
NARRATIVA
MONDADORI
26/05/2020
CARTACEO
275

Ruth ha trent'anni, lavora come infermiera in una casa di riposo ed è appena stata lasciata dal suo compagno. L'unica cosa che le rimane dei loro dieci anni insieme è la lista della spesa che aveva compilato con lui per la settimana a venire.
Ed è a partire da quella lista che Ruth racconta la sua storia e ripercorre la relazione con Neil fin dal loro primo incontro. Ogni ingrediente è un salto nel tempo, ma anche un cambio di prospettiva e di registro narrativo. Lo zucchero, quindi, ci trasporta al momento in cui Neil ha visto Ruth per la prima volta attraverso la vetrina di un'agenzia di viaggi, la pizza è il diario scritto da un'amica di Ruth durante una vacanza che hanno trascorso insieme a Roma, il deodorante ci porta ancora più indietro, ai tempi del liceo, a sbirciare le chat tra le sue compagne di scuola, mentre gli spaghetti sono un'eloquente incursione nella casella di posta elettronica di Neil.
Tra uova, mele, olive e balsamo, Ruth scopre che sono molti anni che modella la propria identità in base alle aspettative e ai desideri delle persone che la circondano: il suo fidanzato, ma anche i pazienti della casa di riposo, le colleghe, la sua famiglia. Ora ha bisogno di capire chi è senza Neil, deve imparare a camminare da sola.
Attraverso una voce fresca, tagliente, e un impianto narrativo originale e ipercontemporaneo, Livia Franchini ci spiazza continuamente decostruendo un genere dall'interno, disattendendo uno per uno tutti i cliché e i canoni del romanzo d'amore. Gusci è un oggetto intimo, eccentrico, imprevedibile, che esplora la complessa posizione di una giovane donna non convenzionale nella nostra società, sollevando al contempo domande enormi sull'amore, la perdita e l'identità.
Se immaginavo la vita senza di te, sentivo soltanto il vuoto.
L’unica cosa che le è rimasta alla protagonista del suo amato, dopo dieci anni di vita passata insieme, è soltanto una lista della spesa.
Una lista come tante altre, con semplici ingredienti, che fanno in modo di farle ripensare a tutta quanta la sua vita…eh già, la sua vita che l’ha condotta a quel giorno, il giorno in cui è rimasta sola.
Ripensa alla sua infanzia, alla mancanza e alla consapevolezza che non hai mai avuto delle vere e proprie amicizie: Ruth non era mai stata un tipo che si legava, lo sapeva bene perfino lei stessa, forse collegato al suo carattere introverso e timido.
Poche cose la facevano sentire a suo agio e aveva poche certezze, anche per quanto riguarda la scelta del suo lavoro; infatti ha scelto un lavoro “sicuro” per poter guadagnare facilmente ma no ha seguito ciò che il suo cuore desiderava veramente.
Quando ha seguito veramente il suo cuore? Ruth lo sa che non l’ha mai fatto poiché ha voluto sempre accontentare gli altri. Fino al suo incontro con Neil, nonostante il suo carattere, le sue ‘epifanie’e il resto, ma ha creduto che il loro fosse vero Amore ma adesso tutto è stato infranto.
Si ritrova sola, con una lista della spesa e forse con una nuova consapevolezza nel cuore…poiché il viaggio che intraprende Ruth è una sorta di introspezione verso la riscoperta di se stessa: cioè ripensa al passato e realizza un viaggio nei ricordi in cui analizza la sua vita: la sua famiglia, la sua infanzia, i primi amori, le amicizie, l’incontro con Neil, e infine, l’abbandono.
Partendo da qui rimette in discussione tutta la sua vita, poiché per rinascere bisogna un po ‘morire’, come dice la canzone.
Ognuno di noi ha vissuto, almeno una volta o più volte nella vita, la sua stessa situazione: credevamo di aver trovato il grande amore, nonostante i difetti, ma abbiamo passato oltre perché volevamo credere con tutte noi stesse, che, grazie all’amore, si può superare tutto ma nella vita reale le cose non vanno affatto così…abbiamo assaporato l’abbandono e nonostante all’inizio sia stato doloroso e abbiamo sofferto moltissimo, c’è l’abbiamo fatta in qualche modo.
Infatti abbiamo attraversato la tempesta del dolore e della sofferenza, credendo che mai più il nostro cuore si sarebbe ripreso e invece il tempo e una nuova rinascita di noi stesse ci ha permesso di andare avanti e farcela. Nel momento in cui il nostro cuore è guarito abbiamo compreso una Nuova Noi.
Livia Franchini è un’autrice e traduttrice nata in Toscana. Ha tradotto tra gli altri Michael Donaghy, Sam Riviere e James Tiptree Jr. La sua prima raccolta poetica, Our Available Magic, è stata pubblicata da Makina Books. Il suo romanzo d’esordio Shelf Life (pubblicato nel 2019 da Doubleday nel Regno Unito), definito “un debutto lirico e avvincente” dal Guardian, uscirà nella primavera del 2020 con Mondadori in Italia.
Livia insegna scrittura creativa e conduce workshop alla Goldsmiths University e a City Literature Institute