romanzo di formazione
Manni editore
4 maggio 2022
Cartaceo
368
Gli affetti e i rancori, i sensi di colpa e i tradimenti, la rabbia, la disperazione, la gioia e il dolore attraversano la vita di Melba, terzogenita di una ricca famiglia pugliese.
Dapprima con indolenza e poi con caparbietà la giovane donna costruisce una carriera professionale, una storia d'amore, l'esistenza in un'altra città, Milano, lontana da una casa opprimente che, però, resta sempre casa.
Quel che conta è avere il coraggio di rischiare.
Il titolo di questo libro mi aveva incuriosito: “I nomi di Melba“. Chissà cosa si nasconde dietro questo titolo scelto da Sara Notaristefano per questo romanzo che potrebbe essere catalogato tra quelli di formazione.
Melba è una ragazza pugliese di nobili origini, dietro al suo nome non vi è nulla se non una pesca; le origini della giovane sono nascoste nei suoi altri nomi e nel doppio cognome che lei porta con fatica. Una ultimogenita debole e succube di una famiglia troppo ingombrante: partendo dal padre fino ad arrivare al cagnolino della madre.
Sara Notaristefano ci racconta alcuni anni della vita di Melba passando attraverso le persone che, nel bene e nel male, le sono state accanto e a ognuna di queste dedica un capitolo. I capitoli portano come titolo il nome dei familiari della protagonista, all’interno di ognuno dei passaggi della vita di questa famiglia e di come sono stati vissuti dalla più giovane. Arcangelo, Donatello e Melba sono così diversi da non sembrare nemmeno fratelli, sia per l’aspetto fisico che per il carattere e le attitudini.
Molto ben descritti tutti i personaggi. Il padre, Gianmaria, è il capofamiglia che nessuno vorrebbe: duro coi figli, anche con Arcangelo, destinato ad essere il suo erede, freddo con la moglie Lucrezia, padrone con gli uomini che lavorano la sua terra. “MIO” è l’aggettivo che più ama, e la brama di possedere è la stessa che lo rende un uomo arido e solo. Un’avversione, che arriva da lontano, per i comunisti lo rende chiuso rispetto alle scelte di vita di chiunque non la pensi come lui.
Lucrezia è il personaggio che ho amato meno. Una donna senza carattere, soggiogata al volere del marito, succube delle apparenze. Il titolo nobiliare, la famiglia benvista in Puglia sono le uniche cose importanti. Anche la verità deve essere celata per mantenere un certo livello sociale; il dolore più grande deve essere contenuto e modificato di fronte ai conoscenti. Lucrezia ha studiato a Bologna, la città “rossa” per eccellenza, e questo le verrà spesso rinfacciato dal marito per le poche scelte fatte da lei.
Uno dei capitoli si intitola LUI. Lui è Samuele, il ragazzo che riesce a far aprire il cuore di Melba, che la capisce più di chiunque, ma che dovrà fare una scelta, di testa e non di cuore, per aiutarla a trovare se stessa. Samuele è ben delineato, da subito per il suo aspetto fisico e in seguito anche caratterialmente. Sicuro, vero e intelligente, non si piega a nessuno, come non lo ha fatto da bambino
I luoghi del romanzo di Sara Notaristefano
Il romanzo si svolge tra Milano e la Puglia.
Melba nasce e vive in Puglia per diversi anni. Villa Luisa è il luogo della sua infanzia, con i fratelli e i genitori che vivono grazie alle proprietà di famiglia. Molto belle le descrizioni della villa, alcuni particolari ci fanno ben capire il clima che si respirava in quel luogo, la fatica di vivere tra quelle mura.
Ed eccolo, il lussuoso salone di Villa Luisa: aveva quasi cent’anni e ne sentii l’olezzo denso delle occasioni perdute, delle bassezze perpetrato, delle rinunce colpevoli. Proprio in quel salotto mio nonno Vittorio aveva fatto la soffiata ai fascisti per far assestare e deportare un concittadino omosessuale e antifascista, da lui definito la “feccia della feccia” ogni volta che aveva raccontato fieramente la delazione, ostinatamente roso, fino alla fine dei suoi giorni.
Sempre in Puglia, si trova la masseria che diventerà di Melba. Questo è il luogo in cui lei si rifugia fin da bambina, qui ci sono le persone che la capiscono ed è il luogo che la avvicina a Donatello, il fratello prediletto.
Ad un certo punto della sua vita, Melba si trasferisce a Milano. La metropoli l’accoglie con i suoi locali alla moda, la frenesia di ogni giorno, la bellezza della piazza Duomo. Milano è il luogo della rinascita, di una nuova vita lontano dalla famiglia che, però, riuscirà ancora ad intrufolarsi in modo subdolo nelle sue scelte.
Un romanzo ben strutturato. I capitoli sono densi di contenuto, anche se a volte non ho collegato alcuni passaggi al personaggio a cui il capitolo stesso è dedicato. Ho trovato alcune ripetizioni, una buona rilettura avrebbe migliorato ancor più il testo. Certi passaggi potevano essere evitati, in quanto non danno nulla di più alla storia.
Libro consigliato a chi ama le storie di famiglia… famiglie un po’ complesse.
Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!