Biografia romanzata
e/o Edizioni
6 ottobre 2021
cartaceo, ebook
507
New York, primi anni del Novecento. Una ragazza appassionata di libri rari si fa beffe del destino salendo tutti i gradini della scala sociale e professionale, fino a diventare la famosa direttrice della biblioteca del magnante J.P. Morgan e la beniamina dell'aristocrazia internazionale con il falso nome di Belle da Costa Greene, Belle Greene per gli amici.
Ma in realtà, in quell'America violentemente razzista, la brillante collezionista che fa girare le teste e regna sul mondo dei bibliofili nasconde un segreto terribile. Benché sembri bianca è afroamericana, per giunta figlia di un famoso attivista nero che vede come un tradimento la volontà della figlia di nascondere le proprie origini.
Quello che racconta Alexandra Lapierre è il dramma di una persona divisa tra la propria storia e la scelta di appartenere alla società che opprime il proprio popolo.
“Non doveva mai più pensare a se stessa come una donna nera. Mai più” – da “Belle Greene” di Alexandra Lapierre, edito E/O Edizioni.
Negli Stati Uniti, la schiavitù è stata abolita nel 1865. Nonostante siano trascorsi quarant’anni da quella data, le persone di colore si trovano comunque in una posizione assai svantaggiata rispetto ai bianchi. La giovane Belle Greene non può accettarlo. Approfittando della sua carnagione chiara, poiché discendente da antenati meticci, non dichiara le proprie origini “colored”, come vuole la legge. Questo le permetterà di dimostrare il proprio valore di donna e professionista, entrando nella buona società newyorkese e diventando la direttrice della nota biblioteca del magnante J.P. Morgan. Ma tutto ciò si fonda su una menzogna per la quale pagherà un prezzo altissimo.
“Quando una legge è iniqua va trasgredita”
“Colored“. È la parola che qualsiasi persona, avente anche un solo discendente nero, deve dichiarare tra le proprie generalità. Non importa se la sua carnagione è chiara, i suoi tratti caucasici così come quelli dei propri genitori. Per la legge, è sufficiente avere un qualsiasi antenato di colore per esser classificato come “colored”. Questo conduce, inevitabilmente, alla preclusione di qualsiasi buona opportunità personale e professionale.
L’avvocato Richard T, Greener aveva potuto laurearsi grazie all’appoggio di una famiglia di bianchi, che gli aveva finanziato gli studi ad Harvard, aprendogli numerose porte. Le stesse che gli erano state poi sbattute in faccia una volta iniziata la professione. Anziché abbattersi, l’uomo ne era uscito rinvigorito e motivato a difendere i diritti della propria gente, diventando un famoso attivista. Sia lui che la moglie, Genevieve, sarebbero potuti passare per bianchi, poiché discendenti da una stirpe di meticci da cui avevano ereditato la carnagione chiara.
“Rick aveva il dono di convincere e un fascino che gli permetteva di forzare le porte e ascendere le vette più inaccessibili” – Belle Greene
Rick Greener è un uomo intelligente, carismatico e passionale. Un ottimo avvocato, grande oratore, ma pessimo marito. Abbandona la famiglia e si trasferisce altrove con una delle sue amanti.
Genevieve è una donna bella, dall’aspetto distinto e dal portamento elegante. I suoi capelli sono chiari, così come la sua pelle e quella dei suoi figli. Pur avendo un carattere dolce e arrendevole, possiede caparbietà e saggezza. Spinta dalla più determinata delle sue figlie, decide di “superare la linea”, quella che li separa dalla vita che non potrebbero avere, in quanto neri. Quindi non si dichiareranno “colored”, rinnegando le loro origini e tagliando i ponti con tutto il parentado.
