
giallo
Mursia Editore
2024
cartaceo
275

«In onda, le solite immagini: il porto, le palme, i fiori, i vicoli in festa. Nessuno doveva vedere il vero volto della città e scoprire ciò che nascondeva. Le telecamere dell’intera nazione erano accese su Sanremo, ma puntate, come sempre, nella direzione sbagliata.»
Febbraio 1993. Sanremo si prepara a ospitare il Festival e tra i numerosi giornalisti giunti a seguire l’evento, c’è anche Arturo Ferretti, tornato nella sua città natale come inviato di una scalcinata rivista di gossip. In una città messa sottosopra da troupe televisive, cantanti famosi e feste esclusive, Ferretti si ritrova invischiato nella morte di Nino, un vecchio amico. Per la polizia è un semplice incidente, ma troppe cose non tornano. Cinico e disilluso, il giornalista vorrebbe solo strappare uno scoop e andarsene, ma sa che non può farlo: per scoprire la verità e uscirne vivo, dovrà imparare a fare i conti con i fantasmi del passato, perché, come canta Enrico Ruggeri sul palco dell’Ariston, “il breve mestiere di vivere è il solo mistero che c’è”.
Avete mai visitato la città dei fiori? “Il breve mestiere di vivere”, edito Mursia, è un giallo scritto da Adriano Morosetti.
Sanremo non è soltanto la città dei fiori, è anche quel posto dove in un determinato periodo dell’anno, in particolare a febbraio, si inizia a vivere un’atmosfera surreale.
Questo è possibile grazie alla presenza del Teatro Ariston e del Festival di Sanremo, per l’appunto. Siamo nel febbraio del 1993. Tante persone hanno deciso di recarsi lì per seguire i giorni della musica italiana.
Fan, appassionati, ma soprattutto professionisti. I giornalisti sono chiamati in causa proprio per raccontare, giorno dopo giorno, ciò che accade nel Teatro e, soprattutto, i retroscena nascosti. Tra questi c’è Arturo Ferretti.
Torna nella sua città natale proprio per poter documentare i giorni del festival, ma non immagina minimamente che da notizie di gossip si passerà all’improvviso a parlare di morte.
A morire è un suo vecchio amico, Nino. Troppe cose non tornano: qualcosa non quadra nelle indagini ed è così che Arturo proverà a fare qualsiasi cosa pur di portare a galla la verità.
“Nessuno doveva vedere il vero volto della città e scoprire ciò che nascondeva. Le telecamere dell’intera nazione erano accese su Sanremo, ma puntate, come sempre, nella direzione sbagliata” – Il breve mestiere di vivere
Da giornalista, non potevo non leggere questo libro e sapete perché? Perché il mio sogno più grande è andare proprio lì, a seguire il festival della canzone Italiana. E devo fare i complimenti all’autore perché, attraverso la narrazione e il suo stile, è riuscito non soltanto a catapultarmi negli anni ’90, ma addirittura a farmi percepire l’adrenalina e le emozioni del festival.
Uno stile intrigante, pieno di suspense e soprattutto molto fluido. Già dall’inizio, il lettore si troverà incollato alle pagine e sarà difficile poter smettere la lettura.
Il libro, però, non vuole mostrarci quanto Sanremo possa essere bella e come si vive lì, no. L’intento è soprattutto quello di farci capire quante cose non funzionano in città e quante cose essa nasconde.
Predominanti sono i temi della corruzione e del degrado. Questi, infatti, vengono analizzati egregiamente nel protagonista Aurelio. Interessante è il suo approccio alla morte dell’amico: proverà a fare qualsiasi cosa per portare alla luce tutta questa oscurità.
L’unica cosa che mi sento di segnalare, ma solo per una questione soggettiva, è stata la lunghezza dei capitoli. Mi spiego. Il libro è formato da otto capitoli, di per sé un libro che potrebbe terminare nel giro di pochissimi giorni. Peccato, però, che i capitoli siano eccessivamente lunghi. S’intende, è una scelta. Avrei preferito che il libro fosse stato composto da più capitoli brevi tra loro, anziché formati addirittura da 50 pagine.
4 stelle ⭐⭐⭐⭐✰

Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.