
narrativa
Self-publishing
2020
cartaceo, ebook
298

Dietro la maschera , un romanzo che rinnova e sorprende il panorama editoriale assumendo un titolo significativo e al contempo enigmatico, rappresentante la dolorosa realtà, che stiamo attraversando a causa della pandemia Covid-19. Un virus letale che sta mettendo in ginocchio tutto il mondo.
L'autore dedica a questo buio periodo esistenziale e mondiale una storia con protagonista Lucia, a sua volta voce narrante, che lavora come infermiera e descriverà appunto l'ambiente professionale con profonda autenticità. Insieme a Lucia ci sono altri personaggi rappresentati da giovani ragazzi, suoi coinquilini, migrati come lei al nord Italia per cercare fortuna.
La protagonista inizia a sentire il boom di notizie sull'espandersi del virus quando è in vacanza in Egitto, per poi tornare a casa e vivere direttamente sulla propria pelle tale inferno. All'improvviso il mondo di tutti cambia, soprattutto quello delle nuove generazioni e degli attuali giovani, che dovranno sacrificarsi per rinunciare alla vita sociale, ai divertimenti e anche agli abitudinari gesti (carezze, abbracci, saluti, baci) tra amici e familiari. Mascherine, guanti e gel igienizzante diventeranno i continui compagni della vita di tutti i giorni.
“Questa infatti è stata la cosa peggiore di tutta la vicenda, vedere il vicino di letto morire, sapere che la morte ti è passata accanto” – Dietro la maschera
“Dietro la maschera” ha come protagonista Lucia, una giovane infermiera napoletana emigrata al Nord, nel cuore di Bergamo, per cercare fortuna e lavoro. Insieme ai suoi amici, organizza un viaggio per staccare un po’ dalla quotidianità. Decidono, così, di recarsi in Egitto: sole, mare e relax. Ed è qui che inizia il tutto: un virus identificato come Sars- Covid 2 sta prendendo piede in tutta la Cina e, rischia di estendersi in tutto il mondo se non vengono adottate tutte le misure di prevenzione. Al ritorno dalla vacanza, gli amici si rendono conto subito che la situazione è realmente grave e ha superato i limiti dell’immaginazione. Lucia si troverà ad affrontare lunghi turni di lavoro in terapia intensiva indossando tute, maschere, visiera e guanti, i classici dispositivi di sicurezza per prevenire il contagio. Dovrà fare i conti con la morte ed inizierà il calvario fatto solo di lavoro e casa, poiché tutta Italia si troverà in lockdown. Lei stessa farà esperienza diretta del covid; sarà proprio questo a comportare un qualcosa che va oltre i limiti della pazzia.
Voi come avete vissuto il periodo del lockdown?
“Dietro la maschera” è stato un mix di emozioni: si passa dall’angoscia alla felicità in poche pagine. È stato difficile leggere alcune vicende dal momento che è davvero tanto quello che abbiamo subito negli ultimi due anni. Leggerlo non lascia indifferenti.
Ma vado con ordine: i personaggi rappresentano un po’ tutti noi e i diversi approcci che ci sono stati verso il fenomeno pandemico. C’è Sandra, che subito comprende la gravità della situazione… Un po’ come è capitato a noi tutti. C’è stato chi ha iniziato ad indossare fin da subito i guanti per paura di toccare le cose che venivano toccate in precedenza da altre persone… Chi ha preso la situazione più sottogamba; chi ha compreso dopo la gravità di quanto stava accadendo. Personalmente, ricordo ancora la sensazione di paura provata, che viene descritta perfettamente all’interno del romanzo.
La trama è ben sviluppata; lo stile è molto semplice. Il libro si legge facilmente e scorrevolmente. Ho apprezzato l’inserimento, all’interno della narrazione, delle frasi in dialetto napoletano, che hanno scaturito in me una sensazione di pace e divertimento, nonché l’inserimento delle note a piè di pagina che spiegano con precisione i termini medici.
Mi ha fatto sorridere il cognome del vicino che improvvisa canti dal balcone, Cazzaniga, che mi ha portato alla mente il protagonista del film “Così parlò Bellavista”, ma non chiedetemi il perché.
Ho apprezzato anche il titolo, emblematico e significativo: “Dietro la maschera”
“Dietro la maschera”, dove non ci sono solo eroi, ma soprattutto persone che hanno e continuano a mettere a repentaglio la propria vita pur di salvare quella altrui. L’autore ci aiuta ad apprezzare il lavoro di queste persone, a cui va il nostro doveroso ringraziamento.
Tasto dolente del racconto, invece, è stato, a mio parere, il raffronto tra sacro e profano, nel senso di mettere in dubbio la fede e la volontà di Dio in un momento così difficile. Lucia lo spiega bene: “un Dio non può permettere il male del mondo intero” ed è vero; sminuire così un tema caro a molti e che è stato, in molti casi, l’unico appiglio dinanzi alla tragedia, l’ho ritenuto di poco tatto. Scienza e fede non si scontrano; possono andare tranquillamente di pari passo nel rispetto, ciascuna, delle proprie aree di competenza.
Il finale ha una nota di tristezza e di “diavoleria”, in quanto fa riflettere molto su temi attuali e su come la mente possa lasciarsi influenzare da certi eventi tragici. Consiglio la lettura di questo splendido romanzo. L’autore è riuscito a mettere su carta l’emozioni e le difficoltà delle persone che hanno e che continuano a lavorare nei reparti dedicati al covid.
L’autore
Pasquale Dente, originario di Napoli, vive a Oxford, dove lavora come infermiere nel reparto di terapia intensiva del John Radcliffe Hospital Oxford University in Inghilterra. Oltre a svolgere con passione la sua professione è entrato a tutti gli effetti nel panorama editoriale degli scrittori emergenti. Una prosa quella dell’autore, che si divide tra narrativa contemporanea, umana, introspettiva, esistenziale e psicologica e il genere medical romance , oggi molto in voga. Un finale inoltre che meraviglia e fa riflettere il lettore sui tanti temi attuali, esistenziali, sociali, culturali e religiosi. Un epilogo che sfiora una vena psico-crime veramente contemporanea e per certi versi diabolica e agghiacciante.

Mi chiamo Anna ho 25 anni e sono di Napoli. Ho sempre avuto la passione dei libri sin da piccola. Mi piace tantissimo annusarli e quando vado nelle librerie mi perdo tra gli scaffali ad osservare le copertine. Grazie a questa passione, ho deciso di mettermi in gioco recensendo i libri che leggo. Un’esperienza che fa bene al corpo e alla mente.