Trilogia di Hodges #3
Thriller
Sperling & Kupfer
5 settembre 2023
cartaceo, ebook
512
Quando Penny Dahl chiama l'agenzia Finders Keepers nella speranza che possano aiutarla a trovare la figlia scomparsa. Holly Gibney è restia ad accettare il caso. Il suo socio, Pete, ha il Covid. Sua madre, con cui ha sempre avuto una relazione complicata, è appena morta. E' Holly dovrebbe essere in congedo. Ma c'è qualcosa nella voce della signora Dahl che le impedisce di dirle di no.
A pochi isolati di distanza dal luogo in cui è sparita Bonnie, vivono Rodney e Emily Harris. Sono il ritratto della rispettabilità borghese: ottuagenari, sposati da una vita, professori universitari emeriti. Ma nello scantinato della loro casetta ordinata e piena di libri nascondono un orrendo segreto, che potrebbe avere a che fare con la scomparsa della ragazza e di tante altre persone. È quasi impossibile smascherare il loro piano criminale: i vecchietti sono scaltri, sono pazienti. E sono spietati.
Holly dovrà fare appello a tutto il suo talento per anticipare e superare in astuzia i due professori e le loro menti perverse.
“A volte l’universo ti lancia una fune” – da “Holly” di Stephen King, edito Sperling & Kupfer.
In una cittadina americana si verificano diverse sparizioni nei pressi di un’area ai margini del parco, chiamata “la macchia”. Si tratta di persone appartenenti a minoranze o individui abbandonati a se stessi. Fino a ché non sparisce la giovane Bonnie. Non rientra certo in quelle categorie perché è una bibliotecaria pienamente soddisfatta del suo lavoro, socievole, molto benvoluta dalla gente, colta e fisicamente molto attraente. L’unico neo della sua vita è il rapporto conflittuale con la madre, che la vorrebbe più ambiziosa. È proprio lei a denunciarne la scomparsa, rivolgendosi all’investigatrice privata Holly Gibney in un periodo in cui dilaga la pandemia del Covid19.
“Nel profondo del suo cuore sa benissimo in che guaio rischia di cacciarsi…ma sa anche che ha bisogno di vedere con i propri occhi”
Holly Gibney è una cinquantenne, titolare dell’agenzia investigativa Finders Keepers. Ha appena perso la madre a causa del Covid e questo la destabilizza, nonostante le due avessero un rapporto difficile. Era come se lei non fosse mai stata all’altezza delle aspettative della donna, l’inflessibile e mordace Charlotte. Holly è cresciuta piena d’insicurezze, leggermente ipocondriaca e piuttosto riservata. Eppure, è un’ottima investigatrice, dotata di grande intuito. I suoi modi sono schietti, sebbene abbia imparato l’arte della diplomazia, strada facendo. Pur temendo la malattia, non si priva delle sue sigarette, che fuma quotidianamente, soprattutto se sotto stress.
Quando Penny Dahl, preoccupata per la protratta assenza della figlia, la ingaggia per ritrovarla, Holly accetta l’incarico con riluttanza. Penny le ricorda sua madre. Invadente, ipercritica e delusa dalle scelte di vita della figlia con la quale entra spesso in conflitto. La donna avrebbe desiderato vedere la sua Bonnie impiegata nella stessa banca dove lavora anche lei. Una professione più ambiziosa e redditizia rispetto a quella di bibliotecaria, che però la ragazza amava.
“Holly non vuole dare inizio alle indagini pensando che la madre di Bonnie sia un clone della sua”
Bonnie è bellissima. Snella, gambe lunghe e atletiche, capelli biondi. Non passa certo inosservata. Chi la conosce l’apprezza soprattutto per la sua gentilezza e per il suo carattere socievole. Ha concluso, senza troppo dispiacere, una relazione sentimentale con un giovane scapestrato e vive da sola, desiderosa della propria indipendenza dalla madre. Le due, pur litigando frequentemente, si amano molto e la donna è seriamente in pena per lei. È sparita, abbandonando la bicicletta in un luogo deserto. Attaccato al telaio c’era un messaggio scritto a mano, alquanto inquietante.
Le indagini di Holly portano agli Harris. Due anziani coniugi, ex accademici, in pensione da diverso tempo, attanagliati da numerosi acciacchi.
