Romanzo storico
Newton Compton Editori
23 agosto 2024
Cartaceo, ebook
416
Roma. 1636. Le strade acciottolate ronzano di pettegolezzi e peccato. Costanza Piccolomini è una rispettabile giovane moglie, finché non si imbatte in Gian Lorenzo Bernini, il famoso scultore dagli occhi neri come la pece e un'indole tenebrosa.
Dal momento in cui i loro sguardi si incrociano, nasce un'attrazione fatale. Il loro amore segreto brucia di una passione che li consuma. Ma con ogni bacio rubato e incontro proibito la reputazione di Costanza è a rischio.
Nel frattempo Bernini ha un desiderio molto pericoloso: vuole rendere Costanza immortale. Giura di possederla non solo nel corpo e nell'anima, ma anche nell'arte.
Quando Bernini mostra al mondo il busto in marmo di Costanza, il suo ruolo di amante diventa palese, segnando la fine della loro relazione e l'inizio di uno scandalo che scuoterà la società romana. Per Bernini distruggere Costanza è preferibile a lasciarla andare. Tradita. Abbandonata. Bandita.
Questa sarebbe dovuta essere la fine della storia di Costanza. Ma lei non è una donna ordinaria: dalle ceneri risorgerà... Per tutti è stata una musa, una seduttrice, una donna perduta. Questa è la sua storia.
“Costanza” di Rachel Blackmore è uno splendido romanzo storico sulla vita di Costanza Piccolomini, edito Newton Compton Editori.
“Ho un’avversione non comune per i lavori donneschi, lavare a terra, spolverare, sfregare, lucidare.
Il mio passatempo preferito è farmi bella. Mi piace spalmarmi sul viso pozioni segrete… Con la mia fronte alta non sono tra le più graziose, dunque non lo faccio tanto per vanità, quanto per giudizio, dato che so come esaltare le mie caratteristiche migliori”
È lei la padrona di casa, Costanza Piccolomini, moglie dello scultore Matteo Bonucelli.
Lui è un buon marito, che ha appena ricevuto una commessa da Lorenzo Bernini, “il Cavaliere, Architetto di San Pietro, Impresario supremo”. La Roma del 1636 è tutta un cantiere di nuove cappelle e di grandi palazzi. La glorificazione celeste del Papa si concretizza in spese folli.
Costanza può vantare, nel suo lignaggio, due papi: Pio II e Pio III.
Alla fine di un’intensa giornata lavorativa, gli scultori e gli artigiani si ritrovano al Cervo Bianco, una taverna nei pressi di Ponte Sant’Angelo. Ed è proprio in quel luogo che avviene il primo incontro tra Costanza e il Bernini.
Lei e Matteo sono sposati da quattro anni, eppure la loro casa è ancora vuota. Costanza utilizza ogni stratagemma per poter dare un figlio, un erede, a suo marito.
La Blackmore parla molto di figli, di quelli che arrivano con estrema facilità, di quelli che proprio non vogliono arrivare e dei voti alla Madonna di Sant’Agostino per rimanere gravide. Le partorienti pregavano con fervore anche la Madonna del Parto, affinché madre e nascituro potessero sopravvivere.
La famiglia della giovane era originaria di Viterbo, città che suo padre decise di lasciare quando lei era piccola, dopo la morte prematura della madre e della sorellina appena nata.
“Non esistono ritratti o disegni di mia madre, niente schizzi né miniature. Non ho mai visto il suo viso, se non nello specchio, perché papà dice che le assomiglio tanto, con la mia fronte ampia e i riccioli scuri, eppure ne sento la presenza qui a Roma, e spesso mi domando se siamo riusciti davvero a lasciarci il suo fantasma alle spalle” – Costanza
Suo padre si è risposato con Tiberia, una donna minuta, sempre agitata, mai contenta, che non riscuote le mie simpatie. Perché scelse proprio lei?
