
Narrativa
12 agosto 2022
Cartaceo, Ebook
268

È il 1938; sono già due anni che sono in vigore le leggi razziali e, in tutta Europa, la maggior parte degli ebrei sta cercando un modo per sfuggire a esse.
Lʼunica soluzione è lasciare il Vecchio Continente.
La paura dello scoppio di un Secondo Conflitto Mondiale è nellʼanimo di chi teme lʼascesa del despota Adolf Hitler.
Il 1938 sarà lʼinizio della fine, quello di un nuovo periodo di guerre e scontri per la supremazia della razza ariana.
Oggi recensiamo per voi “Destini Infranti” di Ilenia Leonardini
“Durante quei giorni i parigini stavano in qualche modo tentando di reagire, seppure non siano i soli a essere confusi e sconcertati. Sicuramente l’intera popolazione europea si sta rendendo conto che la guerra è più vicina, e nessuno vuole ripetere la sofferenza, l’angoscia e l’incertezza che i conflitti creano. Ci sono già passati con la Prima Guerra Mondiale, e ogni Stato si era appena rialzato sia economicamente che politicamente. Ora l’incubo stava per tornare”. (Destini Infranti)
Un romanzo appassionante, che lascia un barlume di speranza in uno dei momenti più atroci della storia dell’umanità. Una vicenda che parla di guerra, di speranza per le vittime, di pentimento per i carnefici; un altro modo di vedere le vicende della Germania nazista, un altro sguardo sul mondo orribile della Seconda Guerra Mondiale.
Jorge e Sebastian sono due militari delle SS. Il primo: occhi azzurri, sguardo torvo, malvagio e brutale con i prigionieri.
“Se non li torchio bene, non parleranno mai, quindi se siamo troppo morbidi, limitandoci a qualche percossa, non otterremo mai il risultato che vogliamo.”
Il secondo, Sebastian, è simile a Jorge per gli atteggiamenti, ma con la mente sempre piena di mille pensieri che gli rendono la vita ed il suo agire difficile.
Sono proprio gli sguardi che alimentano la storia di questo romanzo. Gli occhi sono lo specchio dell’anima e nello sguardo si possono decifrare significati profondi.
Anche per voi lo sguardo è importante?
Cosa comunicava lo sguardo di un militare nazista? Antisemitismo, razzismo, sfruttamento, disprezzo? E le vittime, non potendo sottrarsi a quello sguardo, cercheranno di soddisfare la propria “curiosità dell’anima umana”?
Primo Levi, durante la sua detenzione ad Auschwitz, riporta in questi termini l’incontro con un scienziato tedesco che lavorava a un’iniziativa strategica del Terzo Reich.
“perché quello sguardo non corse tra due uomini; e se io sapessi spiegare a fondo la natura di quello sguardo, scambiato come attraverso la parete di vetro di un acquario tra due esseri che abitano mezzi diversi, avrei anche spiegato l’essenza della grande follia della Germania nazista”.
Ma ci si rende conto che la follia della Germania fu tutt’altro che una follia: fu obbedienza a ordini impartiti, furono atti compiuti in difesa del Reich e della razza, fu una necessità storica che rispondeva ad una minaccia senza precedenti.
Non ho trovato nella narrazione la drammaticità del periodo in questione; inoltre, il finale è stato troncato in modo troppo veloce. Tuttavia, l’idea del romanzo è ottima ed il modo di scrivere è chiaro e lineare. L’autrice è precisa nella descrizione dei personaggi e delinea in modo altrettanto preciso la correlazione tra lo sguardo e i tratti caratteriali.
PS: La storia continua nel secondo libro di questa duologia, intitolato “Destini&Libertà”.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.