
giallo
Bertoni editori
2025
cartaceo/ebook
292

In un’Italia segnata dalla pandemia e dai fantasmi del passato, Riccardo Masi, ex capitano del ROS, cerca di ricostruire la propria esistenza in un capanno isolato nel bosco del Sasseto, lontano dai ricordi dolorosi della sua amata Tania. Ma la quiete è interrotta dall’arrivo del Biondo, un ex collega che lo coinvolge in un’operazione contro una tratta di schiavi minorenni. Nel frattempo, Giorgio De Pretis, ufficiale della CIA, si muove tra inganni e segreti in un caso di rapimento che coinvolge un banchiere legato alla malavita. La sua vita apparentemente perfetta nasconde un confine labile tra giustizia e corruzione. Aisha, una giovane nigeriana in fuga dalla tratta degli schiavi, lotta per la libertà insieme al piccolo Olu e con l’aiuto di Bruno, un dottore italiano. Il loro viaggio disperato verso l’Europa è punteggiato da pericoli e speranze. Le storie di Riccardo, Giorgio e Aisha si intrecciano, svelando l’orrore della malvagità umana e la ricerca di redenzione. Un romanzo audace che affronta temi scottanti come la tratta e la criminalità, mostrando che, finché non muori, c’è sempre la possibilità di scegliere chi essere.
Cos’è che più vi piace dei romanzi gialli e qual è l’elemento che secondo voi non deve mai mancare?
“Finché non muori”, edito Bertoni, il nuovo romanzo giallo firmato da Roberto Frazzetta, non offre risposte facili, ma affonda lo sguardo in quelle zone grigie dove sopravvive ancora, cocciuta, l’umanità.
Il libro si muove su tre piani narrativi, intrecciando le vite di personaggi molto diversi tra loro, eppure uniti da un comune destino di perdita, fuga e redenzione.
Il primo è Riccardo Masi, ex capitano del ROS, che ha scelto l’isolamento nel bosco del Sasseto, dove la natura sembra offrirgli rifugio dalla colpa e dal dolore. Lì, nella sospensione del mondo, vive in simbiosi con il silenzio e il ricordo della compagna perduta. Ma il passato non si cancella: torna a bussare con volti, nomi, minacce. E con la richiesta, non detta, di tornare a scegliere da che parte stare.
Il secondo protagonista è Giorgio De Pretis, agente dei servizi segreti italiani. Apparentemente integerrimo, si muove nei corridoi del potere con l’ambiguità di chi conosce le regole e sa anche quanto sia sottile il confine tra difendere lo Stato e tradirlo. La sua figura incarna quel cinismo che si matura quando la verità non basta più, quando anche la legge diventa strumento di manipolazione.
E poi c’è Aisha, una giovane donna nigeriana che fugge dalla tratta e dalla schiavitù, con il piccolo Olu aggrappato al cuore. È lei la vera coscienza morale del romanzo, l’incarnazione della sopravvivenza più autentica. Con lei, Frazzetta ci trascina nell’Europa che si finge civile ma continua a sfruttare e nascondere, dove l’unico vero crimine sembra essere la povertà.
“Il tramonto aveva inzozzato le case di oro, tutto intorno a lei e il suo abito nera la distingueva segnandola come facile preda. Da quando era inizio il suo calvario era passato a malapena un anno, ma a lei sembravano tre vite” – Finché non muori
La scrittura è incisiva e alcune descrizioni, in particolare quelle legate al bosco e alla solitudine di Riccardo, hanno un respiro quasi lirico. Al contrario, i dialoghi nelle parti più “ufficiali” della trama tra intelligence, intercettazioni e infiltrazioni; sono tesi, veloci, da sceneggiatura.
Il vero merito del romanzo, però, non è solo nella trama, ben costruita, serrata senza forzature, ma nella profondità tematica.
“Finché non muori” racconta un’Italia, e un mondo, dove tutto sembra sgretolarsi, ma dove sopravvivere significa ancora poter decidere chi essere. “Finché non muori”, ci ricorda l’autore, puoi ancora alzare la testa.
Puoi salvare qualcuno. O salvare te stesso.
La narrazione di Roberto Frazzetta alterna sapientemente momenti di silenzio e azione, respiro e corsa. In questo equilibrio: precario e sempre in tensione si sente la mano di un autore consapevole, che sa quanto sia difficile, ma necessario, raccontare la complessità senza giudicare.
Da leggere senza riserve, soprattutto se si cerca una storia che scuote, ma non si limita a intrattenere.
Voto: 5 stelle

Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.