guida
Mind Edizioni
5 aprile 2024
cartaceo, ebook
160
Siamo abituati a considerare l’alimento come una somma di nutrienti. Le diete, le scelte alimentari, la formazione scolastica e professionale, il mondo dell’informazione si basano su questo principio: scegliere e comporre il menù sulla base del contenuto (presunto) di vitamine, proteine, minerali, fibre, carboidrati. È solo una parte della realtà.
L’alimento è una somma di nutrienti cui dobbiamo aggiungere la chimica usata in campo o nell’allevamento, i coadiuvanti di produzione non espressi in etichetta, gli additivi e, se proviene da Paesi terzi, fungicidi, erbicidi e pesticidi non ammessi in Europa. E non pensiate che questi ultimi si sciacquino via con acqua e bicarbonato. Passare dalla nutrizione all’alimentazione equivale a cambiare punto di vista e iniziare a considerare il cibo per come è realmente.
Siamo sicuri che la curcuma che arriva sulle nostre tavole, già essiccata e macinata, contenga la curcumina (il principio attivo antiossidante)? No, non possiamo esserlo e, difatti, non viene menzionata nella tabella nutrizionale.
L’essiccazione ad alta temperatura della spezia brucia i nutrienti, la sterilizzazione con i fungicidi evita la formazione di muffe e larve. Probabilmente è semplice polvere gialla, però leggerete ovunque dei suoi vantaggi benefici che, attenzione, sono veri ma solo se il principio attivo è presente in buona concentrazione.
Questo libro vuole essere uno strumento di difesa per i consumatori, uno spunto di approfondimento per i professionisti dell’alimentazione, un Bignami del pensatore rivoluzionario.
In un’epoca in cui il consumismo e la fretta sono diventati i protagonisti indiscussi della quotidianità, “Facciamo la rivoluzione alimentare” di Monia Caramma si presenta come una sfida, la più temibile delle sfide, perché ha come avversari noi stessi.
Sono cresciuta pensando al cibo come a una somma di valori nutrizionali: proteine, zuccheri, fibre, vitamine, minerali. È una convinzione che tutti noi abbiamo… ma chiediamoci, corrisponde davvero alla realtà?
Abbagliati dai colori e dai sapori che promettono gli scaffali dei supermercati, spesso ci fiondiamo sui prodotti esposti senza pensare troppo. Le persone più oculate, quelle che devono fare i conti con una qualunque intolleranza, magari si soffermano sulle etichette. Ma la maggior parte di noi raramente lo fa. E sono ancora meno coloro che si pongono il problema del sapere come un determinato cibo viene prodotto. O come arriva fino a noi. Eppure, questo è fondamentale per essere certi di mettere a tavola un alimento che ci regali qualcosa oltre al sapore.
È importante capire cosa mangiamo, perché il nostro corpo va nutrito, non solo saziato. Monia Caramma questo lo sa bene. Ormai sono tanti anni che cerca di toglierci le bende dagli occhi mettendoci davanti le prove di ogni sua considerazione.
Io ho avuto la fortuna di conoscerla, anche se solo virtualmente, in un periodo della mia vita disastroso. È una guerriera coraggiosa e determinata, una donna che veramente ha a cuore la salute delle persone. Grazie a lei ho cominciato a guardare con occhi diversi ciò che mettevo nel piatto. Ed è sempre grazie a lei e alla sua community che ho capito che curare l’alimentazione è fondamentale per stare bene. Attenzione: alimentazione, non nutrizione. L’autrice preme molto sulla differenza tra le due.
“Alimentazione e nutrizione non sono sinonimi, benché tutti siano propensi a pensarlo… Sono due fasi collegate alla sopravvivenza e al benessere dell’individuo, complementari ma profondamente diverse per approccio e tipologia di analisi” – Monia Caramma
Nutrirci nella maniera migliore significa assumere il giusto apporto di nutrienti. Ma come facciamo a sapere la quantità di proteine, vitamine, carboidrati, ecc., da assumere quotidianamente? I LARN ci vengono in aiuto. Sono, infatti, state stilate delle linee guida generali per permettere ad un individuo sano di conoscere il proprio fabbisogno quotidiano. E nelle etichette vengono riportate le quantità di nutrienti che un determinato alimento dovrebbe contenere.
