
biografia romanzata
Morellini Editore
27 ottobre 2023
Cartaceo, ebook
244

Alla fine degli anni Venti a Cement City, un sobborgo di Dallas, la giovane Bonnie Parker trascorre le sue giornate cercando l’occasione che dia una svolta alla propria esistenza. Vivace, ironica e curiosa, Bonnie manifesta da subito un carattere gentile ma allo stesso tempo irrequieto e ribelle.
Ha grandi sogni ma scarse possibilità di realizzarli. Vorrebbe fare l’attrice o la scrittrice, ma a malapena riesce a trovare lavoro come cameriera. I suoi sogni sembrano destinati a restare appesi in quella arida provincia. A sedici anni si sposa con un ragazzo distratto che da subito la trascura e la lascia spesso sola. Senza lavoro, senza amore, senza futuro, Bonnie incontra Clyde Barrow, giovane affascinante e scanzonato. È amore a prima vista.
Quando apprende che è un bandito la scoperta non la induce a lasciarlo. Nasce tra loro una “follia a due” che in breve tempo li porterà a diventare i criminali più ricercati d’America.
Ma chi è in realtà Bonnie Parker?
“Bonnie Parker” di Arianna Destito Maffeo, edito Morellini Editore, è la storia di una cameriera e di uno spaccapietre dei sobborghi di Dallas.
È il 1927. Bonnie è tornata a vivere nella sua casa a Cement City:
“Qui c’è solo fango e terra. Ci sono il cortile e il cotone, la stalla e il mangime. La puzza dei campi bagnati, delle strade impolverate. E il rumore… è quello delle fabbriche, il grido della fatica, del lavoro sodo… il rumore della macchina da cucire col suo ritmo scandito dal ticchettio della sveglia”
La ragazza vive con la madre, la nonna, Buster e Billie, suo fratello e sua sorella.
E Roy, dov’è? Dov’è suo marito?
Il 25 settembre del 1926, Bonnie aveva solo sedici anni e si era sposata con quel ragazzo che le “faceva bollire il sangue”.
“Roy, dove sei? Non lo vedi che sono immobile? Manchi come un cappio che stringe la mia vita e non mi fa fare un passo né avanti né indietro. Ha senso tutto ciò? … Devo dare una svolta alla mia vita.”
Si è sposata per colmare un vuoto e, invece, si trova più sola di prima. È una ragazza che vuole conquistare il mondo, iniziando a sedurre il suo quartiere. Vuole “mordere la vita” perché sente che sta già fuggendo via.
I capitoli sono narrati in prima persona, alternativamente da Emma e da Bonnie. La madre racconta quello che è accaduto nel passato, quello che ascoltava alla radio, quello che veniva a sapere. La figlia racconta nel presente, facendoci sentire parte della vicenda. Arianna riesce ad emozionare, esprimendo le perplessità e le convinzioni della giovane protagonista.
Viene toccato il tema della disperazione, della povertà e di quelle piccole felicità, tanto difficili da raggiungere.
Alla fine degli anni Venti c’erano tanti senzatetto che, con dignità, aspettavano gli avanzi di cibo fuori dai locali. La Grande Depressione investì l’America alla fine del 1929: tante attività non riuscivano ad andare avanti ed erano costrette a chiudere, le banche pignoravano i locali e le case, non si riusciva a trovare lavoro.
“Sfoglio le riviste di cinema e di moda e lì la crisi non la vedo. Forse c’è un mondo senza affanni, tra le pagine di un libro e le foto di una rivista. Abiti e paillettes, grattacieli e teatri e musica da ballo… Davvero la miseria ci sommergerà? Io non voglio crederci. E di certo non mi perdo d’animo. Non me ne starò con le mani in mano” – Bonnie Parker
Questo era lo spirito di Bonnie, che io ho apprezzato tanto.
Quando ha inizio il cambiamento, si riesce ad avvertirlo?
