#1
Noir
HarperCollins
26 aprile 2022
ebook, cartaceo
398
Negli anni '80, il territorio di Providence è spartito tra due famiglia, la prima irlandese, i Murphy, la seconda italiana, i Moretti.
Tutto sembra filare liscio fino a che i due clan non entrano in conflitto diretto per il controllo del territorio. E sarà una lotta all'ultimo sangue.
Si intitola “Città in fiamme” il nuovo romanzo di Don Winslow, edito da HarperCollins, che rappresenta il primo tomo di una trilogia al quale seguiranno “Città di sogni” e “Città in cenere”.
La storia prende avvio negli anni ’80, nella città di Providence nello stato di Rhode Island. Le famiglie Murphy, di origine irlandese, e Moretti, italiane, si spartiscono i porti e i profitti provenienti dal gioco d’azzardo, l’usura e qualche ruberia di ordinanza.
Vivono sul filo teso di una pace risicata, trovando accordi di volta in volta e tenendosi alla larga dai WASP americani e dalla polizia che, alla fine, ha le stesse loro origini straniere e povere.
“Una lezione per te” aveva detto una volta Pasco, mentre guardavano il granchio che cercava disperatamente di uscire dal secchio. Poi aveva legato alla corda un altro pezzo di pollo, ripetendo la procedura, finché il secchio si era riempito di granchi da lessare per cena.
La lezione era: non afferrarti a qualcosa che ti attirerà in una trappola; se devi mollare, molla subito. O meglio ancora, non mordere affatto l’esca.”
Tutto sembra filare liscio fino a che il corso degli eventi non precipiterà e le famiglie si ritroveranno di fronte ad una lotta per il potere all’ultimo sangue.
A fronteggiarla il protagonista, Danny Ryan, figlio dell’ex boss della malavita di Dogtown, Martin, ora finito ad alcolizzarsi e a buttare tutti i soldi nei gratta e vinci.
Danny narra la vicenda dal suo punto di vista di uomo semplice, che ha dovuto lasciare la vita da pescatore per riuscire a sposare la figlia di boss dei Murphy ma che, dopo il matrimonio, non ha ricevuto nessun miglioramento in grado nella rigida gerarchia della malavita.
“È riluttante, e Danny non lo biasima. Ma cosa può farci? È così che va il mondo. Il loro mondo, almeno. Pat non ha concesso nulla che i Moretti non avrebbero potuto prendersi da soli. È puro buon senso mostrarsi accomodanti riguardo a qualcosa che non puoi impedire” – Città in fiamme
Danny ama condurre una vita semplice e si potrebbe anche definire una persona onesta, almeno nei pensieri, se non negli intenti, e rappresenta il protagonista ideale per questa vicenda di tradimenti, odi e usurpazione.
Don Winslow non tratteggia, in questo romanzo, l’elogio del marciume e della criminalità come qualcuno potrebbe essere spinto a pensare: tramite i pensieri di Danny che narra la storia in prima persona con uno stile asciutto e quasi naif si evince sempre il fatto che una vita diversa ci potrebbe essere e che, anzi, alcuni personaggi della storia se la auspicherebbero per il loro futuro.
Ho trovato molto geniale il paragone tra la lotta fra bande irlandesi e italiane all’Eneide di Virgilio: sono passati secoli, ma le guerra nascono sempre per gli stessi motivi come la sete di potere, la competizione, la volontà di primeggiare sugli altri.
“Grazie, amore” dice lei, e gli si appoggia contro. Qualcuno ha tirato fuori un mandolino e suona, mentre Pasco canta una ballata dolce e triste in italiano. La sua voce esce dalla nebbia come se arrivasse dritta da Napoli, oltre l’Atlantico. Una vecchia canzone da una vecchia nazione che approda come un relitto sulle spiagge del nuovo mondo”
Lo stile scarno, povero delinea perfettamente la carenza introspettiva e affettiva dei personaggi che sanno solo odiare e portano in sé solo sentimenti negativi; i dialoghi sono come lame affilate e sarebbero degni di un film sui gangster di Martin Scorsese (infatti, “Città in fiamme” mi ha ricordato molto la pellicola “Quei bravi ragazzi”…).
Ovviamente Danny si discosta dagli altri divenendo l’eroe positivo di una brutta storia losca: ed è proprio lui che si prende la briga di dipanare la guerra nata tra i due clan, ponendosi come punto di riferimento e trovando, da uomo semplice che sogna la vita in mare, un ruolo fondamentale nella vicenda…
“Città in fiamme” è la prima opera che leggo di Don Winslow e devo dire che non mi ha delusa ma sono curiosa di sapere da voi cosa ne pensate dei noir di questo autore… promossi o bocciati?
Nella vita mi occupo di Digital ma la passione per i libri mi accompagna fin da bambina. Prediligo i romanzi introspettivi che fanno pensare e strappano qualche lacrima ma non leggo mai romanzi d’amore: l’amore deve essere vissuto.