Distopico
Queen Edizioni
Maggio 2020-Giugno 2021
cartaceo, ebook
340 circa a volume
Come una fenice.
Un mondo distrutto dalla guerra.
Una città fondata sulle menzogne.
Un segreto troppo oscuro, ormai dimenticato. Un’unica via di salvezza, che potrebbe esigere un prezzo troppo alto da pagare. La scelta spetta ad Alex: scappare dal dolore che quel segreto le infligge, o affrontare le sue paure e rischiare la vita? Dicono che l’amore spesso porti al dolore. Lei sarà pronta a soffrire?
Brucia
Un mondo distrutto dalla guerra.
Due città fondate sulla paura.
Un segreto oscuro, finalmente ricordato.
Un'unica via di salvezza, che ha richiesto un prezzo troppo alto da pagare. Alex ha fatto la sua scelta: ha affrontato i suoi demoni e ha dato la vita per liberare un mondo che l'ha sempre tenuta prigioniera.
Ma Nicholas non può accettare che la sola ragazza che abbia mai amato vada incontro a questo destino. Anche se ormai potrebbe essere troppo tardi.
Dicono che le anime innamorate vivano per sempre. Il loro amore sarà abbastanza forte?
Vivi.
Per poter rinascere, la fenice deve morire.
Un mondo distrutto dalla guerra.
Una città rinata dalla paura.
Un segreto oscuro, che non può essere cancellato.
Un’unica via di salvezza, che potrebbe essere irraggiungibile.
Alex e Nicholas non hanno più scelta. Il tempo scorre e la loro fine si sta avvicinando, decisa e inevitabile. Se vogliono sopravvivere, devono lottare. Anche se, questa volta, i loro sforzi potrebbero non essere sufficienti.
Dicono che l’amore possa superare qualsiasi ostacolo. Il loro riuscirà a sopravvivere alla morte?
Prima di “parlarvi” della mia ultima lettura, ossia della trilogia di Chiara Cavini Benedetti, “Come una fenice. Brucia. Vivi”, voglio fare una premessa.
Chiara Cavini Benedetti sappi che ti “odio”! I tuoi romanzi sono talmente coinvolgenti che ti strappano dalla realtà e, quando arrivi all’ultima riga dell’ultima pagina, ti accorgi che un frammento del tuo cuore si è letteralmente staccato dal petto ed è rimasto a fare compagnia ai protagonisti del romanzo. Quindi, da oggi, sei ufficialmente in compagnia di quelle poche scrittrici che occupano una parte del mio cuore e che non mi stancherò mai di leggere!
Vedevo la città bruciare sotto il mio sguardo, vedevo quei corpi dimenarsi e contorcersi tra lingue di fuoco. Le loro grida si alzavano verso il cielo, più violente del turbinoso fumo nero, ma neanche le copiose lacrime che versavano avrebbero spento quelle fiamme. E sapevo che era giusto così. Sapevo che dovevano morire, che tutto doveva finire. Sapevo che appiccare quell’incendio era stata l’unica via possibile. Sapevo che avevo fatto la cosa giusta. O almeno lo speravo” – da “Come una fenice”
Avevo letto tempo fa un’altra trilogia, “Silent Love”, e anche in quella occasione il mio coinvolgimento con Amber e Noah è stato totale.
Ma questa volta la Cavini ha decisamente rapito il mio cuore costringendolo addirittura a battere all’unisono con quello di Alex, la protagonista. Sono rimasta con il fiato sospeso fino all’ultima riga, vivendo passo dopo passo le sue ansie, le sue paure, la sua felicità e provando, “quasi fisicamente”, il dolore da lei sopportato. Avrei voluto in certi frangenti scrollarla, incitarla a non arrendersi oppure consolarla stringendola in un caldo abbraccio.
“Una volta ti ho chiesto se secondo te è possibile amare una persona al punto di decidere di morire pur di non stare senza di lei. Solo adesso, credo, mi sono resa conto che avevi ragione. Sì, è possibile” – da “Brucia”
Una trilogia che ho letteralmente divorato, senza riuscire a smettere, assaporando parola dopo parola, arrivando all’ultimo capitolo con le lacrime, che mi appannavano la vista e non mi permettevano di continuare.
“Interessante, come a volte la morte non riesca a spegnere la vita. Come a volte quella sia troppo potente per soccombere ai tentativi messi in atto dalla morte per rubarle la luce. La morte può soffiare il suo alito gelido sulla fiamma. Può stringere le dita su di essa. Può versare le sue lacrime amare sul fuoco. E in alcuni momenti può sembrare che quell’incendio sia pronto ad arrendersi, a completare la sua trasformazione in cenere. Ma a volte, lì, nascoste tra quella polvere tetra, piccole lingue di fuoco riprendono a brillare. Riprendono a vivere” – da “Brucia”
“Come una fenice. Brucia. Vivi” è un romanzo ambientato in un futuro distopico, in cui l’umanità è stata devastata da una guerra nucleare.
Sono anni che sento parlare di romanzi “distopici ”, come ad esempio “1984” di George Orwell o la più recente serie “Hunger Games” di Suzanne Collins, e, sinceramente, non ho mai provato a leggere un romanzo di questo tipo.
“Una distopìa è una descrizione o rappresentazione di una realtà immaginaria del futuro, ma prevedibile sulla base di tendenze del presente percepite come altamente negative, in cui viene presagita un’esperienza di vita indesiderabile o spaventosa. Ponendosi in contrapposizione ad un’utopia, una distopia viene tipicamente prefigurata come l’appartenenza ad un’ipotetica società o ad un ipotetico mondo caratterizzati da alcune espressioni sociali o politiche opprimenti, spesso in concomitanza o in conseguenza di condizioni ambientali o tecnologiche pericolose, che sono state portate al loro limite estremo” [fonte Wikipedia]
“Niente sole, niente luna, niente stelle. L’unica luce che ci era concessa erano i lampi che scoppiavano sulle nostre teste, come bombe lanciate contro il cielo. Quei lampi tentavano di abbattere l’orizzonte. Di ferire l’aria. Di lacerare la volta celeste. E forse quella pioggia scura non era altro che l’universo che sanguinava” – da “Brucia”
La trama è molto scorrevole, coinvolgente, intrigante, con colpi di scena inaspettati che sconvolgono rapidamente la narrazione. I personaggi sono tutti ben delineati. Ognuno di loro, anche quelli secondari, sono ben amalgamati con la storia e occuperanno un posto importante nelle vicende. La Cavini è stata bravissima nel creare dei personaggi che non coinvolgono solo nella storia, ma che permettono al lettore una conoscenza introspettiva del personaggio stesso.
Come spesso mi accade, quando leggo un libro che mi “prende” totalmente, non riesco ad esprimere tutto quello che vorrei per trasmettere le mie sensazioni.
Vi posso solo consigliare di provare a leggere i libri di questa autrice e di leggere con attenzione i ringraziamenti alla fine dei libri: sono pura poesia anche quelli.
P.S. ho pianto anche per i ringraziamenti!
“Interessante, la vita della fenice. È inarrestabile. Non importa ciò che trova sul suo cammino, non importa quante volte cade a terra, certa della propria sconfitta. La vita le dona la forza di rialzarsi e riprendere a lottare. Attraverso il dolore, la sofferenza, la stanchezza e la distruzione, la fenice non si arrende. Continua ad andare avanti. Continua a vivere. Fino a raggiungere il fuoco che la attende all’orizzonte” – da “Vivi”
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.