
Narrativa
Edizioni PAV
Gennaio 2020
cartaceo, ebook
116

Il racconto ci porta a Firenze.
Vittorio è un clochard e da tanti anni ormai, la sua casa è a cielo aperto; la vita è sempre stata molto severa con lui, togliendogli lavoro, amore e costringendolo a vivere per strada affrontando il freddo, il caldo torrido e perfino la malvagità del genere umano.
“Per i comuni mortali comprendere il dolore, ma soprattutto la paura di non poter mangiare, è impossibile.”
Vittima di un destino crudele, Vittorio vive di ricordi dolorosi nonostante i suoi due compagni di sventura lo accompagnino in questa sua desolata esistenza provando ad alleviare i suoi stati d’animo anche quando per sfamarsi sono costretti a procurarsi il cibo dai bidoni dell’immondizia, specialmente in quei giorni sfortunati in cui il barattolo delle monetine rimaneva vuoto.
Ormai Vittorio ha smesso di sognare e accetta questa sua dura realtà; il suo cuore dolente è colmo di ricordi infelici che lui fa tacere con l’alcol; ricordi dolorosi della malattia di sua moglie, della loro vita nella loro casa che ormai non esiste più.
Tracce di quando erano una coppia innamorata e fiduciosa nell’avere presto una grande famiglia…ma spesso la vita si rivolta in modo aggressivo senza darci la possibilità di pensare.
Vittorio conosce il carcere, un luogo freddo quanto la strada, un luogo che offre troppo tempo all’introspezione, agli interrogativi che la vita ti sbatte in faccia; anche perché in questa sua difficile realtà si deve pur sopravvivere spesso con le unghie e con i denti…
Portiamo con noi solo uno zainetto colmo di ricordi, ognuno sulle proprie spalle. Quello che non entra ce l’abbiamo nel cuore.
Lo stile narrativo del racconto è molto ben curato e fluido, raccontato in prima persona, simile ad un diario, simbolo di liberazione dell’animo. L’autore ci presenta un mondo troppo spesso tralasciato, ignorato; dove la sofferenza è la protagonista di ogni giorno e dove il freddo non dimora solo per le strade ma anche nel cuore di chi è costretto a viverci. Gli stati emotivi del protagonista raggiungono l’animo del lettore, grazie alla grande maestria narrativa dell’autore. I dialoghi ci presentano perfettamente la personalità di ogni soggetto.
La desolazione del protagonista che rivive giorno dopo giorno la lenta agonia di una moglie tanto amata, che avrebbe voluto salvare dalle grinfie di un lurido destino.
Un romanzo forte, bellissimo capace d’inghiottire il lettore in un vortice d’intense emozioni, in un mondo sconosciuto alla maggior parte di noi. Un racconto che costringe a metterci nei panni delle persone alle quali non pensiamo mai, a quell’universo solo criticato, disprezzato.
Con estrema bravura, l’autore ci trascina nei meandri dell’angoscia, della miseria… fino ad un epilogo brillante, inaspettato, geniale quanto lui stesso, particolarmente in una sua frase perfettamente in stile “Bergmaniano” in cui il protagonista dichiara che la vita è una partita a scacchi col demonio.
Una celata ma potente morale arriva al lettore: vivere il presente, il momento, la bellezza di tutto ciò che ci accade nel momento stesso… prima che qualcuno o qualcosa ce lo porti via.
Beatrice Castelli
L’autore
Federico Lorenzi è nato a Grosseto il 21 luglio 1990, è un parrucchiere e nel tempo libero, scrive.
Ha partecipato al corso di scrittura creativa, RAIERI, in sede RAI a Roma.
Nel corso degli anni ha pubblicato in antologie, racconti e poesie come, ad esempio, “Sogno” tramite Aletti Editore, posizionandosi tra i primi 100 finalisti su oltre 1500 poesie. Sempre con Aletti Editore ha partecipato al festival internazionale “Il Federiciano 2019” entrando nella ristretta rosa dei finalisti.
Insieme ad Alessandro Bigozzi, che ha messo voce e produzione musicale, ha scritto il testo di “I miei classici ideali”.
Dell’autore: “Penelope” (SensoInverso Edizioni – 2014)
“Il cleptomane di sogni” con il quale ha partecipato al premio Campiello 2020 (Pav Edizioni – 2020)
Potete seguire l’autore attraverso la pagina Facebook: Federico Lorenzi Autore e la pagina Instagram: federico_lorenzi_writer.
Sito internet: www.federicolorenziautore.info

Béatrice Castelli vive a Torino, cresciuta a Parigi fino all’età di 17 anni, coltiva sin dall’età di otto la passione per la lettura e quella della scrittura.
A dieci anni leggeva Crime et Châtiment di Dostoïevski, preso per caso dalla fornitissima biblioteca di suo padre, senza sapere ancora nulla di questo scrittore.
A 17 anni, con tutta la famiglia si stabilisce in Italia a Torino, dove dovette imparare l’italiano. Lo studio per la letteratura italiana l’appassiona in fretta, come da piccola per quella francese, iniziai così a scrivere pensieri in entrambe le lingue.
Ha frequento l’interpretariato di Torino con il desiderio di tradurre libri per la sua casa editrice preferita: l’Adelphi. Purtroppo incontra sul suo cammino molte difficoltà per arrivarci e così si ritrova a tradurre testi tecnici per nulla entusiasmanti…
L’amore per la scrittura l’accompagna da sempre. Non avendo mai nessuno a chi confidare i suoi pensieri, scrive per se stessa. Ha pubblicato, per due case editrici, poesie d’amore in due diverse raccolte, una per Segnidartos l’altra per Rupe Mutevole Ed. e una favola per bambini sempre per Rupe Mutevole. In alcuni siti letterari ha pubblicato inoltre dei racconti brevi.
In questo momento ha un romanzo già ultimato nel cassetto.