
Thriller storico
Newton Compton
3 marzo 2023
cartaceo, ebook
352

Milano, 1907.
Una serie di atroci delitti sconvolge la città e infiamma la fantasia dei giornalisti: il Fante di Cuori, come viene presto ribattezzato dalla cronaca nera, uccide le sue vittime colpendole con una sola coltellata dritta al cuore, e costringendole a tenere gli occhi aperti. Si tratta di un macabro rituale o c’è una ragione specifica?
Le indagini appaiono subito complesse, e per questo viene coinvolto il neonato Dipartimento di Polizia Scientifica, organizzato dal commissario Matteo De Vitalis. Questi, assieme al fedele delegato Gaetano Fiore e allo scaltro e abile giornalista Sante Ferrari, si mette sulle tracce dell’assassino.
Battendo palmo a palmo le buie strade e le rive dei navigli, De Vitalis e i suoi uomini dovranno dare fondo a tutte le loro risorse per poter comprendere e anticipare le mosse della preda, in una caccia all’uomo che li condurrà nel vortice della follia umana più nera.
“I delitti del Fante di Cuori” di Luigi Simeoni, edito Newton Compton, è uno straordinario thriller storico. È un romanzo d’atmosfera e di contrapposizioni.
Il racconto si sviluppa in tre parti, nell’arco di diciotto mesi: dall’agosto 1907 al febbraio 1909. Siamo in piena Belle Époque. Un’epoca di fermento per le innovazioni in ogni settore, dalla tecnologia all’industria. È un periodo di trasformazioni anche nella pittura. Le Avanguardie rispecchiano il dinamismo del periodo.
Tutto sembra frenetico e prendere velocità. Non a caso, il romanzo inizia ricordando un raid automobilistico, con protagonista l’Itala, che partì da Pechino ed arrivò a Parigi il 10 agosto 1907.
“Fuori dal tempo e dallo spazio, escluso dalla logica del mondo, sperimentava per la prima volta in vita sua il transito della morte. E si sorprese, incredibilmente, di essere in grado di controllare il terrore e di non lasciarsi sopraffare dalla disperazione.”
Questa vitalità è ben rappresentata da Luisa, la figlia di un noto e importante industriale milanese, il cumenda Antonio Bellan. Luisa era improntata alla frenesia, vitale, sempre in movimento. Una ragazza moderna, in sintonia con lo spirito del tempo.
Ma questo è anche un romanzo di contrapposizioni. Da un lato viene descritta la società della ricca borghesia, con le loro ville, le feste, la cerchia di amicizie altolocate. Dall’altro, Luigi Simeoni descrive, in maniera impeccabile, il mondo delle case chiuse, delle bettole, della manovalanza nei cantieri edili e degli inservienti che lavoravano presso l’Ospedale Maggiore, la Cà Granda.
“Non esisteva il tempo, lì dentro. La sofferenza lo dilatava all’infinito (…) Ci finiva chi era destinato a concludere lì i suoi giorni, se era paziente, oppure a rosicchiare paghe da fame se era un lavorante” – I delitti del Fante di Cuori
Un luogo ideale, dove guardare in faccia la morte.
L’autore ha svolto un accurato lavoro di ricerca nell’affrontare le due tematiche principali del libro: l’oculistica e la pittura. C’è una sorta di parallelismo tra queste due arti: l’estirpare il classicismo, messo in atto dai Futuristi, può essere paragonabile ad un’operazione chirurgica.
Tutto ruota intorno agli occhi e alla vista. Ne è ossessionato il Fante di Cuori.
“Come reagisce la pupilla quando sopraggiunge il decesso? Si dilata completamente. La morte causa immediatamente un rilascio di tutte le tensioni fisiologiche, e anche l’occhio reagisce nello stesso modo” – I delitti del Fante di Cuori
L’ossessione di questo assassino seriale è quella di guardare in fondo alle cavità di quegli occhi, dai quali la vita si sta dissolvendo.
Il Fante si considera un eletto perché solo a lui è concesso il privilegio di vedere l’ultimo istante di vita dei morenti.
Simeoni tocca il tema di quell’avvilimento, con la conseguente rabbia, che pervade quando non si riesce a conseguire un obiettivo prefissato. Il disprezzo verso se stessi può portare a prendere decisioni sconvolgenti.
Geniale l’idea del romanzo e del movente di quegli omicidi, che sembrano apparentemente insensati.
Agli inizi del 1900, incomincia anche una rivoluzione nei metodi investigativi, ben rappresentata dal commissario Matteo De Vitalis, al quale è affidata l’indagine. Rispetto al vecchio metodo deduttivo, si utilizzano assolute novità per l’epoca, non sempre prontamente apprezzate o capite.
Ad esempio, vengono scattate foto sulla scena del crimine prima che il cadavere venga portato via; viene eseguito il primo identikit, chiamato “il ritratto parlato”; viene utilizzata la comparazione dattiloscopica. Soprattutto, il commissario De Vitalis comprende l’importanza di avere a disposizione, durante le indagini, l’esperienza e la competenza di un anatomopatologo.
In tutti i campi, le parole chiave del periodo, e del romanzo, sono “evoluzione, metamorfosi, trasformazione.”
Nasce un sodalizio tra il commissario e il giornalista de “Il Secolo”, Sante Ferrari, incaricato di indagare per scrivere uno scoop. Sarà proprio lui a notare delle “inquietanti analogie” tra omicidi apparentemente diversi.
“Stessa figura, stessi abiti, stessa arma, stesso comportamento. Non sembra anche a lei che si possa già ipotizzare una forte correlazione tra i due omicidi?”
Fai attenzione Fante di Cuori, perché c’è sempre qualcuno che nota qualcosa, anche solo un piccolo particolare!
D’altronde, è possibile non commettere mai neanche un errore?
“I delitti del Fante di Cuori” è un romanzo avvincente dal ritmo incalzante. La penna di Simeoni corre veloce, come l’Itala, non lascia tregua. Una scrittura precisa e affilata come la lama di un serramanico.
Lo stile è figurativo e le descrizioni particolarmente accurate, sia degli ambienti che dei personaggi.
I dialoghi arguti permettono di conoscere a fondo ogni situazione e di analizzare le situazioni insieme agli investigatori.
Uno dei thriller storici più belli che abbia letto!
“Lui non era un assassino.
Non era un macellaio.
Non era un sadico.
Era un artista eccelso.”
Ringrazio tanto la CE, Newton Compton Editori, per la gradita copia cartacea del libro.

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.