
racconto
Self-publishing
ottobre 2022
ebook
13

“Gocce di Pietra” è un brevissimo racconto che colpisce per la sua semplicità, ma anche per la sua durezza. Non è la prima volta che leggo una storia di Monica Brizzi, autrice che apprezzo sempre moltissimo per il suo modo di inventare trame fuori dal comune che colpiscono e raggiungono il cuore.
Anche in questo caso, la sua storia si legge in un battito di ciglia, ma ti rimane dentro al cuore e impressa nella mente. Lo stile è come sempre fluido, piacevole; il linguaggio è semplice e la brevità del racconto non mina la tecnica narrativa né l’emozione nella lettura.
Avrei voluto tanto conoscere e sapere di più del passato di Cailey, la protagonista: lei non conosce la parola Amore e non sa amare come tutti . Non sa cosa voglia dire avere una famiglia e una vita normale. Non sa come esprimere i propri sentimenti e le sensazioni. Nessuno glielo ha insegnato e ciò provoca tanta tristezza se solo pensiamo che al mondo ci sono tante persone come Cailey, che non hanno vissuto né direttamente né indirettamente l’amore.
Cailey, di cui il lettore ignora il passato e il motivo per cui abiti in un luogo così remoto e isolato del mondo, ha un unico modo per dimostrare e raccontare ciò che prova: dipingendo. Quando dipinge emerge tutta la sua vera essenza e la sua vera anima, pura e incontaminata.
“Io dipingo perché non sono capace di parlare”
E così che incontra Tim, che l’ama per ciò che è, senza se e senza ma. Le parole non servono più: bastano gli occhi e gli sguardi più puri.
“Gocce di pietra” è un racconto che scalda il cuore; è una storia d’amore diversa dalle altre, non vengono usate parole. Il motore della storia sono i battiti del cuore e gli sguardi. D’altronde, è lì che sta il fulcro parola Amore.
Secondo voi, in amore servono più le parole o gli sguardi?