giallo
Horti Di Giano
2023
cartaceo
285
Una giovane e affascinante giornalista sportiva, che sta tentando la scalata al successo a ogni costo, viene rapita davanti al Palazzetto dello Sport di Milano, al termine di una serie di incontri di boxe. È la fidanzata di un pugile professionista, prossimo a disputare la sfida per il titolo europeo nella sua categoria.
Il caso sembra essere legato a un concatenarsi di dinamiche complesse, e i Carabinieri non riescono a venirne a capo. L'investigatrice privata Alessandra Tartaruga non se la passa bene economicamente: pochi casi, più che altro pedinamenti per infedeltà matrimoniale che non la fanno arrivare a fine mese. Condivide lo studio con l'astro nascente del Foro, Augusto Bartoletti, con cui ha spesso delle diatribe.
Quando la sua strada incrocia quella del pugile in modo fortuito, questi le affida l'incarico, sperando che possa riportargli la fidanzata sana e salva. Ma nulla è semplice nella vita di Alessandra, e subito la situazione si complica notevolmente.
Un giallo che affonda le sue radici nella nobile arte del pugilato, in grado di trasmettere il valore del sacrificio, che l'autrice ha saputo racchiudere in questo intreccio di emozioni forti, incastrando misteri e colpi di scena fra i nodi delle sedici corde del ring.
PREFAZIONE DEL CAMPIONE ITALIANO DI BOXE ADRIANO SPERANDIO.
Vi piace il pugilato come sport? L’avete mai praticato? “Diretto all’inferno”, edito Horti di Giano,è un giallo scritto dall’autrice Pamela Luidelli.
Premetto che sono partita molto prevenuta su questo libro e anche scettica. Il pugilato non è uno sport che mi appartiene e non lo seguo quasi mai. Solo da piccola seguivo il wrestling e mi piaceva John Cena, ma forse non parliamo nemmeno dello stesso sport! 🙂
Quindi, confesso di aver iniziato “Diretto all’inferno” con delle grosse perplessità e tantissimi dubbi. L’unica cosa che mi spingeva nel leggerlo era la protagonista: una giornalista sportiva, insomma, una mia collega!
La protagonista, per l’appunto, questa giornalista, sta provando in tutti i modi a diventare famosa. Vuole provare tutte le strade per giungere lì, in cima. La cima tanto ambita che sognano tutti i giornalisti. Ma, dopo un incontro di boxe, viene rapita dinanzi al Palazzetto dello sport di Milano.
“Erano passati mesi da quando il pugile aveva abbracciato le tenebre, eppure, adesso era lì in uno stato confusionario, con l’anima indebolita, il morale a terra e con il fisico flaccido a fissare le sedici corde. Indossava la felpa con il cappuccio calato sulla fronte, come se volesse celarsi a quel mondo che tanto aveva amato quanto odiato”
La giornalista, in realtà, non è soltanto una giornalista qualunque, bensì è la fidanzata di un pugile professionista, pronto a disputare una sfida importante. Sembra che qualcosa di forte ci sia sotto e nemmeno i carabinieri riescono a capirci qualcosa.
Ecco che entra in gioco un’investigatrice privata: Alessandra Tartaruga. Riuscirà lei nell’intento di scoprire la verità?
“Il solo pensiero di trovarlo in mezzo alla folla per tifare contro di lui gli fece salire il sangue al cervello. Quella era la motivazione perfetta per sconfiggere l’avversario. Gli avrebbe dimostrato, una volta per tutte, che era diventato un vero pugile, persino migliore di lui, e non più il fratello di cui si vergognava” – Diretto all’inferno
Questa lettura mi ha piacevolmente sorpresa e incuriosita. Come ho anticipato prima, ero partita con un’alta dose di scetticismo, ma mi sono dovuta ricredere.
“Diretto all’inferno” è un romanzo non solo ben scritto, ma soprattutto pieno di dettagli e descrizioni attente.
È ben contestualizzato lo sport in generale, ma in particolar modo la boxe. Ammetto che all’inizio ho avuto qualche difficoltà per capire certi passaggi inerenti a questo mondo e ho dovuto persino documentarmi. Ma poi, una volta entrata in sintonia col contesto generale, ho ben compreso tutto, merito soprattutto dell’autrice che ha utilizzato un buon modo di rapportarsi a noi lettori.
La lettura si apre con una splendida prefazione di Adriano Sperando, campione italiano di Boxe. Grazie alle sue parole, possiamo notare non soltanto una passione verso questo sport, ma proprio verso lo sport in generale.
Lo sport è vita ed è giusto che venga coltivato, soprattutto se si è ragazzi. Si pensi, per esempio, a Sinner e alle dichiarazioni post vittoria.
I capitoli di “Diretto all’inferno” sono tutti quanti arricchiti dal simbolo dei guantoni, cosa che incuriosisce i lettori attenti. L’autrice utilizza bene l’arco temporale, specificando quando accadono gli eventi, in modo da avere una visione più ampia della vicenda.
Inoltre, i protagonisti sono tutti ben descritti e si evolvono con la storia e gli avvenimenti che accadono.
Uno stile scorrevole, nonostante le incomprensioni e le titubanze finali (ma, in questo caso, dovute a me e alla mia poca attinenza con lo sport in questione). I capitoli sono leggeri e fluidi. Il ritmo narrativo è intenso e le azioni sono tutte ben descritte nei dettagli, anche quelle del round.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.