D'amore e d'Italia
romanzo storico
self published
16 dicembre 2017
ebook
346
di una sua identità?
Oggi vi parliamo del romance storico “Lupo di primavera”, 4° volume della serie “D’Amore e d’Italia” di Pitti Duchamp.
Un altro romanzo storico, un’altra storia d’amore, un altro bel libro di Pitti Duchamp: “Lupo di primavera” è il logico seguito de “L’Arabesco” in quanto la nostra autrice aveva ben concluso il romanzo precedente ma ci aveva lasciato con i due figli dei protagonisti ancora bambini.
Ecco qui il filo conduttore tra i romanzi: il nostro nuovo protagonista con gli occhi da lupo altri non è che il figlio di Arabesco. Questo non sta ad indicare che la lettura di “Lupo di primavera” necessiti quella degli altri due libri in quanto tutti autoconclusivi.
Anche questa volta Pitti Duchamp ci prende per mano e ci conduce indietro nel tempo, nel Risorgimento italiano, ma ci spostiamo a Roma, per buona parte del romanzo, e a Gaeta. L’incontro del protagonista Sebastiano con Garibaldi e Manara ci proietta in un periodo storico che tutti, almeno a grandi linee, conosciamo; le imprese di questi grandi eroi che hanno fatto l’Italia le abbiamo lette tutti sui libri di scuola.
Volevo soffermarmi sulla descrizione delle vicende storiche. Scrivere di storia non è semplice, bisogna conoscere molto bene il periodo oltre ai protagonisti, in questo caso del Risorgimento, per ben far rivivere i personaggi del romanzo in un contesto ed in situazioni adeguate.
La Toscana e il Piemonte con le belle dimore dei nobili tornano anche in questo romanzo ma l’autrice si sofferma meno sulle descrizioni dei luoghi; l’attenzione è volta ai personaggi, anche quelli di secondo piano se così si può dire.
Analiziamone due. Siamo in Piemonte e incontriamo Re Vittorio Emanuele, nella duplice veste di sovrano, in un momento storico di grandi cambiamenti, ed amico fraterno di Sebastiano; un uomo con le sue debolezze, forse troppe per essere a capo di un regno, e con la gelosia per chi ha avuto più di lui pur non avendo il potere. Passiamo ad un altro capitolo del romanzo e ci troviamo a Gaeta, qui e a Roma troverete il fulcro di questa storia e conoscerete Papa Pio IX. L’autrice usa poche parole per descriverlo ma lo fa in maniera superba: un uomo che si trova ad avere più potere di quanto ne avrebbe voluto e che vive situazioni che avrebbe volentieri evitato.
Tutto questo ed ancora nulla sui protagonisti!!!!!
Sebastiano e Francesca. Tralasciando le caratteristiche fisiche, la particolarità dei loro incontri e naturalmente l’inizio e il proseguo della storia, mi vorrei concentrare sul carattere dei due. Sebastiano, conte di Milarciano, primo Capitano dei granatieri di Sardegna, è ligio al dovere e rigido con se stesso: per il suo Re ed il suo Piemonte darebbe la vita ma qualcosa in lui cambia quando conosce i sentimenti più profondi che lo rendono debole, insicuro. Farà delle scelte sbagliate e solo l’incontro con un grande uomo lo farà rinsavire e tornare sui suoi passi. E’ il figlio di Anita e Raffaele Marchesi di Monteverde ma non ha il carisma del padre e questo ne fa un personaggio tutto da scoprire.
Infine c’è lei: Francesca Maria Benedetta Carlotta Mastai Ferretti. Una donna volitiva, che non sapeva di esserlo grazie alla vita agiata che aveva avuto;
questo soprattutto dopo essere rimasta sola al mondo ma protetta da chi l’ha amata più di chiunque altro. Tutto il romanzo si svolge in un arco temporale di due mesi ed in questo periodo Francesca è la persona che cambia di più.
Con una scrittura precisa e coinvolgente Pitti Duchamp ci fa conoscere le vicissitudini di una giovane donna che combatte per i suoi ideali e riesce a far cambiare il suo uomo; lo credeva molto più forte di come si è, a tratti, dimostrato.
Anche questa volta una grande donna al fianco di un grande uomo.
Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!