
Saggio
Graphe.it
9 febbraio 2022
Cartaceo
48

Il breve saggio riproposto in questo volume consente una preziosa visuale su come apparisse il cosiddetto " giallo" all'interpretazione di uno straordinario scrittore come Leonardo Sciascia.
Non che quest'ultimo si riconoscesse come appartenente a tale genere letterario, per alcuni aspetti del quale non risparmia anzi le critiche ;eppure i lettori appassionati della sua opera si rendono certo conto di come Sciascia abbia sfiorato e talvolta percorso - a suo modo - le strutture del noir e del poliziesco, e troveranno estremamente interessanti le parole che egli spende sul tema.
“… il miglior lettore di questo genere narrativo, è insomma colui che non si pone come antagonista dell’investigatore a risolvere in anticipo il problema…” – Breve storia del romanzo poliziesco
Con la citazione che ho riportato sono sicura che la mia amica Anna non sarebbe d’accordo perché lei, quando legge un giallo, indaga e scopre il colpevole prima del protagonista. Ma mi piaceva l’idea di iniziare la recensione di oggi proprio così!
Detto questo, vi parlo con piacere di questo breve saggio, molto interessante, da cui ho imparato e soddisfatto alcune mie curiosità sul genere del romanzo poliziesco.
Forse vi dico una cosa abbastanza nota: in Italia un romanzo del genere si appella come “giallo” per il colore della copertina dei polizieschi, mentre in Francia si ritrova il termine “noir” per il colore diverso, appunto nero.
Sciascia ci conduce in un breve viaggio che parte dall’origine di questo genere che attira molte lettrici e molti lettori. Si parte dalla Bibbia e, se ne volete sapere di più, vi consiglio assolutamente di leggere questa guida storico-letteraria. Si arriva fino a Gadda, con il suo il “giallo”, “senza soluzione”.
Vengono esaminati dall’autore il genere poliziesco americano, romanzi ambientati a Chicago e Los Angeles, dove di solito l’investigatore non fa parte della polizia; qui si riflette un rapporto non proprio amichevole tra il comparto investigativo e le forze dell’ordine.
Sciascia ci fa notare che quasi tutti gli investigatori sono persone solitarie tranne Maigret, che è sposato e forse “il più umano”.
“Breve storia del romanzo poliziesco” è un libro breve ma interessante; non sto qui a dirvi quanto Sciascia sia bravo nello scrivere, non ha bisogno di una mia recensione positiva.
Che altro dire, se amate il genere oppure volete saperne di più sugli autori più famosi, leggete questo saggio.
Cosa ne pensate dei romanzi polizieschi?