#13
giallo
Einaudi
2022
cartaceo
269
È il 1939, sono trascorsi cinque anni da quando l’esistenza di Ricciardi è stata improvvisamente sconvolta. E ora il vento d’odio che soffia sull’Europa rischia di spazzare via l’idea stessa di civiltà. Sull’orlo dell’abisso, l’unico punto fermo è il delitto. Fra i cespugli di un boschetto vengono ritrovati i cadaveri di due giovani, stavano facendo l’amore e qualcuno li ha brutalmente uccisi.
Le ragioni dell’omicidio appaiono subito oscure; dietro il crimine si affaccia il fantasma della politica. Con l’aiuto del fidato Maione – in ansia per una questione di famiglia – Ricciardi dovrà a un tempo risolvere il caso e proteggere un caro amico che per amore della libertà rischia grosso. Intanto la figlia Marta cresce: ormai, per il commissario, è giunto il momento di scoprire se ha ereditato la sua dannazione, quella di vedere e sentire i morti.
Dopo il trauma del “Il pianto dell’alba“, che ha gettato nello sconforto noi appassionati lettori della serie, Maurizio De Giovanni, con “Caminito”, ci regala un’altra avventura del commissario Ricciardi, facendoci tirare un sospiro di sollievo, visto che sembrava che il precedente volume dovesse rimanere l’ultimo.
Troviamo un Ricciardi che è cambiato: l’elaborazione del lutto e la paternità lo portano a vedere la realtà con uno sguardo diverso.
Il personaggio della piccola Marta porta una ventata di freschezza nella storia… e dovrete arrivare fino alla fine per sapere se ha ereditato il dono/maledizione paterno. Ritroviamo il buon Maione e la moglie Lucia, sempre fra i personaggi più intensi.
Fa capolino Bambinella, uno dei personaggi più riusciti, nati dalla penna di De Giovanni, con quel misto di ironia e sensibilità che la contraddistinguono, ma sfortunatamente in sottotono.
Interessante è l‘evoluzione di Modo: eravamo abituati a vederlo spavaldo, ironico e provocatorio. Ora lo ritroviamo invecchiato, spaventato, il che riflette il periodo storico che sta vivendo la sua città. Una Napoli più cupa, dove l’avanzare del regime fascista ha fatto sperimentare le delazioni, la paura del confinio, l’assurdità del razzismo e l’ingiustizia dilagante.
Mi è piaciuta la scelta di far apparire il personaggio di Livia solo in lontananza, come intervallo fra un capitolo e l’altro, in quanto, a mio parere, era diventato un personaggio troppo irritante, quasi nevrotico, tendente al ridicolo.
Mi duole dover dire che la parte gialla della storia è la più debole. Siamo lontani dai colpi di scena, spesso struggenti, dei romanzi precedenti. Il colpevole è proprio chi ti aspetti.
Credo che sia fatto di proposito; mi è sembrato che la scelta sia stata descrivere una società in un determinato momento storico e trasporre gli uomini nei personaggi che conosciamo. Il delitto da risolvere sembrava più un modo per descrivere quest’ambiente piuttosto che incuriosire il lettore per capire quale fosse la soluzione.
Lo stile narrativo di De Giovanni e la scelta dei tempi ritmici sono sempre impeccabili.
Intanto, mentre si leggono le pagine di “Caminito”, ci si ritrova nella Napoli fascista, si sentono gli odori, i suoni, si percepiscono i colori. La grande sensibilità con cui l’autore fa sentire cosa provano i personaggi è assoluta.
“Guardò l’orologio. Era l’ora del suo momento felice. Salutò la moglie e scese per le scale, il passo pesante divenuto all’improvviso leggero… Poteva dirsi fortunato. Perchè aveva il suo momento felice” – Caminito
E poi quelle descrizioni, che sembrano quadri fatti di parole
“Seduto su una pietra, l’uomo guardava il mare.
Era bello il mare, nelle stagioni così.
Non faceva paura come quando era nero e ruggiva…
Adesso luccicava nella luce calante…”
Bentornato Commissario!
Sono di Palermo, classe ’73. Sono molto introspettiva e sensibile. Amo leggere da sempre perché con un bel libro non mi annoio mai. Prediligo quelle storie che coinvolgono, con personaggi che rimangono scolpiti nella memoria. Mi piace leggere sia autori italiani che stranieri, sia affermati che emergenti e nuove proposte. I generi che preferisco sono la narrativa, lo storico e il thriller ma anche libri sulla spiritualità.