
Narrativa contemporanea
Aletheia
17 agosto 2020
cartaceo, ebook
168

Flavia deve sostenere l’ultimo esame alla facoltà di Filosofia. Il più temibile di tutti: Storia e cultura del Mediterraneo, con il professor Zeno Martini, bizzarro docente, sul quale corrono voci sbalorditive. Siamo nei primi anni del Duemila a L’Aquila.
’ febbraio. E’ buio. Fa freddo.
Flavia s’incammina di notte per le viuzze storiche della città, perché la sessione inizia alle 6 di mattina. Imprevedibilmente, quello che per la ragazza si prospetta come un incubo, si trasforma nel sogno della vita. Martini le propone di entrare nella sua equipe di ricerca e di partire per la Grecia e la Turchia.
Con lei ci sono Federica, Anna, Simona e Angela, studentesse molto diverse tra loro, per indole e aspetto. Le aiuterà Ilkay, la loro guida, insieme alle sue amiche. Ed eccole diventare amiche e Fiori d’Oriente. Bellissimi boccioli di piante diverse, che sbocceranno in donne, durante questo viaggio dei viaggi.
Le giovani saranno traghettate in un mondo fascinoso, di spezie orientali, fragranze inusuali, colori sgargianti, danza del ventre, complicità rassicuranti, ricchezza del Gran Bazar, povertà delle campagne. Ognuna di loro cela un segreto. Quale?
“Credo che ognuna di noi abbia deciso di intraprendere questo viaggio per un motivo diverso”
Mi è bastato leggere il titolo di questo libro e prendere atto dell’ambientazione della storia in Turchia, per percepire che “Fiori d’Oriente” era, assolutamente, un libro che dovesse entrare a far parte della mia biblioteca. E non mi sono sbagliata: è un romanzo che si legge tutto d’un fiato e lo si ama, dalla prima pagina.
Il tema portante di questa storia è il viaggio. Un viaggio di scoperta, di evoluzione e di maturazione. Un viaggio che non porterà solo alla scoperta di un luogo, con tradizioni diverse dalle proprie, ma sarà anche l’occasione di cambiamento per ogni personaggio della storia, soprattutto per Flavia, la protagonista, che si ritroverà a cambiare la sua vita e a scoprire cosa significhi davvero essere donna, in Turchia o in Grecia.
Essere donna, in questi Paesi, è molto diverso dall’esserlo in Italia, non lo si può negare. Ma fondamentale sarà il rapporto che Flavia avrà con le altre ragazze che la accompagneranno in questa avventura, tutte con segreti e speranze da condividere.
La trama è semplice; il ritmo fresco e incalzante, senza mai appesantire o annoiare, anzi. È davvero interessante scoprire di tradizioni diverse, che nemmeno si pensa esistino.
Flavia racconta tutto in prima persona, come in un diario, una moderna Sherazade; racconta tutte le emozioni e sensazioni che ha provato durante questo viaggio. Delle tradizioni in cui si è imbattuta, sia di campagna che di città; delle leggende ascoltate, come quella relativa alla lettura del caffè, tutt’ora in uso nelle realtà, soprattutto, turche.
E, insieme al viaggio, forte emerge il tema delle donne: le giovani donzelle in viaggio sono ignare di loro stesse. Dal loro punto di vista, il romanzo è sicuramente di formazione: affermano la loro personalità, acquisendo nuove consapevolezze e superando ostacoli e difficoltà, soprattutto interiori. Alla fine del racconto, diventeranno giovani donne che sapranno chi vorranno accanto, che direzione dovrà prendere la loro vita e, soprattutto, come questa vita dovrà svolgersi d’ora innanzi.
E voi, cari lettori, intraprendeste un viaggio per cambiare il vostro destino e anche voi stesse?