Ciò che è successo a Vera, invero, accade anche a noi. Ciò che sente e prova è, inevitabilmente, capitato anche a noi di provarlo. Venendo a conoscenza di questo particolare club, sentiamo il desiderio di averlo anche noi nella realtà. Tutti vorremmo un simile luogo in cui si può essere se stessi, parlare senza pregiudizi, piangere quando ne sentiamo il bisogno e ridere fino a star male, quando nella società di oggi non possiamo essere pienamente noi stessi.
Questa storia ci colpisce dritto al cuore, sia per la sua trama, ben scritta e delineata, grazie anche allo stile dell’autrice, molto semplice e lineare, che per la forma che usa: tutti questi elementi sono legati perfettamente l’uno all’altro.
Alla fine della storia, come Vera, anche in noi avverrà un cambiamento, poichè anche noi abbiamo all’interno del nostro cuore, una stanza delle chiacchiere, dove possiamo parlare di tutto, senza pregiudizi; una stanza del pianto, dove versiamo tutte le lacrime che non riusciamo a versare, quando siamo in mezzo agli altri; una stanza del silenzio, dove ci piace stare in pace con noi stesse e infine una stanza, la più importante di tutte, dove affrontiamo le nostre più recondite paure e non ci rimane altro che affrontarle.
Voi, cari lettori, cosa avreste fatto al posto di Vera?
L’autrice
Deborah Bincoletto è nata a Motta di Livenza (TV) nel 1995 e vive a Jesolo Lido (VE). Si è laureata in Scienze della Società e del Servizio Sociale all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e ha conseguito la magistrale in Culture, Formazione e Società Globale – Scienze Pedagogiche all’Università degli Studi di Padova. Attualmente lavora in una scuola dell’infanzia come maestra ordinaria. Suoi racconti sono stati pubblicati in antologie varie. Il club della solitudine è il suo primo romanzo.