“Emana una tale luce, un tale bagliore che è l’incarnazione stessa di quella divina avventura che si chiama vita. E in lei la vita è fatta di carne e ossa”
È Belle colei che ha caldeggiato questa decisione. Una giovane di grande intelligenza, ambizione e ansia di vivere. La sua passione per i libri e per l’antichità la porta verso la carriera di bibliotecaria presso la famosa biblioteca del grande J.P. Morgan, a New York. Egli è un carismatico magnante che, nonostante l’età avanzata, attira le simpatie del gentil sesso grazie al suo fascino e alla sicurezza che infonde. Il suo formidabile fiuto per gli affari gli ha conferito notorietà tra le alte sfere della finanza e della politica del Paese. L’uomo rimane incantato dall’entusiasmo di Belle, dalla sua competenza e passione che mette in tutto ciò che fa, portandosi appresso con disinvoltura, un’altera e mediterranea bellezza retaggio dei suoi nobili antenati portoghesi.
“Come una mora in una scodella di latte”
L’uomo ignora che le aristocratiche origini della ragazza sono frutto di un’invenzione per giustificare la propria pelle olivastra, i capelli scuri e i grandi occhi neri. Belle sa come attirare le simpatie e accendere la curiosità dei componenti dell’alta società, dove diventa presto molto popolare.
E se suo padre si rifacesse vivo? Pur avendo cambiato cognome, da Greener a Greene, in quel caso, la sua vera identità verrebbe rivelata, poiché ognuno conosce il noto attivista Richard Greener… avvocato “colored”.
“Per quanto sembrasse disinvolta, libera e diretta, per quanto usasse un linguaggio crudo nella vita quotidiana, quand’erano in ballo i sentimenti che le stavano a cuore diventava di un pudore senza uguali“
“Belle Greene” presenta un perfetto quadro della società americana post schiavismo, rimasta fortemente razzista. Un mondo che ha saputo evolversi e progredire rapidamente in diversi ambiti, mantenendo paradossalmente una mentalità chiusa e segregazionista.
L’autrice descrive perfettamente il contesto storico-culturale di quegli anni (inizio Novecento), attraverso un linguaggio semplice, ma curato, dallo stile elegante e garbato. I dialoghi sono perfettamente ricostruiti sulla base di un’approfondita documentazione, ricerca e studio. Alexandra Lapierre ha reso la sua storia il più conforme possibile alla realtà, conferendo coerenza ai suoi personaggi, tutti realmente esistiti. Sono inserite fotografie e riproduzioni di dipinti di persone e ambienti.
Ogni personaggio, anche secondario, è perfettamente caratterizzato. Quello di Belle Greene è straordinariamente vivo e appassionante. L’autrice è nota per le sue biografie romanzate di donne sorprendenti, ma stesso dimenticate dalla storia. La lettura è fluida e scorrevole. Il ritmo è moderatamente rapido. Esso può rallentare quando, non troppo frequentemente, la narrazione si polarizza sugli aspetti tecnici della professione della protagonista. Si tratta comunque di dettagli interessanti e necessari per comprenderne la personalità, oltre che scritti attraverso un linguaggio comprensibile.
La trama parte dalla conclusione della vicenda, per poi raccontarla, andando a ritroso nel tempo. Dopo di ché non vi è più alcun salto temporale. Essa si divide in tante parti, chiamate libri, quante sono le fasi della vita della protagonista.
“La sua curiosità e la sua insolenza sono un autentico bagno di giovinezza che rinvigorisce in maniera deliziosa”
“Belle Greene” è una storia interessante, avvincente e, a torto, poco conosciuta. La scrittura di Alexandra Lapierre è travolgente perché sa trasportare nel mondo dei suoi personaggi come se lo avesse vissuto, permettendo a noi lettori di viverlo a nostra volta.
Un romanzo consigliato a chi ama i libri, le biblioteche, il Novecento, le storie vere e, soprattutto, le protagoniste femminili forti e determinate. Forse qualcuno potrà biasimare Belle per aver scelto quella che potrebbe sembrare la via più semplice. In realtà, la sua caparbia ambizione si è sempre accompagnata alla paura e alla rinuncia (il terrore di tradire le proprie origini o essere scoperta e punita dalla legge, la scelta di non legarsi sentimentalmente rifiutando di conseguenza la maternità). Per realizzare il proprio sogno, ha pagato un prezzo altissimo. Una protagonista al centro di una storia che non vi pentirete di aver voluto conoscere, chiuderete certamente questo romanzo con una punta di rammarico.
Conoscevate Belle Greene?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