giallo
Il Cielo Stellato
2021
cartaceo, ebook
264
"Ha trovato un corpo nella sua vasca da bagno...."
"Scusa, madre, non ho capito bene: ha trovato che cosa? E dove?"
"Un cadavere, caro, nella sua vasca da bagno. Un uomo morto, caro, on niente addosso tranne un paio di pince-nez."
"Oh, eccome..." ,rispose Lord Peter, sogghignando leggermente al telefono. La Duchessa era sempre stata una grande sostenitrice del suo hobby di investigare sui crimini, sebbene non vi alludesse mai e fingesse garbatamente che non esistesse.
“Le sue dita erano affusolate e muscolose, con le articolazioni larghe e piatte e le punte squadrate. Quando suonava il piano, i suoi occhi grigio scuro si addolcivano e, in compenso la sua bocca lunga e indefinita sembrava indurirsi” – Di chi è il corpo?
“Di chi è il corpo?” di Dorothy Leigh Sayers, edito da Il cielo stellato, è un giallo english-style e narra la prima indagine di Lord Peter Wimsey.
In questo giallo, il Lord Peter si ritroverà a indagare su un omicidio alquanto strano. Un corpo di un uomo verrà ritrovato nudo tranne che con un paio di pince-nez all’interno di una vasca da bagno.
È con questo ritrovamento che il Lord inizierà la sua prima indagine, aiutato dall’ispettore Sugg e dalla Duchessa, che è sempre stata una grande sostenitrice dell’investigazione di crimini. Inizieranno delle indagini sino alla svolta conclusiva del caso.
“Nella maggioranza dei casi il criminale si tradisce a causa di qualche anomalia presente nel suo tessuto nervoso”
Come reagireste alla scoperta di un cadavere nella vostra vasca da bagno?
Parto col dire che “Di chi è il corpo?” è stata una lettura bella per diversi aspetti, difficoltosa per altri. Mi è piaciuto particolarmente il colore dato alla copertina e la cover scelta, molto stile inglese. Ho trovato assonanza con i gialli di Agatha Christie. Un libro di facile lettura, poiché composto da pochi capitoli.
Uno stile semplice. Tuttavia, nonostante tutte queste note positive, ahimè, devo far presente anche gli aspetti negativi: ho avuto molte difficoltà nella lettura a causa del font utilizzato. Le lettere sembrano quasi sovrapporsi tra di loro e questo non ha contributo a rendere la lettura scorrevole, in particolar modo nel capitolo tredici ove al font è stato aggiunto anche il corsivo. Per me e per i miei occhi è stato un disastro leggere quella lettera. Premetto che è una questione soggettiva, vista la mia miopia e il mio astigmatismo, ma credo che bisognerebbe utilizzare, sempre e in generale, un font adatto alla molteplice varietà dei lettori.
Inoltre, credo che, essendo esso un libro tradotto in italiano, forse la traduzione non ha contribuito rendere la lettura accattivante e misteriosa. Poco “gialla”, insomma, secondo i miei gusti. Peccato! Perché dalla cover e dalla sinossi, invece, mi aspettavo tutt’altro da questo punto di vista. Mi sento comunque di dare quattro stelle al romanzo. Credo che sia un libro che meriti di essere letto e spero tanto che voi non abbiate i miei stessi problemi.
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.