Per Bonnie è iniziato a West Dallas, dove regnava un odore di muffa, fango e fogna. Eppure, in quel luogo malfamato trova un po’ di serenità a casa di suo fratello Clarence, che aveva bisogno di un aiuto in quanto la sua ragazza, Edith, si era rotta un braccio.
Sono giornate che passano pigre tra la preparazione di una torta o di una minestra, l’ascolto di musica jazz alla radio e la lettura di giornali.
Finché, un giorno di gennaio, qualcuno bussa alla loro porta…
“Non faccio in tempo a versare la cioccolata nelle tazze che, sulla soglia della cucina, appare lui. Completo grigio, capelli tagliati di fresco… Un profumo orientale e la sensazione che qualcosa stia per travolgere il mio destino come una tempesta di polvere. Si presenta, si abbassa il cappello, si aggiusta il ciuffo di capelli neri lucenti e mi sorride. Sono già sua. «Sono Clyde»”
L’autrice ha descritto quel loro primo incontro in maniera cinematografica. È riuscita a farmi percepire l’ipnotismo di quella scena.
In quella modesta casa, Bonnie non avverte la crisi, anzi. Ogni giorno, quando arriva Clyde, sembra una festa.
C’è un nuovo odore, un nuovo sapore nella vita della giovane texana, quello di Clyde Barrow, la cui presenza occupa ogni spazio libero della sua mente.
La madre di Bonnie, Emma, fa una riflessione che coinvolge tutti i genitori, di ogni epoca. Guardando i propri figli, ad un certo punto, si accorgono che non sono più quei piccoli che avevano avuto accanto fino a poco tempo prima. Dove sono andati? Quando sono diventati così grandi?
Arianna è riuscita a rendere “da pelle d’oca” anche l’incontro tra Emma e Clyde. Lui, seduto su uno sgabello in cucina, con indosso un grembiule, intento a preparare una cioccolata. Era solo un ragazzo, eppure…
“Bonnie aveva uno sguardo e un sorriso che non dimenticherò mai, che forse non avevo mai visto prima… Capii subito che era un amore diverso da quello di Roy. Che i vent’anni della mia bambina non erano solo una data su un certificato ma fissavano ben netta una linea di confine. Qualcosa era cambiato. Non sapevo ancora quanto sarebbe costato quel cambiamento”
Nel 1930, improvvisamente, tutto precipita. Quel bravo ragazzo, che sembrava uno studente di legge, era in realtà un bandito.
Per la seconda volta nella sua vita, Bonnie si ritrova da sola. La madre sperava che si sarebbe stancata di aspettare Clyde, come si stancò di attendere il ritorno di Roy. E invece no. Scriveva di continuo lettere ad un uomo che nemmeno conosceva.
Quella ragazza, così divertente, che amava raccontare storie e andare al cinema “dove era finita? Non c’era più e io mi aggrappavo al ricordo della mia bambina, cercando di capire chi avessi davanti”. È lo sguardo disincantato di Emma che, a posteriori, ci racconta i dettagli di quanto era accaduto.
L’autrice mette in risalto la potenza attrattiva di quei giovani protagonisti, attirati l’uno dall’altra come una calamita. Alla fine, Bonnie è riuscita a mordere la vita, scegliendo il crimine “con un biglietto di sola andata”.
Un vivido ritratto di quella America rurale degli anni Trenta. Un Paese in ginocchio a causa della siccità, delle tempeste di sabbia, della polvere che ricopre le colture, dei debiti, delle banche che si prendono tutto.
È difficile continuare a sognare, eppure i due protagonisti non hanno mai smesso, diventando leggenda.
“Lo sai, vero, che dovrai fuggire sempre, Clyde?
Lo so, Bonnie. E tu? Ci sarai? (…)
Andiamo avanti, Clyde, non ci resta che andare avanti.”
Ringrazio tantissimo la Morellini Editore per avermi inviato una copia cartacea di questo meraviglioso romanzo.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.