
Romanzo storico
Bonfirraro Editore
24 settembre 2020
cartaceo
324

Southampton, 1912. Emily e Clayton si imbarcano sul maestoso Titanic per il loro viaggio di nozze in America. L'eccitazione della coppia per la lunga traversata si tramuta ben presto in inquietudine quando Clayton fa la conoscenza di un altro passeggero, Renard, un grottesco individuo dal passato scomodo e oscuro che nasconde un piano sconvolgente. Giorno dopo giorno, Clayton ed Emily si ritrovano a subirne la presenza magnetica, finché Clayton prova a ricomporre i tasselli di un puzzle che si perde nei lontani anni della sua gioventù. In una matassa di reticenze e menzogne, arriva il momento della resa dei conti tra Clayton e Renard, mentre il Titanic continua la sua corsa verso New York, solcando cieli bui e acque gelide, finché il fatale impatto con un gigantesco iceberg non lo squarcia nella notte.
Sulla nave è il delirio, una corsa disperata verso le poche scialuppe che vengono calate in mare, mentre il transatlantico affonda sempre di più, fino a spezzarsi in due tronconi e colare a picco. Il destino di Clayton, Emily e Renard correrà lungo la rotta di morte che distingue tra sommersi e salvati e sarà proprio Emily ad affrontare rivelazioni sconvolgenti che la condurranno a scoprire una terribile verità troppo a lungo taciuta.
“Cos’è che vi turba” le chiese. “Non so spiegarvelo… è questa nave, c’è qualcosa di sinistro in lei.” “Nelle, vi sentite bene? Cosa sono questi brutti pensieri?” “Forse è solo un’assurda fissazione, ma è più forte di me. Non riesco a non pensarci.” “Cercate di stare tranquilla” provò a rassicurarla Emily “Il Titanic è la nave più sicura del mondo”.
In Gelidi abissi, il Titanic con il suo tragico destino non rappresenta solo un fatto reale, minuziosamente descritto e storicamente preciso, bensì assurge a pieno titolo a elemento su cui ruota gran parte della vicenda narrata. Ma non solo. Il romanzo ha, infatti, un respiro più ampio e il primo e ultimo viaggio del transatlantico è anche il palcoscenico dove di svolge l’ultimo atto di una vicenda enigmatica le cui tracce, disseminate lungo tutta la narrazione, sono degli indizi come in vero e proprio thriller.
La storia si svolge su due piani temporali, che corrispondono a eventi ben precisi a partire dal rinvenimento dei corpi di due giovani ragazzini, Annie Owen e Robert Collins, ai piedi della scogliera di Carbis Bay, in Inghilterra nell’aprile del 1896 (da notare che è proprio in aprile che il Titanic affonderà anni dopo); e al successivo annegamento di Kathy Wood, un’altra adolescente dello stesso paese, nelle acque dei laghetti di Nance, dove piccole insenature boschive si incuneavano tra specchi di acqua lacustre.
Sull’altro piano temporale, invece, mentre strane efferate azioni sembrano colpire a caso persone che apparentemente non hanno alcun collegamento tra loro, nel marzo del 1912 si assiste ai preparativi nei cantieri navali di Belfast per il viaggio inaugurale del Titanic che i giornali definiscono a gran voce una nave inaffondabile. Allo stesso tempo, di preparativi si parla anche nella grande e lussuosa residenza londinese di Clayton e Emily Smith, che hanno ricevuto come regalo di nozze dai genitori di lui, i biglietti di prima classe per il viaggio sul transatlantico verso New York.
La contrapposizione di questi due mondi, i tragici eventi di Carbis Bay e l’eccitazione per un momento storico come il varo e il primo viaggio del Titanic, vissuto attraverso gli occhi di Emily e Clayton, crea una particolare e raffinata tensione narrativa e riassumere, anche se brevemente, la trama della storia porterebbe inevitabilmente a tradire la suspense della lettura.
Ma ciò che è particolarmente affascinante ed accattivante nel romanzo è la realtà storica che circonda il Titanic. I personaggi che si muovono attorno al transatlantico sono figure storicamente reali: non a caso nelle pagine si incontrano gli armatori, l’ingegnere, il comandante e persino il cuoco italiano dell’esclusivo ristorante della nave, personaggi che si impara a conoscere e che nella sciagura portano con sé la propria umanità.
L’abilità dell’autore, oltre a mantenere sempre costante l’attenzione del lettore, risiede proprio nella descrizione dettagliata delle atmosfere e degli ambienti della nave, rimarcando in sottofondo, il ticchettare dell’orologio del fato che avvicina miglio dopo miglio l’ineluttabilità dello scontro con l’iceberg, mentre il mistero di quanto accaduto a Carbis Bay continua ad avvilupparsi attorno ai personaggi principali.
Assieme a Emily e a Clayton, ai vari gentiluomini e donne dell’alta società europea e americana, chi legge Gelidi abissi respira l’aria degli imponenti saloni della prima classe, visualizza i dettagli dell’arredamento, sente quasi il frusciare degli abiti da sera delle signore che si muovono nella soffusa aria di quei giorni precedenti il 14 aprile del 1912. Ma ancor di più è particolare la capacità dell’autore di infondere nella storia un elemento quasi di predestinazione, un qualcosa di inafferrabile e sinistro: c’è infatti un velo soffuso costituito da elementi fuori dall’ordinario, come brevi frasi, accenni a sensazioni che preannunciano la tragedia, personale per Emily e collettiva di tutti i passeggeri del Titanic.
L’argomento di per sé già molto affascinante e declinato in molti libri, documenti, canzoni e film appassiona sempre proprio per le sensazioni che riesce a suscitare e che sembrano voler indicare la piccolezza dell’uomo se paragonato alle forze insondabili del destino e, soprattutto se si pensa che le fredde e gelide acque dell’Atlantico hanno inghiottito non solo una moltitudine di anime, ma hanno segnato un momento i cui echi sono ancora oggi presenti nella nostra cultura.