Le indagini di Kati Hirsche #3
Giallo
Sellerio editore Palermo
12 aprile 2012
cartaceo, ebook
328
Terzo caso per l'avventurosa Kati Hirschel, la libraia di Istanbul, venuta dalla natia Germania ma ormai stambuliota più di chiunque altro, investigatore per vivacità. Da poco tempo proprietaria di una nuova casa, giunta al negozio Kati riceve una telefonatadel suo collaboratore, il mondano Fofo che le dice che su internet c'è una notizia che potrebbe interessarla.
È morta Sani Ankaraligil, "la nuora degli Ankaraligil", sposa del rampollo di una delle casate più in vista del paese. L signora aveva appena avviato le pratiche di divorzio. "Fantastico! Come una pantera pronta al balzo non vedevo l'ora di lanciarmi in una nuova indagine per far luce su un presunto delitto. Al diavolo il lavoro e i debiti".
E sostenuta dall'allegra autoironia che l'aiuta nei momenti belli e in quelli brutti, la libraia si prepara a fare ciò che la diverte di più: scompigliare le carte, smontare le soluzioni facili. Infatti la versione iniziale è: incidente. Ma chi ci crede? Con quel contorno di denaro e di potere. La prima pista da battere è questa: la donna presiedeva un'associazione ambientalista.
Una strana associazione, con due soli soci, e i cui uffici sono devastati proprio nel giorno in cui la protagonista, con il collaboratore, va con una scusa a visitarli. Poi però tutto diventa più oscuro, minaccioso e complicato
“Chi rischia di perdere qualcosa ha sempre paura”. In “Divorzio alla turca” di Esmahan Aykol, Sellerio Editore, ritroviamo la nostra libraia specializzata in gialli: Kati Hirschel. Una tedesca trapiantata a Istanbul, innamorata di questa città e, ormai, turca di adozione.
Sani, una giovane donna bella, di successo e apparentemente in salute, viene ritrovata senza vita nel proprio appartamento. La sua morte fa scalpore, in quanto moglie del rampollo di una nota famiglia di Istanbul, gli Ankaraligil. Quando Kati scopre che la vittima era in procinto di divorziare e che, al momento della morte, non era sola, il suo istinto indagatore si scatena. Insieme all’amico Fofo, proverà ad andarvi in fondo…
“Che si trattasse di un presunto omicidio o di un’azienda che inquinava senza ritegno, dovevamo difendere il nostro senso della giustizia e tutti i valori in cui credevamo”
Vi ricordate di Kati? Se avete letto gli altri due romanzi della serie, non l’avrete sicuramente dimenticata. In caso contrario, ve la presento io.
Kati Hirschel è tedesca, ma vive da tempo a Istanbul. Per quanto le capiti di lamentarsi del traffico, dei modi a volte incomprensibili dei suoi abitanti, ama questa città con tutta se stessa. La considera sua. Qui ha potuto realizzare il suo sogno: aprire una libreria. Non un qualunque negozio che vende ogni genere di libro, ma uno specializzato nella vendita di gialli.
La nostra Kati è una mancata investigatrice. Non tanto per la sua abilità, anzi, spesso ironizza sul suo istinto non proprio infallibile, quanto per la sua curiosità. Come avrete capito, è una donna (ha passato da diversi anni la quarantina) autoironica e un po’ pasticciona. Sebbene si dichiari invecchiata e abbia messo su qualche chilo, è piuttosto piacente. Per i suoi collaboratori, la studentessa Pelin e l’amico Fofo, sa essere una buona amica. Perché Kati è generosa e comprensiva.
Fofo è straniero come lei, viene dalla Spagna. Ogni tanto si innamora perdutamente e sparisce. È un tipo impulsivo e, come Kati, ha il pallino per l’investigazione. Anche lui è un po’ pasticcione. Con il loro indagare, fanno una gran concorrenza a Batuhan, il commissario capo della squadra omicidi.
“Non ci vedevamo da quattro anni. Era ancora un bell’uomo. Aveva qualche capello bianco all’altezza delle tempie , però gli donava. Aveva messo su pancetta. Giusto un filo” – Divorzio alla turca
Dovete sapere che Batuhan, coetaneo di Kati, un tempo ebbe una brevissima relazione con lei. O forse sarebbe corretto dire un flirt. È un tipo dal fascino un po’ ruvido, ma assai attraente. I suoi modi sono piuttosto diretti, non ama tergiversare e va dritto al punto. Quando si tratta della sua vita privata, è assai sfuggente e molto riservato. Nonostante la loro breve parentesi rosa si sia conclusa da qualche anno prima, tra i due persiste una certa attrazione, che rimane tuttavia sospesa tra un caso e l’altro.
