
romanzo
Genesis Publishing
9 marzo 2018
cartaceo, ebook
183

«Trova il violino nero e portamelo. Lascia che lo veda un’ultima volta.» Il doppio Stradivari suona e le sue note conducono le fila di una storia lontana, di una melodia prigioniera del silenzio. Quando, però, il vento si leva dal bosco e sferza le fredde pietre della torre dov’è rinchiusa, a Larissa sembra ancora di udire l’eco del suo violino nero.
Lena Reiter è cresciuta nel villaggio ai piedi del castello, alle porte di Vienna, e da bambina ha trascorso infinite ore con il naso rivolto al maniero fantasticando di principi e principesse. Quando viene assunta come domestica dalla temuta contessa Zsofia Von Grath, riceve un compito inatteso: recarsi ogni notte in cima alla torre, lasciare qualche vivanda e uscire in fretta senza rivolgere parola ad alcuno, pena la propria vita. Grande è il suo stupore quando nella tetra torre, rannicchiata in un angolo, scorge una ragazza della sua età, dai capelli corvini e dagli occhi neri, con un lungo e lacero abito da lutto addosso.
Da quanto tempo è lì? E perché? Notte dopo notte, Lena si attarda rapita dal suono dei ricordi di Larissa. Scopre che il passato e il presente si fondono nella storia di due strumenti unici e preziosi, due Stradivari provenienti dall’Italia, da Cremona: un violino nero e un violoncello bianco. Lena deve ritrovarli ad ogni costo perché soltanto la loro musica potrà salvare Larissa dal suo terribile destino.
“Doppio Stradivari” di Antonella Iuliano lo possiamo catalogare tra i mistery al femminile. Una storia di famiglia, dove le protagoniste sono due gemelle e la loro matrigna.
La mia conoscenza della penna di Antonella Iuliano inizia dai suoi ultimi romanzi, “Ushanka. I ponti di Leningrado” e “Ljubov. La neve tra le betulle” per poi tornare a questo che risale al 2018.
“Doppio Stradivari” è un libro che si legge tutto d’un fiato, perché presa dalla lettura volevo arrivare alla fine per capire chi aveva fatto cosa. Un mistery dalle tinte gotiche senza troppo spargimento di sangue, ma che comunque rientra in questo genere per la trama e lo svolgimento dei fatti.
Il romanzo si divide in due grandi parti, intitolate “Il violoncello bianco” e “Il violino nero”. I due strumenti, regalati alle bambine dal padre conte Markus Von Grath, identificano le due sorelle: il primo, della madre defunta, appartiene a Katharina, mentre il secondo è di Larissa e apparteneva al padre.
Orfane di entrambi i genitori, si ritrovano a vivere con la matrigna Zsofia, che ha in serbo per loro un futuro completamente differente che le allontanerà.
Il romanzo è per una parte il racconto di Larissa a Lena, una domestica, di ciò che è successo quattro anni prima, quando il conte, suo padre, è deceduto, e della storia dei due Stradivari; nella seconda parte, invece, sale la tensione e gli avvenimenti si susseguono nel giro di pochi giorni.
Larissa è una ragazza forte e coraggiosa, che lotta tutti i giorni per la sua vita e che trova, prima nel domestico fidato del padre e poi in Lena, due figure importantissime, che la aiuteranno a non lasciarsi andare. Descritta in maniera precisa, bastano pochi elementi per chiudere gli occhi ed immaginarla in una stanzetta polverosa e umida, senza arredi e ricordi. Vestita ormai di indumenti logori, ma che hanno un forte significato.
“Larissa si portò una mano alla bocca, incapace di distogliere lo sguardo dallo strumento, Un gemito le sfuggì. Quel violino era il simbolo dell’amore di suo padre per lei e ancor prima dell’amore che aveva unito i suoi genitori”
La contessina Katharina è la più debole delle due gemelle, è quella più facile da plasmare; infatti, è lei che, senza alcun dubbio, crede alle parole della matrigna. Plagiata da quest’ultima, vive nel lusso e nello sfarzo del castello vicino a Vienna senza farsi domande importanti riguardanti il proprio passato.
Tra le protagoniste non dobbiamo dimenticare Lena, giovane ragazza del paese, presa a lavorare al castello. Diventa, in poco tempo, addetta alle camere delle contesse e per questo ha la possibilità di girare per il castello. Una figura fondamentale nello svolgimento della trama. L’intreccio narrativo si basa sulle azioni di questa ragazza. Lena non teme la contessa, non ha paura di essere cacciata: vuole giustizia per le giovani ragazze e per questo si metterà lei stessa in pericolo.
Gli ambienti del romanzo di Antonella Iuliano
Il romanzo si svolge quasi tutto tra le mura del castello del defunto conte Markus Von Grath. Le descrizioni degli ambienti nobiliari e quelle riservate alla servitù sono tali da farci ben capire dove ci troviamo e che tipo di ambiente c’è. Specchi, vestiti sfarzosi, tavole imbandite per le zone riservate alle contesse; pochi oggetti, tanto lavoro, maltrattamenti, invece, inquadrano le cucine e gli ambienti attigui. Le carrozze dei nobili che arrivano al castello per una festa, con il seguito di servitori, bauli e valletti, stridono con il borgo sottostante, dove è in atto un’epidemia e nessuno si preoccupa di sapere quel che accade.
Brava Antonella, un romanzo che consiglio di leggere per l’accuratezza della scrittura oltre che la trama intrigante.
Chi è Antonella Iuliano
Antonella Iuliano nasce in provincia di Avellino nel 1983. Terminati gli studi, inizia a dedicarsi alla scrittura, sua vera vocazione. Il suo primo romanzo, Come petali sulla neve, vede la luce per la prima volta nel 201; in seguito troviamo Charlotte, la storia della piccola Bronte, un romanzo semi-autobiografico ispirato al mondo delle sorelle Brontë. Nel 2015 si classifica al terzo posto nella IV edizione del Premio De Leo – Bronte con il racconto Il profumo della brughiera, inserito nell’antologia Brontëana 2015. Per lei la buona prosa è sempre intrisa di poesia. Legge spesso romance storici e classici della letteratura russa, inglese e francese. Il suo romanzo preferito è Jane Eyre di Charlotte Bronte. Ama scrivere di notte, adora il tè inglese e sogna un lungo soggiorno a San Pietroburgo. Doppio Stradivari è il suo terzo romanzo edito da Genesis Publishing (2018).

Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!