“Il seme del dubbio è stato piantato, però. E non le resta che sperare con tutta se stessa che non germogli”
Emily Harris insegnava letteratura, era molto stimata e temuta dai suoi studenti, detestata dai colleghi per la sua presunzione che la portava alla prevaricazione. Una donna ambigua che con la voce affermava una cosa e con gli occhi esprimeva il contrario.
Rodney Harris, invece, era uno scienziato, fervente sostenitore di alcune teorie così bizzarre da procurargli la nomea di pazzo tra i conoscenti. Un uomo poco socievole, ma rispettabile e in perenne adorazione della moglie.
Ma come possono due anziani in pessime condizioni di salute essere gli artefici del sequestro di soggetti giovani e forti?
“Ogni essere umano o animale è pronto a combattere se viene messo all’angolo, che sia vecchio o meno”
Mi sembra corretto precisare che “Holly” è il terzo capitolo di una trilogia che non conoscevo, della quale non ho letto i prequel. Questo è il primo al quale mi sono approcciata e l’ho apprezzato ugualmente. Va detto che non vi sono collegamenti importanti con le storie precedenti che potrebbero condizionarne la comprensione. Si trova solo qualche marginale riferimento.
Il linguaggio narrativo di Stephen King è accessibile, si rivolge ad un’ampia categoria di lettori. Lo stile è fluido, dall’equilibrio perfetto tra dialoghi e descrizioni degli avvenimenti oltre che dei contesti ambientali. Si tratta di un autore molto versatile, famoso per i suoi horror contaminati da elementi paranormali che in questo romanzo sono del tutto assenti. Esso si avvicina più al thriller nel senso classico del termine.
Egli riprende alcune tematiche al centro di altri suoi romanzi come la condanna della mentalità chiusa e pregiudizievole della provincia americana. Essa si estende anche al periodo di ambientazione, quello della pandemia e della presidenza di Donald Trump.
“Da un po’ di tempo sui giornali si parla solo di Covid e di polemiche sull’uso delle mascherine. Che è un po’ come se la gente stesse in piedi sotto la pioggia e sostenesse di non potersi bagnare”
Un altro tema affrontato è quello della decadenza. Della grande presunzione dell’uomo di poterla fermare, ponendosi al di sopra della natura e della scienza. Egli è convinto di essere la scienza. Una presunzione appartenente a una mente perversa e malata, che sfocia in una pericolosa pazzia.
Il ritmo di lettura è molto rapido perché la trama è ricca di suspense e ogni capitolo contiene una velata anticipazione di quello successivo. Una vera sferzata alla curiosità del lettore!
I personaggi sono ben caratterizzati, hanno tratti piuttosto singolari, ma comunque realistici… e, nell’affermare ciò, c’è di che rabbrividire… Eppure il mondo è fatto, purtroppo, anche di individui dall’apparenza inappuntabile, dietro la quale si cela un grave squilibrio mentale.
“Vuole solo un hot dog, con un bel po’ di senape. E vuole la poesia. Vuole farsene colmare fino alla cima dei capelli”
Terrei a precisare che, pur conoscendo il talento e la grande abilità narrativa dell’autore, non sono tra i suoi estimatori. Nonostante ciò, “Holly” mi ha tenuta china sulle sue pagine facendomi dimenticare di sollevare nel corso della lettura.
Tanto per iniziare, ho provato subito un’istintiva simpatia per la protagonista (le sue paure – non propriamente ingiustificate – mi hanno intenerita) e per la sua storia. A mio parere, quando il personaggio centrale si conquista la nostra benevolenza, si è già a metà strada verso una valutazione positiva.
L’altra metà del percorso è data dalla trama mozzafiato. Credete a me, a tratti il fiato me l’ha proprio tolto! Lo dico con un certo sgomento. Leggete e capirete.
Si tratta di una storia che si traduce, alla fine, in una corsa contro il tempo. Posso dire di aver corso con essa? Certo che sì!
Agli estimatori dell’autore chiedo: preferite il King “horror-paranormale” o vi piace anche nel classico thriller un po’ più realistico? A tutti gli altri chiedo: vi ispira lo stile narrativo di questo autore?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