Narrativa
Sonzogno
21 Ottobre 2021
cartaceo, ebook
72
Sono sempre stata attratta dai libri di Madeline Miller, così ho deciso di iniziare proprio con “Galatea“. Non mi aspettavo però, certo, di trovarmi davanti ad un libricino di poco più di 70 pagine. Nonostante ciò, devo dire che sono rimasta totalmente esterrefatta dalla meraviglia delle illustrazioni che queste poche pagine ci regalano.
“Ho infilato la porta aperta E sono scappata fuori, così suoi passi dalle mie spalle. Non ha gridato, per non sprecare il fiato. Non c’era che il silenzio della notte e noi due, in fuga lungo le strade. Mi bruciavano i polmoni, ma solo un po’, e in fondo non importava: presto non ne avrei più avuto bisogno.”
Ma veniamo alla storia…
Galatea racconta il mito di Pigmalione, lo scultore innamorato della propria creazione tanto da decidere di dormirle accanto tutte le notti, nella speranza che questa prendesse vita.
In occasione della festa in onore della dea Afrodite, Pigmalione decise di recarsi al tempio di quest’ultima, pregandola di trasformare la sua opera in una donna in carne e ossa.
La dea decise così di esaudire il desiderio dell’uomo. Pigmalione e la sua bellissima statua Galatea, dopo aver celebrato il matrimonio, ebbero una figlia alla quale diedero il nome Pafo.
Fino a qui nulla di particolare rispetto a quello che si racconta nella mitologia.
Ma la nostra Miller ha deciso di stupire i propri lettori dando una connotazione ed una chiave di lettura alquanto contemporanea a questo racconto.
Nella storia rivisitata, infatti, Pigmalione non è solo innamorato della statua, ma ne è completamente ossessionato.
Galatea rappresenta tutte quelle donne vittime di soprusi e di abusi da parte del loro uomo.
Nel racconto la statua è una donna sottomessa al proprio uomo, una donna imprigionata da chi le diceva di amarla.
Schiava di colui che l’ha creata, viene imprigionata per aver tentato di ribellarsi. Ed è solo quando la donna comprende che non ha la responsabilità solo della propria vita, ma anche di quella della figlia, che decide di fare l’impossibile per non costringerla ad un futuro simile al suo.
Un’idea straordinaria quella di legare il mito greco ad una problematica che ancora oggi colpisce moltissime donne della nostra società moderna.
“Dopo che sono nata, a cercato di tenervi rinchiusa più possibile, ma c’era la servitù, e la gente comincia a parlare della moglie dello scultore, e di quanto fosse strana, e di come una simile bellezza potesse di scendere solo dagli dei”
Probabilmente molti di voi pensano che, essendo un libro dalla consistenza esigua, non possa contenere pagine di una certa rilevanza… Errate se pensate a ciò.
Sicuramente la storia poteva essere sviluppata maggiormente e romanzata ulteriormente, ma credo che, con ulteriori giri di parole, il racconto avrebbe perso la capacità di risvegliare con uno schiaffo il lettore, aprendogli gli occhi e facendolo riflettere su quanto certe storie siano tutt’oggi ancora molto attuali.
Un enorme complimento va all’autrice che con la sua scrittura evocativa riesce a trattare il tema della violenza sulle donne in maniera semplice ma, nonostante ciò, molto angosciante.