Romanzo storico
AltreVoci Edizioni
1 gennaio 2022
cartaceo, ebook
376
Lione 1245.
Francesco Fieschi, ambizioso nipote del Papa, non avrebbe mai immaginato che la realzione segreta con l'avvenente Matelda de la Rocheblanche lo avrebbe fatto diventare cavaliere e imbarcarsi per la settima crociata.
Recensione di “Il bastardo” di Daniela Piazza, edito Altrevoci
Francesco Fieschi è nipote di papa Innocenzo IV. Il ragazzo ha un sogno: diventare cavaliere e rendere orgoglioso suo padre Tedisio che, a differenza di come si comporta con gli altri figli, tratta Francesco in maniera fredda.
Innocenzo IV è molto affezionato al nipote che, raggiunta l’età giusta, lo segue a Lione, dove il Papa si trova in esilio, sotto la protezione di Luigi IX.
A Lione, Francesco stringe amicizia con Filippo, un altro ragazzo che si prepara a diventare cavaliere. Questa è un’amicizia che sopravvivrà nonostante il brutto carattere di Francesco.
L’incontro che gli cambierà la vita è quello con Matelda de la Rocheblanche, una fanciulla appartenente a una famiglia importante della città. Proprio il loro amore porterà Francesco a diventare cavaliere prima del tempo. E quando Luigi IX organizza una crociata, parte anche Francesco.
I crociati approdano a Cipro e il prolungarsi dell’attesa per andare in guerra getta Francesco e gli altri soldati in ogni genere di gozzoviglie, fino a quando un evento prodigioso li riporta sulla retta via.
Matelda, rimasta a Lione, soffre di solitudine e, soprattutto, non tollera la prigione dorata in cui Francesco l’ha rinchiusa. Cercherà di sottrarsi al controllo della famiglia, ma questo la porterà a un evento drammatico.
“Signore! Forse ci siamo. Credo di aver scoperto qualcosa” – Il bastardo
“Il bastardo” di Daniela Piazza è un romanzo storico che cattura chi lo legge sia per la storia avvincente dei protagonisti che per la scrittura scorrevole. È un racconto con pochi dialoghi, incentrato sulle personalità dei vari personaggi.
La scrittrice Daniela Piazza racconta del periodo storico, ma non vi si addentra nei particolari, riuscendo comunque a farci capire il clima storico e politico del tempo. Si concentra, invece, molto sui risvolti caratteriali dei protagonisti. A dire la verità Francesco mi è risultato antipatico da subito: è un uomo violento, arrogante e prepotente, ma alle volte mi ha spiazzata perché sa essere anche dolce e protettivo.
Matelda è una giovane donna che ha voglia di libertà, ma nel 1200 per le donne questo era impossibile. Mi ha suscitato tenerezza il suo bisogno anche di essere amata e amare. Francesco non può darle quel tipo di amore.
Ai giorni nostri lo definiremmo amore tossico, fatto di litigi, violenze e momenti di passione.
“Il bastardo ” è un romanzo che consiglio anche a chi non piacciono i romanzi storici.
Cosa cercate in un romanzo storico?