Strappi
Manuale
Pièdimosca Edizioni
15 settembre 2019
cartaceo, ebook
155
Delle figure retoriche hai di certo sentito parlare e il termine metafora non dovrebbe esserti del tutto estraneo. Se poi hai mai detto frasi come «non ti dico che giornata» o «è un secolo che non ci vediamo», ti è sicuramente chiaro ciò di cui stiamo parlando.
Ma se parlare per figure retoriche è un’abitudine comune, il saperle riconoscere, classificarle, interpretarle e sfruttarle consapevolmente può essere meno semplice. Eppure è necessario, e non soltanto per comprendere l’ardua ascesa al Paradiso di Dante, ma soprattutto perché sono uno strumento indispensabile per poter leggere la realtà.
Di figure retoriche, infatti, siamo circondati, e lo noterai già in questa guida, piena di frasi già sentite e immagini già viste.
Cicero è una guida rapida, illustrata, puoi sfogliarla velocemente o analizzarla attentamente. Puoi cercare quella figura di cui ti sfugge il nome o soffermarti sulla classificazione alla quale appartiene. Per imparare a riconoscerle, non dovrai fare altro che inserire e adattare le informazioni di questo manuale alla realtà di tutti i giorni.
Cicero è anche un pittogramma coi capelli scuri e i pantaloni, un Cicerone per antonomasia, ma anche un attore, un illusionista e un gran buffone! Lo trovi in ogni pagina, sempre pronto a interpretare l’etimologia delle figure retoriche.
“Hanno una personalità eccentrica e straniante ma,
anche se si presentano come una deviazione dalle regole grammaticali, agiscono sempre secondo strutture ben precise”
Cicero. Guida illustrata alle figure retoriche è il frutto di un progetto che nasce dalla tesi di laurea in Illustrazione di Lucia Biancalana (relatore: Prof. Beppe Giacobbe; correlatore: Prof. Luciano Perondi) presso l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino. La giovane dottoressa (classe 1993) aveva già conseguito la laurea triennale in Disegno Industriale presso l’Università La Sapienza di Roma, manifestando il forte interesse che l’ha poi portata ad affermarsi nel mondo dell’illustrazione e del graphic design. Il manuale che è oggi oggetto di recensione costituisce una guida, uno strumento per addentrarsi in modo dinamico e originale nel vasto mondo delle figure retoriche.
La struttura dell’opera
Come da titolo, il libro si propone di fare da Cicerone alla conoscenza delle figure retoriche , le quali non sono utilizzate solo da poeti e letterati, ma anche da noi stessi, comuni mortali, il più delle volte in circostanze e frasi in cui ne ignoriamo la presenza.
E l’autrice ci fa nota di ciò già nell’Introduzione, dove presenta al lettore anche colui che lo accompagnerà nel corso delle pagine: Cicero, che del noto retore acquisisce solo il nome, stante il suo significato attuale, appunto, di guida, essendo invero un omino dai capelli scuri che vestirà i panni di mimo, in modo anche buffo. Eccolo, di seguito, nell’intento di spiegare la figura retorica dell’epanalèssi, dando maggiore enfasi ad una parte del suo busto (il visto) nell’attimo in cui si scatta una foto da solo.
Le immagini, dunque, sono uno degli strumenti di cui si serve la Biancalana per spiegare con disegni il significato o il senso delle figure retoriche elencate (ne sono in tutto settantacinque). Immagini che non si limitano tuttavia alle sole pose di Cicero, ma includono anche riproduzioni di noti quadri o fotografie che, nel loro significato sostanziale, evocano una figura retorica o il modo in cui essa opera. Proprio come accade nel successivo esempio, dove 100 Cans di Andy Warhol diventa il mezzo per comprendere cosa si intende per “duplicazione” in campo retorico.
