Eroi dell'Olimpo
narrativa fantasy, letteratura per ragazzi, avventura
Mondadori, Oscar
18 giugno 2018
ebook, cartaceo
518
Jason si risveglia in uno scuolabus, accanto al suo migliore amico e a una bellissima ragazza. Ed è terrorizzato. C'è infatti un piccolo problema: non ricorda assolutamente nulla di sé. E quando una torma di spiriti della tempesta cerca di ucciderlo, qualcosa gli suggerisce che dovrà al più presto venire a capo del mistero. Piper non si spiega perché il suo ragazzo non si ricordi di lei. Da qualche giorno il mondo sembra impazzito: suo padre si è volatilizzato, incubi ricorrenti la tormentano e una ragazza di nome Annabeth dice di essere in cerca di un tale Percy Jackson, scomparso dal Campo Mezzosangue... Leo ha sempre avuto un'attrazione per il fuoco, e quando arriva al Campo si sente stranamente a casa. Sarà quello il motivo per cui tutti gli dicono che una parte di lui discende dagli dei? Nel frattempo Era è stata rapita dai giganti, che minacciano di ucciderla. C'è solo un modo per salvarla, e solo tre semidei discendenti da antiche divinità Romane potranno affrontare l'impresa.
Afrodite significa amore e bellezza. Significa essere amorevoli e diffondere bellezza. Significa essere buoni amici, trascorrere dei bei momenti, compiere buone azioni. Non è solo questione di aspetto.
Ho sempre avuto paura di iniziare a leggere la seconda saga dedicata all’Olimpo scritta da Rick Riordan. Pensavo mi rovinasse quella cupola di vetro che avevo messo attorno ai miei ricordi felici che avevo della sua scrittura, dei suoi avventurieri e delle sue avventure. Le opinioni erano molto contrastanti: chi amava la prima saga e la difendeva fino in fondo, chi invece stava preferendo la seconda saga. Io, invece, credo di amarle entrambe nello stesso modo. Forse perché la prima saga l’ho letta a 13/14 anni, l’età ideale per iniziare la lettura di Percy Jackson, e la seconda l’ho iniziata ora, a circa quattro anni di distanza. Questo è il modo ideale, cresco con loro. E ho notato anche un piccolo cambiamento stilistico che non mi è dispiaciuto.
I protagonisti non sono gli stessi, è vero. Non si ha lo stesso impatto di smarrimento come in ”Percy Jackson e gli dei dell’ Olimpo: il ladro di fulmini” poiché non c’è la spiegazione di tutta la prassi, Rick sa che il lettore già è abituato al suo mondo. Ora c’è un nuovo tipo di smarrimento: la memoria.
Non so voi, ma è uno dei miei incubi peggiori perderla. Immaginate: vi svegliate da una lunga dormita e non vi ricordate assolutamente nulla, forse solo il nome. Non ricordarsi la propria identità, i componenti della propria famiglia, dove si vive, gli amici… Nulla. E il peggio è che le persone che ti circondando in quel momento, nel momento del tuo risveglio, sembrano sapere tutto di te. Io sarei impazzita. Ottimo lavoro Rick nel costruire il personaggio di Jason, specialmente a livello emotivo.
Indubbiamente ci sono dei cambiamenti fra le due saghe, partendo dai rapporti che si hanno fra i protagonisti. Ora sembrano esserci più emozioni da vivere, dovute alle vite più complesse dei tre protagonisti (oltre Jason, la sua ”fidanzata” Piper, e il suo amico Leo). I tre si ritrovano ad essere amici e a sopravvivere insieme, pure se non si fossero realmente piaciuti non gli restava altro che convivere. Il loro satiro di fiducia, è il loro coach Hedge, che a scuola faceva di tutto per addestrarli al meglio. Una volta che i tre sono riusciti a raggiungere il famoso “Campo Mezzosangue”, si ritrovano ad avere contatto con una Annabeth preoccupata ed in ansia: Percy Jackson, il suo ragazzo e compagno di avventure, è scomparso.
Attento alla terra, figlio della saetta.
I sette verranno alla luce con i giganti e la loro vendetta.
Fucina e Colomba la gabbia spezzeranno,
e con la furia di Era la morte scateneranno.
E si arriva al momento chiave di tutti i libri delle due saghe: il momento della profezia dell’oracolo, in questo caso Rachel. Gli eroi devono passare all’azione e salvare gli dei dell’Olimpo e il mondo. Ci riusciranno? Beh, leggetelo e lo scoprirete, non farò di certo spoilers!
Il libro, nel complesso, è molto bello e scorrevole con una trama avvincente e riferimenti alla saga “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo” che sono molto piacevoli. Lo stile è quello inconfondibile dello scrittore statunitense: emozionante, intenso e coinvolgente, ma più evoluto. I capitoli sono veloci, densi d’azione, ritmo in grado di metterti ansia dalla prima all’ultima pagina. Un’opera d’arte, per chi ama il genere.
Il finale ha, come tutti i libri di Rick Riordan, delle sorprese che ti invogliano a leggere il prossimo libro. Strategia di marketing? In fondo è un po’ come le puntate delle serie tv, che finiscono nella parte migliore per farti vedere il resto.
Forse le persone con un dono speciale compaiono quando accadono le cose brutte, perché è quando servono di più.
Richard Russell Riordan Jr., meglio conosciuto come Rick Riordan, nato a San Antonio il 5 giugno del 1964, è uno scrittore statunitense. Ha frequentato il liceo “Alamo Heights” e, dopo essersi diplomato, ha preso laurea in storia e in inglese.
Al figlio di Riordan, Haley, è stata diagnosticata la dislessia. Quando era in seconda elementare, Haley ha chiesto al padre di raccontargli storie ispirare ai miti greci e, proprio per soddisfare la richiesta del figlio, Riordan inventa il Personaggio di Percy Jackson. Halye chiese poi al padre di scrivere le storie che gli raccontava come libri e, per non deluderlo, Riordan riuscì a prendersi il tempo per farlo.
Nel 2010, in Italia, Mondadori Editore pubblica “Il ladro di fulmini”, dal quale è tratto anche un film. La saga di Percy Jackson ha ventuto oltre trenta milioni di copie in tutto il mondo, e 500 mila in Italia. Rick Riordan attualmente risiede a San Antonio con la moglie e i loro due figli.
Le parole sono il suo pane quotidiano: fra libri, serie tv, film e il suo scrivere racconti passa le giornate. È amante delle piccole cose, dei gatti, e ammira chi dal niente riesce a trarre di tutto. Il suo ispiratore maggiore è Albert Einstein, infatti condividono la stessa filosofia di vita: ‘La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto’, ‘Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido’, ‘La creatività è contagiosa. Trasmettila!’