saggio breve
Di Renzo Editore
febbraio 2023
cartaceo
104
La teoria dei giochi è una branca della matematica applicata che tenta di cogliere, dal punto di vista matematico, il comportamento in situazioni strategiche, nelle quali il successo di un individuo nel fare delle scelte dipende dalle scelte degli altri.
Generalmente utilizzata nelle scienze sociali, trova tuttavia applicazione anche in economia in quanto s’interessa principalmente del comportamento di chi prende le decisioni.
Robert J. Aumann ci racconta la sua vicenda umana e accademica, attraverso la storia della teoria dei giochi, dagli esordi dell’applicazione in economia fino al conferimento del premio Nobel.
Robert John Aumann è noto a tutti per essere stato, insieme a Thomas Schelling, il vincitore del Premio Nobel per l’Economia del 2005 grazie alla “sua” teoria dei giochi. Virgoletto sua perché, come ci tiene a specificare anche lui nel suo “I giochi dell’economia e l’economia dei giochi“, la teoria dei giochi non nasce dalla sua mente, bensì da quella di John von Neumann, matematico, fisico e informatico ungherese. La sua iniziazione, invece, e, successivamente, il suo appassionamento alla teoria dei giochi si devono ad un altro Premio Nobel per l’Economia, John Nash, che il nostro conobbe da studente laureato al Massachusetts Institute of Technology, l’Università di Ricerca più importante a livello mondiale.
Fatta questa premessa di contesto, passiamo all’opera che, per chi è completamente a digiuno di nozioni di economia e politica economica, può risultare complessa, nonostante l’esiguità quantitativa delle pagine. L’autore ci tiene, prima di entrare nel vivo della teoria, a raccontarsi per far comprendere al lettore lui e la teoria dei giochi come sono entrati in forte connessione. Si passa poi a spiegare, in modo per quanto possibile chiaro, in cosa consiste la teoria dei giochi. In questa parte, ahimè, non mancano formule, grafici e anche esempi applicativi. Si termina con la bibliografia di riferimento, note esplicative, glossario, assolutamente indispensabili per guidare il lettore.
Ma, c’è da dire che non siamo di fronte ad un manuale o una guida in senso stretto. Neanche si può catalogare “I giochi dell’economia e l’economia dei giochi” nella categoria del saggio breve socio-economico, dal momento che l’intento di Aumann non è dimostrare, verificare o criticare una tesi. Questo è stato ed è già il suo pane quotidiano. Eppure, elementi di manualistica e del saggio breve sono presenti in questo libriccino. Da una parte, si vuole esporre una tesi nel modo più semplice, breve e chiaro possibile per ampliare il novero degli interlocutori (non solo economisti, scienziati, filosofi, politici, ma anche la gente comune); dall’altra, forse anche per deformazione professionale, non è possibile esimersi dal farlo in modo scientifico (e con scienza non mi riferisco alla materia, ma al metodo).
Ma c’è un altro intento dell’autore: farsi conoscere attraverso ciò per cui ha vissuto! Leggere tra le righe l’Aumann uomo è stato interessante. Non possiamo definire il libro un’autobiografia in senso stretto perché, inevitabilmente, quando Aumann si racconta non può prescindere dal suo mondo fatto di matematica applicata. E, d’altronde, un uomo che applica la matematica in ogni settore della vita, non può escluderla nel momento in cui racconta della sua di vita!
Ma, in breve, cosa è questa “teoria dei giochi”?
Mi scuso per il maldestro tentativo di rispondere a questa domanda in modo chiaro e riduttivo, ma, in sostanza, la teoria dei giochi applica le strategie proprie di un gioco alla politica. Pensiamo al gioco degli scacchi: io, giocatore A, attuo una strategia di gioco in base alla mossa del giocatore B e viceversa. Le mosse del giocatore B posso anticiparle, prevederle; possono spiazzarmi e, in tal caso, mi conducono a cambiare strategia. Queste interazioni tra agenti sono state oggetto di studio e trasposte nel mondo politico-economico. A seconda, ad esempio, dell’azione di uno Stato, l’altro Stato reagisce. E, a seconda che l’azione sia rivolta ad un beneficio comune o meno, ecco che ci saranno paci o guerre. Di più non mi permetto neanche di dire sul tema!
In realtà, cosa posso mai dire anche sullo stile di Aumann? Nel mio piccolo, posso sostenere che l’esposizione della tesi è ben articolata. Si indicano i dati, viene esposta la teoria, in tutti i filoni in cui si divide, e si spiega al lettore cosa ha portato l’autore ad accogliere uno studio e non un altro. Ad esempio, durante la lettura, capiamo perché Aumann sostiene che è proprio quando si hanno interessi comuni, non in contrapposizione tra loro, che nasce la vera teoria dei giochi! Sembrerebbe un controsenso, ma leggete “I giochi dell’economia e l’economia dei giochi” e capirete.
Vi piacciono i testi che espongono teorie internazionali su temi che non sono proprio nelle nostre corde? Magari per amore di conoscenza!
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.