Unitamente alle immagini, sono riportati anche esempi in cui scrittori, poeti, cantanti, attori hanno fatto uso di figure retoriche per esprimere uno stato d’animo, un pensiero, un’emozione, la descrizione di una realtà. Questo a riprova del fatto che stilemi di tal genere fanno così parte del comune sentire che il più delle volte ciò che sembra essere corrispondente alla comune grammatica in realtà non lo è.
Segue, nel corso delle pagine, il fulcro del manuale, ossia la classificazione delle figure retoriche, operata mediante l’uso di simboli, di cui il lettore viene edotto prima di dare inizio all’elenco. Ogni modalità di intervento della figura retorica (per addizione, sottrazione, spostamento o sostituzione), sia essa di suono, di parola o di pensiero, infatti, è contraddistinta da un simbolo che si ritroverà sugli esempi che si susseguono nel testo al fine di comprendere appunto in che modo lo scrivente del caso ne abbia dato applicazione. Nell’esempio di cui sopra, le comuni parole della canzone Pensiero Stupendo contengono la figura retorica della “reticenza”, intervenuta per sottrazione e sostituzione, come da simboli posizionati sui puntini sospensivi.
La guida si conclude con un indice alfabetico delle figure retoriche trattate, il che rende utile una ricerca singola da parte di chi è interessato o incuriosito da una in particolare.
Commento personale
Di formazione classico-umanista non ho potuto non apprezzare lo schema e la struttura che Lucia Biancalana ha impresso al suo libro-manuale. La classificazione e la spiegazione delle figure retoriche procedono mediante una struttura ben definita: si inizia con la sintassi e la morfologia della figura retorica (da dove deriva e il significato della parola originaria), per poi proseguire con una definizione sempre semplice, breve e chiara, per poi concludere con le “pose” di Cicero, le immagini e gli esempi che sono di supporto esplicativo alla definizione data. La guida segue sempre questo schema, il che rende la lezione da apprendere di facile comprensione per il lettore, anche quello più caparbio all’apprendimento.
Gli esempi utilizzati sono di spessore: dalla poesia lirica per eccellenza di Dante (che non poteva non primeggiare per l’uso dell’allegoria) a quella latina catulliana o novecentesca di Montale, dai film classici della storia del cinema (quale ad esempio Forrest Gump) alle canzoni del passato (si pensi a De André) e moderne (come Jovanotti), dai rinomati quadri di Picasso all’arte moderna warholiana. Tutti esempi che comunicano al lettore ciò che l’autrice manifesta fin dalle prime pagine della guida: che tutto ciò che ci circonda è decorato di figure retoriche. Intento, a mio parere, riuscito.
Si fanno più figure retoriche in un giorno di mercato in piazza
che in molti giorni di assemblee accademiche
Cicero appare fin dall’inizio come un “simpatico”. Niente affatto il retore vissuto tra il II e il I secolo a.C. , per nulla sfoggio di erudizione, ma divertente e talvolta maldestro riproduttore mimico di quanto si scrive. E così, per rappresentare l'”anafora” lo vedremo con tre teste, l'”epifora” con tre gambe, la “simploche” con tre teste e tre gambe. Tuttavia, non sempre i suoi mimi sono di facile interpretazione: è una guida talvolta criptica e questo è forse uno dei nei che attribuirei all’opera.
Tuttavia, punti forte del manuale sono l’originalità e l’innovatività con cui si mette a disposizione una conoscenza. In commercio sono, invero, già presenti libri sull’argomento, in forma discorsiva e improntati più sulla retorica in generale o sull’introduzione alle figure retoriche per un loro uso adeguato. Ma Lucia Biancalana ha aggiunto la sua impronta alla categoria. Il libro si distanzia da un volume tradizionale già per il senso in cui va sfogliato. Risulta agevole alla lettura, chiaro, piacevole.
Sostengo che Cicero sia un utile strumento di apprendimento e di lavoro sia per chi ha da imparare sulle figure retoriche (credo sia molto utile anche come sussidio scolastico per gli studenti) che per chi è già formato ma necessita pur sempre di un supporto ai suoi studi o lavori.
Alice
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.