Romance
BookTribu
aprile 2019
cartaceo
298
Una segretaria che non ti aspetteresti e un capo che non vorresti, rappresentano il connubio perfetto per un romanzo capace di tenerti incollato alle pagine che scorrono veloci.
Daniel Stevenson si trova dinanzi la segretaria che mai avrebbe voluto avere, lui che è da sempre stato abituato ad avere accanto donne degne di essere annoverate fra le più belle, e Lianna, dal canto suo, non cela la sua contrarietà ad essere incappata in un capo spietato e altezzoso.
Un mix di elementi intriganti e sui generis, l’incontro-scontro fra i due protagonisti, capaci di lanciarsi sguardi fatti di fulmini e saette, farà nascerà una storia appassionata, intrigante, tormentata e intrisa di colpi di scena.
«Negli occhi azzurri del suo nuovo principale Lianna lesse la stessa ferita gelida che tutti gli uomini le avevano sempre inferto.»
E così quando Daniel Stevenson della “Stevenson & Spencer” si trova davanti “il prorompente fondoschiena” della sua nuova segretaria va su tutte le furie, non cela il suo disappunto e spera ardentemente che gli sia stato giocato un crudele scherzo: in realtà Lianna Jeckyll è la sua nuova segretaria ed è anche la migliore sul campo, nota per essere una stacanovista del lavoro e capace di risolvere qualsiasi situazione, pertanto, volente o nolente, l’affascinante giovane Stevenson i cui «…occhi erano ancora due pezzi di ghiaccio crudeli e inesorabili. Un uomo tanto bello quanto spietato» ,da sempre abituato ad avere a fianco a sé segretarie con certi canoni di bellezza, dovrà accettare questa decisione della Società e lavorare fianco a fianco con Lianna.
Lianna, dal canto suo, sin da subito, sente l’ostilità che il suo nuovo capo prova nei confronti del suo “florido” aspetto, sa benissimo di non essere come tutte le altre segretarie dalle quali Daniel si faceva accompagnare, né per aspetto né per modo di agghindarsi né tantomeno per non scendere a compromessi, e non si esime dal manifestare questo suo odio nei suoi confronti, tanto che inizia a pronunziare, quasi fosse un mantra, la seguente frase:
«Io la odio, la odio come non ho mai odiato nessuno in vita mia».
Tra Lianna e il suo affascinante quanto spietato capo inizia così un rapporto fatto di scontri a suon di parole, che si dibattono come pugili sul ring, occhiate che lanciano fulmini e saette, sguardi di disgusto e ripicche reciproche: così, in questo clima di tensione, trascorrono inesorabili i giorni.
Dove li porterà questo rapporto?La tenace quanto sensibile Lianna saprà farsi apprezzare per quel che è dal giovane Stevenson? Daniel riuscirà mai ad accettare questa “morbida donna”, con cui dovrà stare a stretto contatto tanto da sentirne il profumo della pelle?
La scrittura di questo romanzo è senza alcun dubbio fluida e il linguaggio è di semplice comprensione, adatto al genere; si presenta ben strutturato con le giuste articolazioni e con sapiente utilizzo dei termini.
La storia viene narrata in maniera diretta dai personaggi: si alternano le parti in cui a raccontare è Lianna, che descrive la scena dalla sua prospettiva e tratti in cui a parlare è Daniel e quindi è lui a descrivere la situazione. Questo aspetto rende il romanzo ancora più intrigante perché ci dà la possibilità di vedere la storia con occhi diversi: quelli di lui e quelli di lei; l’unico appunto è che alle volte non sono stati ben distaccati i periodi narrati dall’uno e dall’altra e questo genera un attimo di confusione.
La Lercari conferisce importanza anche ai personaggi secondari che fanno da supporto e sostegno alla storia.
L ’autrice ha inserito un po’ di tutto: ha affrontato numerosi temi, che non trascendono mai nel banale ma che, anzi, portano a spunti di riflessione, essendo argomenti di grande attualità. Tutto, infatti, parte dalla nostra protagonista e dalle sue rotondità che ci danno una visione diversa della bellezza femminile, intesa secondo gli odierni canoni; da qui si sviluppa la narrazione che non è una semplice storia d’amore, in quanto non porta in sé tutti gli usuali elementi del Romance, ha infatti il pregio di essere delicato e romantico per un verso, forte e intenso per un altro.
Tra i temi affrontati ve n’è uno, forse il più traumatico, che sarà la causa per la quale la nostra protagonista muterà profondamente e totalmente, cadendo come in un baratro dal quale cercherà di risalire per poi ricaderci, inesorabilmente. Non posso svelare quale sia questo evento, toglierei tutta la sorpresa e la giusta dose di suspence che il romanzo merita, posso solo invitare i lettori a gustare questo libro e a scoprire quale sia questo accadimento.
I due protagonisti si rincorrono per poi lasciarsi andare di nuovo, è un po’ come un oggetto in mare che osservi dalla riva, cerchi di afferrarlo ma le onde, dispettose, lo spingono di nuovo in fondo, facendolo sfuggire alla tua presa. Ci sono troppe cose non dette tra Daniel e Lianna, frasi che vorrebbero urlarsi ma che tengono chiuse nel loro cuore facendo prevalere quel sentimento di rabbia e ostilità; durante la lettura mi sono più volte chiesta “e se Lianna avesse detto a Daniel come realmente stavano le cose?” oppure “E se Daniel avesse affrontato a cuore aperto questo sentimento senza, al contrario, rilegarlo in fondo al cuore?”, ma l’autrice ha riservato per noi tutta una serie di colpi di scena che mai ci hanno annoiati.
Non ho grandi appunti da fare all’autrice, si ravvisa qualche refuso nel corpo del testo, probabilmente segno di sviste o errori di digitazione.
L’epilogo inaspettato è un vero colpo di scena e si aggiunge ai motivi per i quali questo romanzo andrebbe senza ombra di dubbio letto.
In definitiva, posso dire che è un libro che si addice ad un target più femminile che maschile, adatto alla lettura di giovani e meno giovani ma ciò non toglie che anche un pubblico maschile potrebbe apprezzare la storia narrata dalla Lercari.
Ad essere sincera, mi ha suscitato più lacrime che sorrisi ma invito caldamente quanti si trovino fra le mani questo intrigante romanzo a leggerlo perché è un romanzo che ti apre il cuore.
«Un lieve profumo di more gli solleticò piacevolmente l’olfatto. Lianna era una di quelle caramelle alla frutta che gli venivano regalate da bambino, quelle nelle tondeggianti scatole di latta.»
Linda Lercari comincia la sua attività nei primi anni ’90 partecipando, con ottimi esiti, in concorsi per giovani studenti. Non ha mai interrotto la propria carriera che ha visto il conseguimento nel tempo di importanti riconoscimenti quali la pubblicazione in varie antologie, sino a raggiungere le edicole nazionali.
Nel 2014, con gli allegati a quattro numeri di “Scrivere” edito dalla Fabbri Publishing per racconti selezionati, insieme a altri autori, dal sito 20Lines, il primo premio per racconto singolo al San Domenichino di Massa, il secondo premio per racconto singolo al Guido Gozzano di Acqui Terme e la pubblicazione della poesia “L’amante Bianca” nell’antologia della Fondazione Luzi ed. 2015.
Autrice di numerosi romanzi, tra cui “Doveva essere un romanzo d’amore”, con il quale è risultata vincitrice del concorso indetto da BookTribu.