
Humor
Pav Edizioni
5 aprile 2019
Cartaceo
154

Il 7 novembre 2011 inizia la mia avventura al CUP. Ancora oggi non mi capacito della fortuna avuta. Avevo messo un'inserzione su un sito per la ricerca del lavoro ed ero stata contattata dall'agenzia che all'epoca si occupava delle assunzioni. Contratto di tre mesi, non molto, con poche prospettive dal momento che non era chiaro a chi dovesse andare l'appalto... A ogni modo, rinnovo dietro rinnovo, ricorso dopo ricorso, finalmente arriva il tanto desiderato contratto a tempo indeterminato. Il lavoro è di quelli seri, avendo spesso a che fare con la malattia e la sofferenza, ma il mio carattere allegro, poco incline all'accettazione, ha saputo cogliere il lato divertente di ogni situazione. Alcune parti sembreranno barzellette, ma sono vere! Chiaramente nel libro non faccio nomi e non menziono l'ospedale. Ogni riferimento è puramente casuale, tuttavia se qualcuno si "ritrovasse" in qualche descrizione, si faccia un esame di coscienza...
“Agitazione alle stelle, notte insonne, emicrania…ogni volta che inizio un lavoro nuovo il copione non cambia.”
Quando ci troviamo a contatto con il pubblico, sia un negozio, un ufficio o quant’altro, di cose buffe ce ne sono parecchie. Non è facile lavorare, in questo caso in un CUP, dove miriadi di persone ogni giorno danno vita loro malgrado ad una serie di gag esilaranti.
Candy Cos (pseudonimo) ha avuto la brillante idea di metterle su carta e farci un libro. Il tutto condito da vignette rappresentanti le scene più divertenti. Non sono molte, ma disegnate in modo ineccepibile rendendo il libro ancora più allegro.
In questa vignetta una signora cerca disperatamente all’interno della sua borsa la tessera sanitaria e dopo mezz’ora…nulla, come se la borsa avesse inghiottito tutto quello che serviva alla signora per prenotare ( si sa le borse delle donne sono così…dei buchi neri).
Una lettura spensierata, un insieme di aneddoti divertenti ed a volte anche malinconici.
Tutti coloro che lavorano o hanno lavorato a contatto con il pubblico sanno bene quale bagaglio culturale hanno di fronte.
La nostra quotidianità ed i nostri comportamenti quando siamo alla prese con gli uffici pubblici, nel bene e nel male vengono messi a nudo, riuscendo a dare il meglio o il peggio di noi stessi a seconda del problema da risolvere.
In questo caso Candy ci porta nel mondo dell’ospedale dove anche solo prenotare una visita potrebbe essere un azione complicatissima, imbarazzante, divertente o anche malinconica; troviamo la mamma che deve far fare un test di gravidanza alla figlia (normale…direte voi…la figlia ha solo 12 anni e mezzo); il bel ragazzo che non trova niente di meglio che esplorare i propri organi mettendo a disagio anche le persone che si trovano intorno, oltre all’impiegata di sportello; oppure la signora anziana che chiede una fotocopia di una poesia per lasciarla al marito ricoverato, un gesto di amore, tenerezza e malinconia.
Nel caso della vignetta sottostante un simpatico signore di 90 anni vuole prenotare una visita medica per rinnovare la patente (si può, per legge, ancora guidare a questa veneranda età?)
Questo è il variegato mondo delle persone nel loro modo di fare o di comprendere, nella spontaneità dei gesti, nell’assurdità di parole incomprensibili che scaturiscono l’ilarità generale.
Un libro comunque molto allegro, frizzante, spensierato che ci farà riflettere la prossima volta che andremo in un Cup, ci farà osservare le persone in modo diverso, ci accorgeremo di essere contorniati da tipi buffi, troppo seriosi, con la testa tra le nuvole o peggio ancora ‘all’interno di un cellulare’…il mondo è bello perché è vario!!!

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.