“Non è Paris Hilton. Si comporta in modo molto diverso e credo abbia anche valori ben diversi”
La vittima, questa volta, è una bellissima donna, piuttosto giovane e di successo. Si tratta di Sani Ankaraligil, moglie di Cem Ankaraligil. Quest’ultimo appartiene a una ricca famiglia di Istanbul, piuttosto in vista. Quella d’origine di Sani, invece, è piuttosto modesta, che risiede in una città pesantemente colpita dall’industrializzazione. Le grandi fabbriche sono responsabili dell’inquinamento dei bacini idrici e l’aria è perennemente impregnata di odori pestilenziali. Poiché Sani era combattiva e idealista, aveva fondato un’associazione per la difesa dell’ambiente, mettendosi contro gente potente e altolocata. Era anche una persona passionale e infedele al marito, dal quale stava divorziando.
“Non importa chi siamo e da dove veniamo. Quando mettiamo il nostro destino nelle mani di un altro, ci ritroviamo tutte nella stessa situazione”
Cem, per tutti, è un uomo onesto e mite. Un individuo assolutamente innocuo. Eppure, era stato capace di far spiare la moglie, la quale effettivamente aveva una relazione extraconiugale. Lo tradiva con un noto cantante, più giovane di lei e assai avvenente, l’idolo di molte ragazze in Turchia. Inoltre, si era trasferita in una casa proprio di fronte a quella del suo ex fidanzato, ormai sposato e, forse, mai del tutto dimenticato.
Kati e Fofo non sono gli unici a voler conoscere la verità sulla morte di Sani. È soprattutto la sorella Naz a voler far luce sulla vicenda che ha sconvolto la sua famiglia. Naz è la sorella minore di Sani. Le somiglia come fosse la sua gemella. È un medico ed era stata proprio lei a sensibilizzare Sani sui problemi derivanti dall’inquinamento della loro terra. Condividevano gli stessi ideali di giustizia oltre essere molto legate… o così poteva sembrare…
“I gialli sono razionali, logici e privi di dettagli inutili; portare il lettore fuori strada è tabù, tutti gli elementi della trama si accordano perfettamente. Nella vita reale non è così”
Esmahan Ayykol ha uno stile piacevolissimo, accurato, ma scorrevole. Usa un linguaggio semplice, presenta personaggi singolari e abbastanza enigmatici da farci sorgere più di un sospetto. I suoi intrecci sono così ben orchestrati da regalarci suspense e da conferire alla storia un ritmo vivace. La sue trame non si discostano mai troppo dalla realtà, esattamente come i suoi personaggi. Qualcuno, forse, può apparire come una sorta di “macchietta”, strappandoci un sorriso, ma poi acquista risvolti inaspettati mostrando un volto diverso.
Uno dei punti forti di questa serie è l’ambientazione. L’autrice è turca, ma vive tra Istanbul e Berlino, quindi conosce entrambe le culture, esattamente come la sua Kati Hirschel. Anche in questo caso, la storia è narrata in prima persona e ambientata a Istanbul, presumibilmente intorno al Duemila o poco più. La narratrice è la protagonista. Spesso si avvale di una certa ironia per descrivere persone e situazioni, ma sempre nel massimo rispetto della propria cultura e di quella altrui.
In “Divorzio alla turca” troviamo al centro dinamiche familiari complesse, dove nulla è ciò che sembra. Le strade che si aprono sulla risoluzione del caso sono diverse, sta a noi imboccare quella giusta.
La domanda una sola: conosciamo davvero i nostri congiunti?
“D’altra parte il destino e la fortuna, che nella vita vera hanno un ruolo piuttosto importante, nei romanzi gialli non sono visti di buon occhio”
Se desiderate leggere un giallo ben scritto, interessante e simpatico, questa è la vostra lettura. Adorerete Kati e, come la sottoscritta, desidererete visitare Istanbul. L’autrice descrive la città con imparzialità, pur facendo trasparire il suo amore per essa. Come gli altri romanzi della serie, anche questo non delude. È avvincente, per nulla scontato, scorrevole e originale, pur rimanendo coerente con la realtà. Se inizierete a leggere il primo romanzo (“Hotel Bosforo”), vorrete leggere anche gli altri e ogni volta vi parrà di rincontrare dei vecchi amici e di tornare in una bellissima città.
Allora, che dite, partiamo per Istanbul e facciamo una capatina alla libreria di libri gialli di Kati?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