Narrativa
HarperCollins
2021
cartaceo, ebook
297
Napoli,1947.
Un solo uomo si fa avanti per riportare nel capoluogo partenopeo il tesoro di san Gennaro che è stato nascosto a Roma durante l'ultimo conflitto bellico. Vale più di quello della regina d'Inghilterra.
L'uomo si chiama Giuseppe Navarra e ha fatto i quattrini, e tanti, con la borsa nera e i traffici illegali. Tutti lo conoscono come il re di Poggioreale. A fargli da scorta viene eletto Stefano Colonna di Paliano, un nobile vero, vicepresidente della Deputazione, l'antica istituzione che dal 1527 garantisce il rispetto del contratto tra Gennaro e il suo popolo.
E' l'uomo giusto al momento giusto. C'è un solo problema. Ha più di ottant'anni. In missione per conto del santo, sulla Lancia che fu di Mussolini, con le casse del tesoro a bordo, il "re" e il "principe" affrontano un viaggio di ritorno che si rivelerà più lungo e contorto del previsto.
Incroceranno gente stramba e disperata che abita all'ombra dei campanili nei paesi devastati dai bombardamenti, in un'Italia dove la legge è scomparsa, la fame la fa da padrona e la gente non vuole arrendersi. Intanto a Napoli nessuno sa più niente di loro. Un ufficiale dei carabinieri, il capitano Fornero, inizia a sospettare che dietro la scomparsa dei due ci sia un piano criminale di Navarra per ammazzare Colonna e impadronirsi del tesoro. Scatenerà così una vera e propria caccia all'uomo.
Dopo aver raccontato all'epopea della costruzione dell'Autostrada del Sole e le gesta dell'eroico Rodolfo Siviero durante la guerra, Francesco Pinto, senza nulla togliere all'esattezza della ricostruzione storica, passa a toni più leggeri e divertenti: perché
Ci manda San Gennaro è una bellissima commedia partenopea piena di avventura, la storia di due indimenticabili protagonisti e della loro improbabile e meravigliosa amicizia.
“Il tesoro di San Gennaro è una bandiera, la vedranno tutti”
“Ci manda San Gennaro” di Francesco Pinto, edito da HarperCollins, racconta delle vicissitudini di due napoletani che faranno l’impossibile per riportare il tesoro del Santo nella città di Napoli.
L’ambientazione risale al 1947, quando il tesoro venne nascosto a Roma a causa della guerra.
Con la fine della guerra, Giuseppe Lavarra, soprannominato da tutti il “Re di Poggioreale”, si fa portavoce di questo patto tra il Santo e il popolo e, scortato da Stefano Colonna di Paliano, un nobile di ottant’anni e vicepresidente della Deputazione, partono per Roma alla ricerca del tesoro.
I due, si ritroveranno ad affrontare tante peripezie. Nel frattempo, nella città sale l’adrenalina per riavere nuovamente il tesoro accanto al Santo.
Conoscete la storia che lega il Santo alla città di Napoli? Avete mai visitato il suo tesoro?
“Fu in vero il Vulcano ad accoglier il tesoro, però ci fu chi mise in dubbio anche quello” – Ci manda San Gennaro
Quando decisi di leggere questo libro ero convinta potesse riportarmi con la mente all’omonimo film “Operazione San Gennaro”, che da buon napoletana non potevo non vedere. Invece, mi sono ritrovata in una piacevole commedia, a tratti anche comica, a causa delle infinite peripezie che i due protagonisti hanno dovuto superare.
Una nota che ha fatto stonare un po’ il tutto, a parer mio, è stata l’ambientazione storica che l’autore ha dato al romanzo. Una Napoli post-guerra, con ferite da sanare e con la fame che prendeva il sopravvento. Credo che se si fosse utilizzato uno scenario diverso, con lo sfondo di una Napoli magari serena, la storia sarebbe stata molto più avvincente. Sarà che io non ami particolarmente questi tipi di ambientazioni dove si parla di storia e guerra, quindi questo s’intende davvero come un parere personale.
Anzi, proprio se siete amanti della storia e vi piace leggere romanzi ambientati nel dopoguerra, questo è il libro che fa per voi. Sicuramente lo guarderete sotto un altro punto di vista.
Nonostante la personale e piccola nota negativa, la trama è stata scorrevole; ho apprezzato i diversi incipit dati ad inizio di ogni capitolo e la parte finale, dedicata alla peste che colpì la città di Napoli e di come la gente si affidò al Santo anche in quell’occasione.
I personaggi sono ben caratterizzati, armoniosi e mi è piaciuto il loro diventare amici. Inoltre, credo che questo libro debba essere letto da chi, ancora, mette in dubbio il prodigio del Santo, nonostante esso sia stato riconosciuto dalla Chiesa, al di là di ogni fandonia che possa essere attribuita al popolo napoletano.
L’autore
Francesco Pinto entra in Rai, a Napoli, per concorso con una laurea in Filosofia che lasciava intravedere altri destini. A metà degli anni Ottanta si trasferisce a Roma alla Direzione programmi sperimentali prima di rientrare a Napoli come direttore. Ha scritto e pubblicato quattro romanzi: La strada dritta (2011), Il lancio perfetto (2014), I giorni dell’oro (2016), tutti editi da Mondadori e, per HarperCollins, L’uomo che salvò la bellezza (2020)
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.