
Narrativa
Edizioni Il Viandante
27 novembre 2020
cartaceo, ebook
144

Amanda è la protagonista nonché voce narrante del romanzo, che pone al centro un tema delicato come quello dell’adozione. Racconterà, infatti, attraverso il suo particolare percorso di crescita le sorti di una famiglia in frantumi e quelle di un nucleo familiare che prende origine nel momento più inaspettato.
Amanda nasce negli anni sessanta in una famiglia agiata e piuttosto numerosa, lei è infatti la secondogenita di quattro fratelli, ma ad appena sette anni mamma Ines muore prematuramente e suo padre Francesco Liberatore, avvocato apprezzato ma poco incline al suo ruolo di genitore, rimasto solo decide che quattro figli sono troppi a cui badare e cercherà per ognuno di loro nuove strade, tranne che per la più piccola, l’unica che sceglierà di tenere con sé. Interverrà la nonna paterna Elda, la quale dopo aver appurato le malsane intenzioni del figlio, cercherà di proteggere i nipoti anche con modi piuttosto bruschi.
Si avvarrà per questo, inoltre, dell’aiuto di Luzio e Cristina, suoi amici di vecchia data che si riveleranno preziosi per le sorti di Amanda e suo fratello Giacomo, più piccolo di due anni. Luzio, in particolare, vedrà una corrispondenza di bisogni tra i due nipoti di Elda e suo fratello Vittorio che con la moglie Norma non riuscirono mai ad avere figli.
I due fratellini riusciranno ad avere l’opportunità di un futuro migliore rispetto a ciò che li avrebbe attesi? Ma cosa lasceranno alle spalle? Il passato sospeso tornerà a bussare, perché le situazioni insolute chiedono ad un certo punto di essere affrontate, che si voglia o no.
Recensione di
Come ciliegina sulla torta
Amanda ha solo 7 anni, quando rimane orfana di madre. Ha una sorella più grande, di nome Ornella, un fratello più piccolo, Giacomo, e una sorellina appena nata. Ha anche una nonna, la nonna paterna per l’esattezza, che ama i suoi nipoti al punto da fare qualsiasi cosa, pur di proteggerli.
La loro è una famiglia benestante.
La storia è narrata in prima persona da Amanda, che ricorda la sua infanzia e, con estrema cura, evidenzia gli avvenimenti salienti che hanno caratterizzato la disgregazione della sua famiglia natale.
“Come ciliegina sulla torta“ è la storia dell’abbandono, da parte di un uomo che non ha avuto il coraggio di essere padre di quattro figli; ma è anche la storia di un’adozione, da parte di una coppia che, invece, di figli, non poteva averne. È, ancora, la storia di una donna che, nella società degli anni Sessanta, riesce a trovare il proprio posto nel mondo e crearsi la propria identità.
Una donna che conosce il dolore dell’abbandono ma anche il senso di gratitudine.
Amanda racconta la sua gratitudine nei confronti della famiglia adottiva e le sue insicurezze, dettate dalla consapevolezza di non essere lei la preferita, forse perché donna: volevano un figlio maschio, volevano Giacomo e, così, hanno preso anche lei.
Narrando la storia, l’autrice si sofferma sui personaggi principali del racconto, mettendo in evidenza le loro caratteristiche caratteriali e il loro ruolo nella vita di Amanda e nelle sue scelte.
“Come ciliegina sulla torta” è un romanzo che si legge facilmente; le parole scorrono leggere, senza mai appesantire la lettura.
Di questo libro, ho amato molto la delicatezza con cui i sentimenti vengono raccontati.
Non c’è mai una nota stonata, un’emozione urlata. Tutto viene raccontato con la calma di Amanda che, senza giri di parole, narra il suo percorso di vita, segnato da un’infanzia insolita, durante la quale ha perso alcuni dei suoi affetti più cari. Racconta della difficoltà di perdonare il padre che l’ha abbandonata e di amare una madre adottiva, poco affettuosa nei suoi riguardi.
Racconta dell’affetto che prova per il padre adottivo e della sua nuova vita con Ottavio, amore della sua vita. E infine racconta di quando il passato torna insistente a bussare alla porta e di quanto difficile sia perdonare.
“Avevo ricordi di un’infanzia sporcata da affetti strappati, anche in malo modo, che spesso tornavano a farmi visita rimanendo come tante piccole bolle d’aria attaccate all’anima.
Scoppiarle voleva dire affrontarle.
Il momento giusto sarebbe arrivato, prima o poi”.
Non è mai facile fare i conti con il proprio passato, ma prima o poi quel momento arriva per tutti.
A chi di voi è accaduto che il passato bussasse prepotente alla porta, chiedendo un confronto, un perdono o semplicemente solo un riconoscimento?