Sembrerebbe, quindi, un gioco da ragazzi nutrirci nella maniera migliore. Ma così non è. In “Facciamo la rivoluzione alimentare”, Monia Caramma ci fa riflettere:
“I LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana)… sono un riferimento per… determinare la quantità di sostanza nutritiva necessaria per mantenere in buona salute individui o gruppi di persone sani… Tutto è costruito sulla base dell’individuo ideale che non ha neppure il raffreddore, consuma 2000 Kcal al giorno e fa una moderata attività fisica con una alimentazione variata”.
Quindi, bisogna stare attenti quando si consultano tabelle nutrizionali generiche. Per essere prese in considerazione dovrebbero essere adattate ad ogni singolo individuo. Ma non è solo questo il problema. Ammettiamo pure che ciascuno di noi abbia una tabella nutrizionale personalizzata. L’alimento che troviamo al supermercato contiene veramente la quantità di nutrienti elencati nell’etichettatura? In quei valori viene considerato tutto ciò che ruota intorno all’alimento, dal momento in cui viene prodotto a quello in cui lo mangiamo?
L’autrice ci spiega che così non è. Ci spinge a guardare le cose in un’ottica diversa. A mettere da parte i luoghi comuni, che perdono di valore se si considera una parte anziché il tutto.
“Scegliere un cibo… può mantenere un livello ottimale di benessere, ma può farci ammalare pure se ha tutti i nutrienti corretti espressi nei LARN”
“Alfabetizzazione alimentare”: questo è il concetto che Monia Caramma introduce e rimarca con decisione nel suo libro. Vuole che ci riprendiamo la libertà di stare bene. Ma affinché questo accada dobbiamo essere consapevoli di quello che veramente ingeriamo.
“Alfabetizzazione alimentare” significa partire dalla conoscenza di ciò che mettiamo nel piatto in termini quantitativi e qualitativi, informandosi riguardo all’origine, alla provenienza, alla stagionalità, ai metodi di trasformazione e di trasporto.
Pensate che sia impossibile, vero? Impossibile no, difficile sì. Sarebbe impossibile se fosse solo il singolo individuo a opporsi a questo sistema basato principalmente sul profitto. Ma se invece di una persona sola fosse un coro ad opporsi a meccanismi nei quali siamo stati inconsapevolmente ingabbiati?
Siate la spina nel fianco dell’industria alimentare, siate quelli che vedono il tutto, oltre il dettaglio.
Monia Caramma ci spinge a riprendere in mano noi stessi, la nostra salute. Andando oltre le etichette, che molte volte sono solo uno specchietto per le allodole. Informandoci con più attenzione sui processi produttivi che coinvolgono gli alimenti. Preferendo prodotti nostrani a quelli provenienti dall’altra parte del mondo. Ci chiede consapevolezza e responsabilità.
Il suo libro è una sorta di guida al benessere. Tutti dovremmo leggerlo per non nasconderci più dietro la frase “Io non lo sapevo!”
Certo, è più comodo tenere gli occhi chiusi, costa meno fatica. Ma è questo che vogliamo veramente? O forse sarebbe il caso di riprendere le redini del nostro benessere? Se non per noi, facciamolo almeno per tutti quelli che verranno dopo.
Facciamo la rivoluzione alimentare! Per il nostro presente, per il domani, per i nostri figli e anche per questo pianeta martoriato che ha tanto bisogno di respirare.
Sahira
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
Sono emozione e di essa mi nutro
trovando scialbo ciò che non colora,
Sono emozione che con la penna divora
il bianco candido di un libro vissuto…