Le indagini del Tenente Roversi
Giallo
Newton Compton
7 giugno 2022
cartaceo, ebook
342
1962.
Nel giro di pochi giorni, tre omicidi – uno ad Alghero, uno a Cagliari e uno a Roma – vengono portati all’attenzione del tenente Roversi. Le tre morti paiono del tutto scollegate: le vittime non avevano legami tra di loro, e anche le modalità con cui sono state uccise sono molto diverse l’una dall’altra. Eppure, una curiosa circostanza accomuna gli omicidi.
In tutti e tre i casi sembra infatti esserci un solo indiziato dal movente credibile; tuttavia, ciascuno dei tre sospettati presenta un alibi di ferro che lo scagiona da ogni accusa. Solo una curiosa coincidenza?
Roversi non è uomo che crede alle coincidenze, e si getta quindi a capofitto nell’indagine, a caccia di un indizio che possa collegare i vari casi. Il suo intuito e la sua ferrea capacità deduttiva lo porteranno a svelare un ingegnoso disegno criminale, una trama così fitta da sembrare senza soluzione.
“Giallo sulla riviera del Corallo” di Gavino Zucca costringe il tenente Roversi a una plurima indagine.
I misteri che il nostro accorto investigatore dovrà risolvere sono, infatti, tre omicidi, avvenuti ad Alghero, a Cagliari e a Roma. Apparentemente tra di loro non ci sono collegamenti e i maggiori sospettati hanno degli alibi inconfutabili.
Il giallo è ambientato nel 1962 e, ovviamente, le indagini sono effettuate con i metodi a disposizione in quegli anni.
Negli anni Sessanta non si conosceva ancora l’utilizzo de DNA, che fu scoperto dall’inglese Alec Jeffreys solo nel 1985 (Fonte Wikipedia).
“Oltre i pini e gli arbusti di macchia mediterranea, si distendeva una vasta insenatura di sabbia finissima, stretta alle estremità fra due tratti frastagliati di scogli rossastri dalla forma irregolare.
Il mare, di un turchese cristallino, digradante nel rosa vicino alla battigia, scintillava in mille riflessi fino a incontrare, in lontananza, il profilo della costa e la città di Alghero”
I piani, studiati per mettere in atto gli omicidi, sono “diabolici”; il nostro ideatore, molto furbo, pensa di riuscire a confondere le acque e di farla franca… ma non conosce l’arguzia e la testardaggine del tenente.
Piano piano, come fosse davanti a un puzzle complicato, riuscirà a incastrare i vari pezzi e riuscirà con scaltrezza a consegnare i colpevoli alla giustizia.
Il tenente Giorgio Roversi è sardo “d’adozione”. Infatti, le sue origini romagnole appaiono qua e là nel racconto attraverso l’intercalare di battute dialettali (comprensibili) che lo rendono ancora più simpatico.
Giorgio è una persona gentile, sempre disponibile e mai violenta. Le sue investigazioni sono frutto di attente analisi, nulla è dato per scontato e nulla è lasciato al caso.
“L’eco dei passi degli ultimi fedeli si perse oltre il portone della chiesa. Don Biagio Pasca terminò con calma di riporre i paramenti liturgici e uscì dalla sacrestia, soffermandosi per un istante a osservare la grande navata deserta.
Un raggio di sole attraversava le finestre policrome del transetto di destra, proiettando chiazze iridescenti sulla parete opposta.
Per il resto, tutto era immobile, come l’aria afosa di quel sabato di solleone” – Giallo sulla Riviera del Corallo
Accanto ai tre omicidi, Zucca racconta anche altri “casi” che vedranno impegnato il tenente Roversi.
In casa Gualandi, dove lavora Caterina, futura sposa del Roversi, si dovrà affrontare la misteriosa scomparsa di una martora e Caterina, ispirata dai metodi del suo fidanzato, riuscirà a dare una svolta molto importante all’indagine; mentre Don Luigi Gualandi, con l’aiuto di Roversi, dovrà risolvere una questione familiare che riguarda sua sorella Margherita.
Gavino Zucca ci regala un libro divertente, intrigante e soprattutto molto gradevole.
Una piacevole evasione dalla routine quotidiana di questa bruciante estate. Voi come state evadendo?
Un giallo raccontato con toni pacati e innocenti che ricordano a tratti la penna dei classici Arthur Conan Doyle o di Agatha Christie.
“Ha mai pensato che in ogni momento della nostra vita, anche in questo stesso preciso istante in cui stiamo parlando, nel mondo c’è qualcuno che nasce e che muore, che ride o che piange, che mangia, che dorme, fa l’amore, litiga, gioisce o si dispera?
Tutte le esperienze e le emozioni che una persona può provare nel corso della sua vita, l’umanità intera le sperimenta in un singolo istante”
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.