“Tiberia fu una scelta pratica per un vedovo con una figlia piccola. Lei era sana e sapeva mandare avanti una casa”
Costanza, nel febbraio del 1636, inizia ad entrare nella cerchia del Bernini insieme al marito, che era un uomo della Fabbrica dell’Architetto. In quelle occasioni, la giovane ha l’occasione di ballare con lo scultore e di osservarlo da vicino.
“Bernini ha gli zigomi un po’ più alti e distanziati. È colorito, e questo gli fa risaltare gli occhi, nerissimi come la notte, con un’espressione maliziosa, tanto è assoluta la loro tenebrosità”
Incomincia un pericoloso gioco di sguardi tra di loro. Costanza viene assalita da una “sete” che non sapeva di avere e che non sa come placare.
È una scrittura energica e bruciante di desiderio quella della Blackmore.
Lorenzo è un uomo grintoso e passionale, che non sopporta chi non sa mantenere il controllo e la disciplina. Per questo, gli riesce difficile andare d’accordo con suo fratello Luigi: libertino, trasandato e con un fascino perverso.
L’amore è uno degli argomenti di discussione preferiti di Costanza con Giuliana, la sua amica d’infanzia.
“Eri tu (Costanza) quella che cercava l’amore. Io speravo di trovare un uomo a modo, che portasse a casa il pane e non mi battesse. Amore e matrimonio non sono affatto la stessa cosa”
La ragazza si emoziona quando pronuncia, anche solo di sfuggita, il nome di Lorenzo Bernini. Lo sa che è un seduttore, che vive senza regole, che è “rabbioso, come un torrente che scorre troppo irruento”.
Cosa vuoi fare Costanza? Continuare ad essere una donna perbene che fa tutto quello che dice suo marito, oppure… affidare la tua istruzione al Bernini?
L’autrice tratta il tema del bivio: proseguire verso quel mondo volubile e capriccioso del Cavaliere o rimanere nel proprio mondo fatto di certezze concrete?
“Il matrimonio è un legame che può essere allentato, senza essere reciso del tutto”
Quello che le donne imparano viene loro insegnato dagli uomini: il padre, il marito, il confessore.
Costanza impara a far leva sulla sua giovinezza e avvenenza. Che è tutto ciò che agli uomini interessa.
Lo stile di Rachel Blackmore è seducente sia quando parla di arte che quando descrive la vibrante passione dei due amanti.
“Dopo poche ore viviamo già come le cicale, assecondando il ritmo dei nostri corpi, l’ascesa e la caduta del desiderio; facciamo l’amore, dormiamo finché la fame e la sete ci fanno scendere dal letto, senza badare alle necessità di nessun altro né ad altri obblighi, se non a noi stessi”
Lorenzo è sanguigno, passionale, non solo con Costanza, ma anche, e soprattutto, nei confronti della sua più grande passione: l’arte.
Il Bernini ama a tal punto Costanza da odiarla perché è stata l’unica donna ad essere riuscita a renderlo vulnerabile. Perché si è presa il suo cuore.
“Dove va l’amore, quando finisce?”
Soprattutto quando la reputazione viene rovinata? Per sempre.
Tutta la narrazione, strutturata in quattro parti e sviluppata in cinquantotto capitoli, è affidata alla signora Piccolomini. È lei l’io narrante.
La vicenda si sviluppa tra il gennaio del 1636 e l’aprile del 1639.
La quarta parte del romanzo è quella più travolgente, in cui tutto cambia, in cui l’odio, da un parte, e l’accettazione, dall’altra, fanno a gara per emergere. È la parte più intensa. Quasi un libro a parte.
“Sopravviverai. Vivrai una vita a colori, Costanza. Colori sgargianti. Perché tu sei una fenice e risorgerai dalle ceneri scure della calunnia e della vergona, e splenderai”
Ringrazio tantissimo la CE, Newton Compton Editori, per avermi inviato una copia cartacea di questo emozionante romanzo.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.