poesia
Libeccio Edizioni
25 luglio 2020
cartaceo
150
"Questa raccolta di poesie mi ha accompagnato per tutto il periodo adolescenziale, dai momenti negativi in cui si vede tutto nero, a quelli positivi dove la speranza è la vera protagonista.
Come una sorta di diario mi ha permesso di sfogarmi e di tirare fuori le emozioni che trattenevo dentro e non riuscivo a esprimere nella quotidianità.
Poi verso i 28 anni avevo smesso di scrivere, qualcosa in me era cambiato: avevo dato un nome alla mia angoscia esistenziale. Finalmente avevo trovato lo scopo della vita, il motivo della mia esistenza e qualcosa in me si era chetato. Non avevo più nulla da dover descrivere e cercare con tanta insistenza: l'avevo ormai trovato nella mia vita"
“Sillabe
si odono uscire
dalla bocca.
Suono flebile,
sussurro inaspettato
risuona nella folla.
Pochi percepiscono
la mia parola”
Il sentirsi incompresi è uno dei motivi che spinge l’uomo a manifestare in modo diverso dalla comunicazione verbale ciò che prova e pensa. Quante volte, soprattutto da adolescenti, abbiamo provato questa sensazione? Io, personalmente, innumerevoli volte. E comunicavo, così, i miei sentimenti attraverso la musica…
In versi, invece, si è espressa Maria Cristina Pizzuto, che, con “Gocce diamantine“, raccoglie tutte le poesie scritte in età adolescenziale, un’età in cui gli occhi osservano la realtà con una sensibilità spiccata e con un flusso di emozioni amplificate rispetto a tutti gli aspetti della vita.
La delusione, l’incapacità di farsi comprendere, l’amore, la sofferenza, la denuncia ad un mondo che non va come vorremmo, una velata speranza, alle volte amara, alle volte gioiosa nel suo desiderio di libertà, la fede, sono solo alcuni dei temi presenti nei componimenti di Maria Cristina Pizzuto. Tematiche differenti, riflessioni apparentemente sconnesse tra loro, ma con un connettore chiaro: la vita umana.
Eh si! Perché non possiamo pretendere che la vita umana sia esente da negatività o da dolori o da delusioni…
Non possiamo pretendere che la vita umana sia assimilabile a quella degli angeli (per chi crede nella loro esistenza) o a quella celeste!
L’uomo, per sua origine e natura, affronta la vita con tutto se stesso, accettandone gli aspetti positivi e gli aspetti negativi.
Tutto chiaro… e anche banale! Ma qual è quindi il merito dell’autrice di Gocce diamantine? Il coraggio di dare voce ai sentimenti di una ragazza che lascia i propri pensieri più intimi nella propria anima; il coraggio di aver manifestato questa anima a tutti. Con uno stile, d’altronde, elegante e “poetico”.
Come soffio di vento
la voce soave
naviga nell’aria,
risuonano le corde dell’amore:
carezze sfiorano lo sguardo.
Nelle acque della vita
un germoglio s’intrufola,
tra le note della luce
si accoccola la speranza.
Si, perché, nel leggere questi componimenti, il lettore, senza rendersene neanche conto, entra pienamente nella dimensione poetica. L’autrice, infatti, fa un uso maestrale delle figure retoriche senza appesantire i versi; è elegante e chiara nel modo di esprimersi, nonostante a volte criptica nei sentimenti; è musicale (a volte mi è sembrato di danzare sui suoi versi); è emozionante.
Come non emozionarsi quando tutto ciò che hai provato nel tuo Io, o continui tuttora a provare, viene tradotto in parole da una persona che non sei tu? Ci si sente letti nell’anima… e solo una nobile traduttrice di anima può riuscirsi… ringrazio Maria Cristina Pizzuto per questo. E mi permetto di annotare che le parafrasi, che l’autrice fornisce al lettore per alcune poesie, risulta superflua e un po’ rompe quella magia che la poesia stessa ha creato. Hanno, tuttavia due meriti (e credo sia stato questo l’intento dell’autrice): da una parte, di porre il lettore in diretto contatto con chi sta parlando, permettendogli una conoscenza più profonda dell’anima con cui si sta interfacciando e che impara a conoscere solo attraverso parole e immagini. Dall’altra, Maria Cristina Pizzuto ha voluto riflettere a posteriori, rileggendosi dopo tempo e cercando risposte, conforto, comprensione con degli “occhi” più maturi e ormai pronti ad affrontare la vita.
Così ho deciso che non volevo essere quel tipo di persona, che non ero io e che volevo essere finalmente me stessa in tutto e per tutto; da qui la lotta quotidiana contro gli istinti egoistici, di cui siamo pieni, e la ricerca di una maggiore consapevolezza di se stessi.
Ho molto apprezzato, inoltre, le immagini che corredano le pagine della raccolta. Contribuiscono, ancora di più, al viaggio dell’anima in cui il lettore viene accompagnato. Allo stesso modo, i titoli delle poesie sono evocative: non anticipano cosa si andrà a leggere, ma predispongono il lettore alla dimensione in cui l’autrice vuole condurlo.
La cosa più affascinante di tutto ciò? Il fatto che tutto avviene con naturalezza… perché la poesia null’altro è se non “arte”… e l’arte non può non essere la “natura” di tutto.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.