
saggio
Newton Compton
2022
cartaceo, ebook
288

Nessuno degli uomini o delle donne vissuti tra i secoli V e XV ebbe mai la consapevolezza di vivere nel Medioevo. L'idea di "età di mezzo" nacque per identificare un periodo di sospensione e di separazione tra il mondo classico e il mondo rinascimentale. Sin dall'origine della definizione, il Medioevo acquisì dunque una sua fisionomia non tanto grazie ai caratteri che lo contraddistinguevano, quanto in base a quelli che gli mancavano. Una connotazione che assai rapidamente si sviluppò in senso negativo. Secondo gli Umanisti, al Medioevo mancava la base culturale del mondo antico; i seguaci della Riforma di Lutero lo criticarono duramente per l'egemonia opprimente della Chiesa cattolica e, infine, gli Illuministi lo connotarono come epoca dominata da oscure superstizioni e credenze. Quasi come reazione a queste posizioni, nei secoli seguenti si sviluppò invece il mito di un Medioevo ricco di fascino e mistero, culla di molte delle istituzioni per come le conosciamo oggi.
Questo libro è un viaggio alla scoperta di un'epoca fondamentale e complessa, che ha contribuito a delineare la fisionomia culturale e politica d'Europa. Oltre i luoghi comuni e l'immaginario collettivo, cosa fu davvero il Medioevo?
Tra i temi trattati nel libro: L'invenzione del Medioevo; Tra età antica e alto Medioevo; Le migrazioni dei popoli germanici; L'Europa di Carlo Magno Universalismi e particolarismi: chiesa, impero e comuni; Lo spazio geografico; Il paesaggio e gli uomini; La mentalità e la cultura Monaci, frati, santi ed eretici; Donne, uomini e bambini. La vita in famiglia e lo studio Monarchie feudali, regni e signorie; La crisi del Trecento.
Il Medioevo è sempre stato un periodo per certi versi oscuro, ma pieno di contraddizioni, di riti e di superstizioni anche. Tutti aspetti legati anche al tipo di società e agli uomini che l’abitavano: una società di tipo patriarcale, potremmo oggi definirla anche bigotta, dove il sapere era riservato a pochi eletti. Ho scelto di leggere “Breve storia del Medioevo. Un viaggio appassionante alla scoperta dell’epoca di mezzo” di Roberto Roveda e Michele Pellegrino, edito Newton Compton, per due motivi principali. Prima di tutto per la mia formazione storica, che mi ha permesso di studiare, in modo particolare, tutti gli aspetti che riguardano questo periodo; in secondo luogo, perché credo che il Medioevo sia una scoperta continua.
Non è facile inquadrare il Medioevo in date precise, non essendoci fonti storiche che ne attestino il principio e la fine. Ogni studioso formula interpretazioni in base a studi precedenti, del calibro di Cardini o Donzelli. Non conoscevo, prima di leggere questo saggio, invece, Roveda e Pellegrino. Questi due autori hanno indagato sul concetto di Medioevo, inteso come periodo “intermezzo”.
“Agli occhi di storici, politici e letterati, il Medioevo appariva infatti come il momento in cui ricercare le lontane origini delle istituzioni, degli usi e dei costumi che caratterizzavano l’unità delle diverse nazioni ottocentesche”
“Breve storia del Medioevo” è un saggio adatto sia ai conoscitori del Medioevo sia ai neofiti che vogliono approcciarsi a questo argomento di storia, che non si esaurisce mai.
Il ritmo narrativo non è noioso né lento, nonostante la densità degli argomenti trattati. Anzi, la lettura risulta essere piacevole e ben definita: si affrontano gli eventi cardine degli Stati europei in quel tempo.
“La figura dello storico del Medioevo predominava come raccoglitore e editore di fonti ma non come interprete delle vicende e dei fenomeni sociali” – Breve storia del Medioevo
A rendere la lettura ancora più dinamica sono le cartine geografiche, che meglio fanno comprendere le vicende politiche e belliche di quei secoli. A conclusione del saggio, molto utile è la copiosa bibliografia da cui i nostri autori hanno attinto per il loro studio.
“Datare è indispensabile per una scienza del tempo qual è la Storia”
Nel saggio viene trattato anche il contesto sociale del Medioevo: il ruolo delle donne, dei fanciulli, la vita quotidiana, i passatempi e i giochi, le metamorfosi della città e i concetti di spazio e tempo.
Senza dubbio, è un saggio ben fatto, attento, con precise nozioni storiche e con un linguaggio semplice da capire.
E voi cosa pensate? Il Medioevo sia ancora importante da studiare oggi?