
Thriller psicologico
Self-publishing
13 marzo 2020
cartaceo, ebook
322

Da un'aberrazione nata tra le mura della CIA intorno al 1950, che intendeva trasformare torture, droghe e psicologia in armi al servizio del controspionaggio, nasce il progetto MK Ultra. Trent'anni dopo, dalle sue ceneri, sorge il progetto Recon.
Fuoriuscito dalle mura dell'Athena Medical Research, un società newyorkese leader nella ricerca biofarmaceutica, sfugge al controllo del suo ideatore, lo psichiatra John Mayer, e alla fine degli anni 2000 inizia a mietere le sue prime vittime. "Il caso Mayer" parla di uno scandalo, la cui portata, a livello internazionale, riuscirà a scuotere nel profondo l'animo della gente, portandola a chiedersi fin dove la scienza può spingersi senza violare quei limiti che moralità, razionalità e umanità vorrebbero invalicabili.
Molti proveranno a dare una risposta, Jimmy Wright, il giornalista del «City Daily», che per primo svelerà la vera natura di John Mayer, Ernest Gerard Stevens, il co-fondatore dell'Athena Medical Research, fino al nipote del crudele psichiatra, Nicolas Mayer, un pianista di gran talento con in sé tutte le contraddizioni di un giovane ribelle. Tutti daranno il loro contributo affinché la giustizia trionfi, ma sarà necessario altro sangue, e una delle più singolari storie d'amore che siano mai state raccontate, perché l'impensabile alla fine venga svelato.
“Il Caso Mayer” non è il classico thriller. È un vero e proprio thriller psicologico che si basa su ricerche sul “Controllo della mente”.
Giovanni Staibano mette, all’inizio di ogni capitolo, l’elenco di tutti i personaggi che verranno coinvolti nella vicenda.
Un piccolo “aiuto” per chi ha difficoltà a ricordare i nomi dei vari “attori” coinvolti nel romanzo.
Altra particolarità è che nelle prime venti pagine l’autore ci racconta quanto è accaduto e come finirà la vicenda narrata. Una scelta particolare, forse azzardata, che comunque non toglie pathos al romanzo.
Mi sono più volte chiesta il motivo per cui Staibano è praticamente partito dal finale.
Ipotizzo, e non me ne voglia l’autore, che possa essere per meglio enfatizzare e far comprendere al lettore “come” sia potuto accadere e il motivo per cui John Mayers, Dottor Morte, sia stato assolto totalmente dalle accuse a suo carico.
”Sebbene non sarà presente nessun sopravvissuto, ovvero testimoni di fatti di cronaca nera più o meno gravi, sono stati invitati due ospiti di eccezione. Pete Klein, un giornalista del “New York Times” attualmente sulla cresta dell’onda con il suo libro in vetta a tutte le classifiche, e l’avvocato più famoso d’America, Lou Harris.
Ciò che li lega è l’essere stati coinvolti in uno degli intrighi internazionali più sconvolgenti degli ultimi anni: lo scandalo Mind Control” – Il caso Mayer
A raccontare la vicenda, nella prima parte del libro, è il difensore d’ufficio di John Mayer, Lou Harris, supportato da un reporter del New York Times, Pete Klein.
Riacciuffa immediatamente con il solo sguardo l’attenzione di quel ragazzo che ha di fronte adesso disorientato. Alza un dito come a voler chiedere una pausa, un attimo di riflessione, un momento di comprensione; poi gira la testa in direzione di un quadretto appeso dietro le sue spalle e si sofferma su quella frase di Jaques Prévert che legge ogni giorno, e nella quale crede ciecamente:
“Quando la verità non è libera la verità non è vera”
La trama è intrigante e intricata.
Le ricerche fatte sull’argomento trattato sono frutto di un paziente e meticoloso lavoro eseguito dall’autore.
Giovanni Staibano non racconta molto delle tecniche mediche utilizzate dall’Athena Medical Research nel Progetto Recon, forse per non appesantire troppo il racconto.
Mayer ha scoperto una molecola che, teoricamente, combatte i PTSD (Disordini da Stress Post Traumatico) e altre malattie neurologiche. Per questo è nato il progetto “Recon”.
Questo progetto invece viene segretamente trasformato in un programma per il controllo della mente umana, “per estrarre, inserire, modificare e cancellare le informazioni contenute nella mente umana al fine di abbattere le difese del soggetto e trasformarlo in automa per farlo comportare secondo la programmazione subita”.
Responsabili di questa modifica sono i fondatori dell’Athena Medical Research, Brian Singleton ed Ernest Stevenson, che con il loro operato provocano il condizionamento e soprattutto la morte di tante persone.
Nella seconda parte del romanzo le indagini passano di mano o meglio si intersecano con le ricerche di Nicholas Mayer.
Nicholas, nipote di John, vuole ritrovare a tutti i costi suo nonno. Vuole comprendere il motivo di questo comportamento che ha causato numerose vittime e che è culminato con il rapimento di quattro donne, che non ricordano nulla dei mesi trascorsi in prigionia.
Attraverso rocambolesche fughe e colpi di scena inimmaginabili troviamo anche l’Amore.
L’amore di Nicholas per suo nonno, che lui non crede colpevole; l’amore di questo ragazzo per una delle “vittime”, ma soprattutto l’amore per la verità che tutti vogliono a questo punto conoscere.
La scrittura è fluida e, nonostante un argomento, il Mind Control, di non facile comprensione, tutto viene spiegato in modo semplice e alla portata di tutti.
Un romanzo che inizialmente non mi è piaciuto molto. Ma poi, piano piano, entrando nel vivo del racconto, mi ha coinvolta e incuriosita tanto da non riuscire a staccarmi dalla lettura se non al termine.
“A tutto c’è un rimedio!”

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.