Narrativa
Self-publishing
cartaceo, ebook
86
In questo breve racconto, presentato insolitamente sotto forma di diario personale, ritroviamo il giovane Christopher Lowen, entrato a far parte dello staff della Casa Bianca dapprima come stagista dell’ufficio stampa, in seguito come stretto collaboratore del presidente Lawrence Leyton e primo first boy d’America...
Un bellissimo e sincero amore nasce tra Christopher e Lawrence, fatto di grande stima, considerazione e grande complicità; sentimento nobile che riuscirà ad abbattere le ostilità, i pettegolezzi che aleggiano sia nel palazzo che all'esterno.
Attraverso le pagine di questo diario, Christopher racconta le sue avventure, ricordi e peripezie all'interno della Casa Bianca.
Seguiamolo!
Recensione di
Diario di un first boy
Il giovane protagonista ricorda con grande emozione il suo arrivo all’imponente Palazzo e più precisamente l’apprensione nel ritrovarsi nel famosissimo Studio Ovale.
Attualmente, come tutte le mattine, Christopher e Lawrence varcano insieme l’ingresso dell’edificio, sempre più uniti. Sono tanti i bei ricordi vissuti in questo importante ufficio, come ad esempio il loro primo anniversario!
La voce narrante di questo diario è quella di Christopher che, oltre ai ricordi, ci svela alcune curiosità storiche sul mondo intricato della Casa Bianca: dall’arredamento d’epoca all’alta cucina… è come ritrovarsi in una mostra di oggetti che ricordano lontani avvenimenti storici di precedenti presidenti e le loro famiglie; e per ricordarli, Christopher svela anche alcune indiscrezioni sull’arte culinaria del Palazzo, dalla scelta dei piatti, ovviamente decisa dalla famiglia presidenziale, alle curiose e divertenti rivelazioni di personaggi noti come George Washington, Lincoln, Roosevelt e sui loro manicaretti preferiti preparati da chef stellati. Consuetudini che, ovviamente, la stampa non divulga mai.
Oltre alle prelibatezze della cucina, Christopher ha il privilegio di poter usufruire di tutti i comfort lussuosi della Casa Bianca, come l’attrezzata palestra, anche se per la sua dinamica personalità preferisce andare a correre.
La simpatia e il calore umano di Christopher nei confronti di tutto il personale della Casa Bianca è assolutamente incantevole e avvolge le pagine di questo diario di grande umanità. Sorprendentemente, tutti i personaggi, anche quelli più severi e autoritari del palazzo, accanto a Christopher si rivelano dolci e comprensivi.
“Vuoi sempre salvare il mondo, e forse è proprio questo che mi spinge a non mollare tutto per vivere solo accanto a te…” – Diario di un first boy
Come ogni diario personale, scopriamo anche le pagine romantiche che, con grande sensibilità ma anche sensualità, l’autore descrive. Un amore bello, quello di Christopher e Lawrence, i quali malgrado le loro diversità sociali e caratteriali sono uniti da un ingrediente importante: il rispetto per il prossimo, l’umanità che riempie le loro anime buone. Il loro amore, i loro gesti, esprimono sentimenti limpidi e positivi.
Umanità che ritroviamo anche in queste pagine, attraverso la generosità e il buon cuore di Christopher nell’obiettivo di aiutare famiglie sfortunate che vivono in palazzi fatiscenti.
Ed ecco di nuovo Christopher in azione!
Sostenitore di una giusta causa e lo dimostra senza paura, a costo di sembrare spesso ostinato e fregandosene delle stupide etichette della Casa Bianca, al fine di aiutare sempre e comunque le persone meno fortunate e realizzare veri e propri miracoli d’amore! Progetti sempre nobili e sostenuti anche da Lawrence.
Attraverso la sua ormai caratteristica delicatezza, questo straordinario autore ci descrive in un inconsueto racconto, sotto forma di quaderno dei pensieri, il lato bello della vita quotidiana dei due protagonisti, dell’amore; e per farlo usa termini gentili, amabili.
Sono anche tanti gli eventi storici narrati, curiosità di precedenti presidenti, della loro vita all’infuori del mondo politico, aneddoti divertenti sui loro gusti relativi ai loro svaghi nel tempo libero. Senza per questo trascurare temi sociali molto importanti e sempre più essenziali.
Il suo stile pulito e ordinato ha il potere di coinvolgere il lettore dalle prime righe, suscitando intense emozioni con un linguaggio lieve, scorrevole.
Le bellissime illustrazioni ritraggono Christopher durante i suoi momenti più importanti alla Casa Bianca. I colori sono brillanti e caldi ed esprimono intraprendenza, serenità, gioia di vivere; pregi che il giovane protagonista manifesta ogni giorno nella sua quotidianità e con i quali avvolge tutte le persone che lo circondano. Nella prima illustrazione che ritrae Christopher intento a scrivere il suo diario, possiamo notare il blu sgargiante della sua camicia; tale colore suscita calma e riflessione, una simbologia importante che riporta esattamente alla sua personalità.
In conclusione, “Diario di un first boy” è una bellissima lettura, rasserenante, piacevole e colma di luce buona nella quale tuffarsi anima e cuore. Sarebbe bello avere tanti amici come Christopher, tu lettore, ne hai uno nella tua vita?
Beatrice Castelli
L’autore
Lo scrittore Cristiano Pedrini nasce negli anni Settanta. Lavora in una biblioteca della provincia di Bergamo e a causa dei suoi difetti, che lui come ogni altro essere umano ha, si considera un perfetto imperfetto; anche se qualche volta tende un po’ troppo al fatalismo.
Nell’agosto del 2014 ha iniziato l’esaltante e incredibile avventura a cui conduce la scrittura. Qualcosa che lo spinge a ritrovare se stesso; a fare i conti con ciò che si è e a immaginarsi un mondo diverso, forse migliore o forse peggiore, a seconda degli occhi di chi vede e legge ciò che esprimi.
A Cristiano Pedrini piace emozionarsi e ricercare in ciò che osserva il lato migliore delle cose, che sia un libro, un film, o una canzone; una ricerca costante che oggi pare sempre più difficile da raggiungere, in un mondo in cui tutto sembra standardizzato e lascia poco spazio alla nostra umanità.
Béatrice Castelli vive a Torino, cresciuta a Parigi fino all’età di 17 anni, coltiva sin dall’età di otto la passione per la lettura e quella della scrittura.
A dieci anni leggeva Crime et Châtiment di Dostoïevski, preso per caso dalla fornitissima biblioteca di suo padre, senza sapere ancora nulla di questo scrittore.
A 17 anni, con tutta la famiglia si stabilisce in Italia a Torino, dove dovette imparare l’italiano. Lo studio per la letteratura italiana l’appassiona in fretta, come da piccola per quella francese, iniziai così a scrivere pensieri in entrambe le lingue.
Ha frequento l’interpretariato di Torino con il desiderio di tradurre libri per la sua casa editrice preferita: l’Adelphi. Purtroppo incontra sul suo cammino molte difficoltà per arrivarci e così si ritrova a tradurre testi tecnici per nulla entusiasmanti…
L’amore per la scrittura l’accompagna da sempre. Non avendo mai nessuno a chi confidare i suoi pensieri, scrive per se stessa. Ha pubblicato, per due case editrici, poesie d’amore in due diverse raccolte, una per Segnidartos l’altra per Rupe Mutevole Ed. e una favola per bambini sempre per Rupe Mutevole. In alcuni siti letterari ha pubblicato inoltre dei racconti brevi.
In questo momento ha un romanzo già ultimato nel cassetto.