
autobiografia
Rizzoli
2023
cartaceo
219

«Questo libro è un modo bizzarro di farvi compagnia. Racconta di me e della mia vita, è una storia umana che corre da quando ero un embrione nella pancia della mia mamma, saltella all'infanzia, si precipita all'adolescenza, scruta l'età adulta fino ad arrivare all'attuale Chiara che sono e che vorrei essere, una mamma oppure no.
È la storia di una ragazza come io, che è anche il titolo bellissimo del libro di una grande autrice, Anita Loos. A Girl Like I.
"Una ragazza come io" è un'espressione apparentemente strana, sgrammaticata, sbagliata, diversa, quando la leggi per la prima volta. Esattamente come, da sempre, appaio io. In questa espressione, è vero, c'è qualcosa che disvia dalla regola, ma se le guardi tutte insieme, quelle parole che le danno vita, ti restituiscono un ordine, un'immagine bella, come la verità.
Una ragazza sì, ma come io. E in quell'io ci sono le mani, i capelli, i tic, le ginocchia, la saliva e le lacrime di ognuna di noi, così simili ma anche così uniche e irripetibili.
Io, una ragazza, peraltro, non lo sono più da molti anni. Ma ogni donna ha l'età che si merita.»
Scrittrice avvezza a formidabili capriole, Chiara Francini si abbandona, questa volta, a una trascinante confessione autobiografica, non professionale ma umana. Il suo è il romanzo di formazione di una ragazza di provincia che, imbevuta di sogni, si lancia nella vita per metterli in atto senza risparmiarsi, bruciandosi talvolta la pelle, con fatica e caparbietà. Ed è anche, nella seconda parte, una riflessione illuminante e profonda, talvolta grave, sulla tirannide del denaro e del potere che governa i comportamenti umani e, in chiusura, sulla condizione di ogni donna: quella di essere sempre dilaniata fra realizzazione personale e desiderio di maternità. Ovvero di essere destinata a una felicità, per definizione, mutilata.
«Perché la parte più complessa per una donna è nascere tale. Bello e terrificante.»
Vi è piaciuto il monologo di Chiara Francini a Sanremo? Cosa ne pensate al riguardo? “Forte e Chiara“, edito Rizzoli, è la sua autobiografia.
Conosco Chiara per le diverse apparizioni televisive, ma l’ho apprezzata e stimata ancor di più dopo lo splendido monologo andato in scena a Sanremo.
“E io, io che continuavo a fare le mie cose sempre meglio, sempre guadagnandoci di più, con sempre più persone che mi guardavano e mi amavano. E poi. E poi a un certo punto io mi sono accorta che il tempo passava e che se non mi sbrigavo io, forse, un figlio non lo avrei mai avuto. E se anche mi sbrigavo, poi, non era mica detto. Perché anche quando ti decidi che è il momento giusto poi, magari, il corpo ti fa il dito medio e tu, allora, rimani col dubbio di aver sbagliato, di aver aspettato troppo, di essere una fallita.”
Mi sono rivista nelle sue parole. La società odierna fa fatica ad accettare che una donna possa sentirsi appagata soltanto se ha nella sua vita il lavoro. È impensabile che una donna non debba sentire il “desiderio” di mettere su famiglia. Ma, pensiamoci bene, è davvero così facile oggigiorno? Ci sono mille motivi per cui una donna decide di restare single.
Quando ho scoperto l’esistenza di questo libro, l’ho voluto leggere fortemente. Volevo conoscere Chiara fino in fondo. Anche perché, lo ribadisco, chi scrive un romanzo autobiografico ci apre le porte del suo cuore e pone in noi un senso di fiducia.
“Quella che sono lo devo alle botte che ho preso al liceo, e sì, certo, erano botte morali, ma volete venire a dirmi che fanno meno male? Quella che sono lo devo, soprattutto, alle umiliazioni, alle ingiustizie che mi sono state spalmate in faccia laggiù, dove ho conosciuto l’amicizia, la cooperazione ma, soprattutto, l’odio” – Forte e Chiara
Il libro della Francini è diviso in tappe.
Si parte dall’infanzia sino ad arrivare al capitolo “Ora e per sempre”. In ogni tappa ci racconta le vicende che le sono accadute, alternando la voce narrante con le persone a lei più vicine.
Momenti felici quelli vissuti durante l’infanzia e momenti difficili quelli vissuti durante l’adolescenza. Professori che si facevano un’idea del tutto sbagliata e lei l’ha saputo dimostrare, prendendosi la sua rivincita.
Nella seconda parte del romanzo, invece, la Francini affronta dei temi attuali, come il denaro, il potere e il ruolo della donna nella società.
Ho apprezzato molto la struttura narrativa del romanzo, un’alternanza di diversi punti di vista, come le amiche e la mamma.
Un’autobiografia dettagliata, ben curata e soprattutto molto ironica, cosa che non guasta mai.
Le risate sono assicurate, soprattutto quando Chiara racconta un episodio della sua infanzia, quando va a trovare sua mamma sul luogo di lavoro, comportando com’è lei, in modo schietto e sincero. Non vi spoilero niente, ma già da quell’episodio si poteva ben intuire il carattere forte e chiaro/a della nostra Francini.
Uno stile fluido. Anche il ritmo è incalzante e la lettura procede in maniera molto scorrevole.
4 stelle ⭐⭐⭐⭐☆

Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.