libro per bambini e ragazzi
Le Pecore Nere
2 marzo 2022
cartaceo
44
´Che gran pasticcio Lili!´ è l’urlo di riscossa di tutte le maldestre, pasticcione e combina guai! Disastro dopo disastro, le avventure di Lili avranno esiti imprevedibili e ci faranno riflettere sulla capacità di accettarsi per ciò che si è, con tutti i difetti e le fallibilità che fanno parte delle vite di ciascuno.
La protagonista di questa storia compie un viaggio interiore di consapevolezza e acquisizione di fiducia nei propri mezzi che sono poi quelli che ci rendono meravigliosamente unici. Un testo poetico e delicato di Maria Laura Mura, con le magiche illustrazioni di Valentina Barsotti.
“Che gran pasticcio Lili” di Maria Laura Mura e Valentina Baesotti, edito Le Pecore Nere, è un albo illustrato che ha come protagonista la piccola Lili e la sua amica Lala. Tratta una tematica molto profonda, quale la diversità come elemento costitutivo dell’identità.
Partiamo dall’inizio: fin dalle prime pagine le autrici tracciano un disegno ben preciso della piccola protagonista, mettendola in contrapposizione con la sua amica Lala (una ha gli occhi grandi, l’altra piccoli). Si parte dalle differenze fisiche per poi arrivare a quelle che rendono unici ognuno di noi, ossia i tratti caratteriali e personali. Chi nella vita non si è mai sentito fuori posto o meno abile rispetto ad un altro solo perché secondo qualcun altro una determinata azione “Nonsifà”. Pongo l’accento proprio su questa parola perché le autrici hanno creato il personaggio antagonista della storia nella signora e nel signore Nonsifà. Questi personaggi scaturiranno in Lili un senso di inadeguatezza da spingerla ad allontanarsi da tutti, chiudendo la testa in una bolla.
È meravigliosa la simbologia dietro a una semplice bolla che racchiude invece un universo di tristezza, paura e ansia che, invece di sopraffare la nostra piccola Lili, la spinge a isolarsi per guardare dentro se stessa, per cercare in lei quella forza, continuando a sbagliare e a capire che ciò che la rende unica è proprio la sua diversità.
Viviamo in un mondo fatto di stereotipi, in cui il diverso è sempre chi fa o pensa qualcosa di diverso da noi; a volte basterebbe semplicemente non privare le persone di esprimersi attraverso parole e gesti esclamando Nonsifà. Piuttosto fermarci a riflettere sull’universo di senso che potrebbe star dietro ad un determinato comportamento.
“La signora e il signor Nonsifa sono sempre lì che la osservano e scuotono la testa” – Che gran pasticcio Lili
Nell’albo, Lala comprende l’infelicità di Lili. Ma quando la piccola decide di isolarsi, Lala fa l’unica cosa che a Lili serve in quel momento, cioè la stringe in un abbraccio che racchiude tutta la sua vicinanza e la speranza che un giorno la nostra protagonista possa trovare il suo equilibrio. Allontanarsi e isolarsi per un po’ in questa storia serve a Lili per conoscere meglio se stessa, per porre uno sguardo introspettivo non solo sui suoi punti di forza ma anche su quelli deboli. Lei continuerà ad essere un’adorabile pasticciona perché è ciò che la rappresenta e così deve essere.
La lettura dell’albo è scorrevole e le illustrazioni sono colorate e dettagliate. Permettono di poter narrare la vicenda anche non utilizzando il testo già proposto.
In generale dovremmo smetterla di puntare il dito sulle differenze in senso dispregiativo; ma vedere in quelle differenze un punto di partenza per riconoscere l’altro e affrontare assieme il delicato e complicato percorso della vita.
Mi sento di dare 4 stelline all’albo perché le autrici hanno dimostrato come, con parole e illustrazioni semplici, ognuno di noi può ritrovarsi nel personaggio di Lili.
Infine chiedo a voi, vi siete mai sentiti dire Nonsifà in una determinata situazione e come vi ha fatto sentire?
Appassionata di libri, soprattutto di romanzi rosa e fantasy. Mi piace immergermi in un libro e viaggiare con la fantasia. Per me la lettura è un modo per evadere dalla vita di tutti i giorni e imparare nuove cose.