
racconto erotico
FAB
2025
ebook
37

In un mondo dove il potere si misura attraverso uniformi e silenzi, Giulia viene scelta per guidare un'unità speciale, addestrata non per combattere, ma per servire. Il comandante De Santis sarà l’uomo che la selezionerà, la piegherà alla sua volontà e condurrà la sua anima verso l’abisso. Dopo aver superato prove estenuanti, Giulia diventa l’istruttrice delle nuove reclute, giovani che perdono ogni traccia di identità: non hanno più un nome, solo un numero, una funzione. Sono trasformate in “carne di Stato”, addestrate, disciplinate e rese perfette per eseguire ogni ordine senza esitazione. Quando Giulia viene convocata per un’esibizione internazionale riservata all’élite dell’Alleanza, capisce che non si tratta solo di una dimostrazione militare. È il culmine di un programma segreto, l’atto finale di un’educazione al servizio assoluto. In un hangar blindato, sotto gli occhi di centinaia di ufficiali, l’Unità TDS-Alpha mostrerà al mondo cosa significa appartenere completamente al sistema. Non c’è più spazio per l’identità. Solo obbedienza. Solo funzione. Solo carne. Carne di Stato è un romanzo disturbante e visionario che scava nei confini tra controllo e annientamento, tra disciplina e disumanizzazione. Con una narrazione lucida e glaciale, l’opera esplora la meccanica del potere e della lussuria, senza censure, offrendo al lettore un viaggio inquietante e provocatorio.
E a voi piace leggere libri erotici? Ne avete mai letti? Se sì, quali?
“Carne di stato”, è un racconto scritto da Livia Santi edito FAB edizioni.
Parlare di questo racconto è difficile, in primis perché il genere non rientra nelle mie letture “preferite”. Eccetto la serie “50 sfumature” (ndr), non ho mai letto nulla di simile e poi per la tematica che affronta in un determinato ambiente lavorativo.
Proverò a parlarvene come ho sempre fatto: con la massima sincerità, ma anche riservatezza, soprattutto senza nessun alcun tipo di spoiler.
La protagonista è una giornalista: Giulia.
È inviata in caserma per seguire un semplice reportage, ma non immagina minimamente che questo lavoro le travolgerà la vita e la coinvolgerà in un vortice fatto di: dominio, sesso, desiderio e anche sottomissione.
Il suo corpo così puro e casto diventerà uno strumento di piacere, una valvola di sfogo per i militari, un’arma da poter utilizzare ogni volta che il loro membro avverte delle pulsioni ed è qui che il suo corpo viene visto come “Carne di Stato”, pronto a soddisfare qualsiasi perversione o desiderio che essi abbiano.
“Il tenente annuì e si slacciò i pantaloni. Il suo cazzo era già duro. Giulia, in ginocchio, gli si avvicinò e lo prese in bocca con devozione. Il treno scivolava veloce, e lei succhiava come una vera professionista, mentre il colonnello le accarezzava il culo sotto la minigonna.
Un altro ufficiale si alzò, si mise dietro di lei e le abbassò la gonna.”
È stato difficile, ma anche particolare leggere questo racconto, che definirei tale per la quantità di pagine.
Consiglierei a Livia Santi di ampliare il racconto e di farlo diventare un vero e proprio romanzo visto che i temi da affrontare sono veramente tanti.
Con questa scrittura, l’autrice vuole far capire a noi lettori che di solito, nei luoghi dove vige l’obbedienza e dove bisogna seguire delle regole, il più delle volte i militari trovano sfogo soltanto nel sesso che diventa una vera e propria arma di potere, andando ad annientare così il partner. Io non mi trovo d’accordo con questa lettura di questi ambienti.
Ed è quello che accade a Giulia: annientata completamente sotto i colpi di ogni militare. Il copione è sempre lo stesso: soddisfare i loro bisogni e i loro desideri sessuali e ci riesce. Lo fa con maestria e con voracità, perché è lei per prima a provare piacere.
Lo stile è fluido, scorrevole e il linguaggio è molto scurrile a tratti. Confesso che è stata una lettura disturbante, eccitante, ma anche sconvolgente; che ha permesso di conoscere ancor di più alcune dinamiche. Dove le donne non hanno bisogno di fingere.
Senza nascondersi. Senza tabù e senza dover essere per forza giudicate male.
Mi auguro che l’autrice stia pensando a un prosieguo di “Carne di stato”, più sostanzioso così da poter farci comprendere le dinamiche e poter conoscere meglio la protagonista.
Voto: 4 stelle

Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.