
Giallo
Morellini Editore
27 ottobre 2023
Cartaceo, ebook
330

Enrico Trezza è un cinquantenne, proprietario di un locale notturno e appassionato da sempre di pugilato. Ma è anche un serial killer con il vizio di selezionare le sue vittime all’interno di una particolarissima cerchia di amicizie. Lo scopo? Creare il suo Arcipelago Amico.
Nel portare a termine gli efferati omicidi, Enrico non è da solo, ma ha qualcuno che lo aiuta in segreto, dietro le quinte. Una persona fidata e capace di cui pochi conoscono l’esistenza. A dare la caccia al killer è il commissario Serena Fortini, aiutata dall'agente Walter Zenoni. Donna tenace in un mondo di uomini, sa pensare fuori dagli schemi: è la persona ideale per indagare su questo caso complesso.
Arcipelago Amico è la storia di un peccato, di una macchia criminale che, all’interno di una famiglia apparentemente normale, si tramanda di generazione in generazione lasciando una scia di vittime innocenti e inconsapevoli.
“Arcipelago amico” di Paolo Bocchi, edito Morellini Editore, è stato una vera sorpresa!
Sappiamo subito chi è il killer. Conosciamo il suo nome, cognome e soprannome: Enrico Trezza, detto Brezza.
Ha cinquantacinque anni, un fisico prestante ed è un boxer. Deve il soprannome alla leggerezza con cui si muove sul ring. A lui non fanno paura i colpi degli avversari, a lui fa paura invecchiare.
“Si sente imbevuto d’anni, intriso di solitudine, impregnato di depressione. E sa che, miscelando età, solitudine e depressione, il cocktail che si ottiene è, nella maggior parte dei casi, qualcosa di micidiale, di mortale: un vero killer”
Brezza gestisce un bar, è il suo luogo “non luogo”, nel quale non si avverte l’alternanza tra giorno e notte. Rappresenta il suo “oscuro vagone traballante”, che gli permette di conoscere persone nuove, i suoi amici, quelli che formano il suo personale “arcipelago amico”.
“Un gruppetto di amici, massimo dieci, minimo tre, altrimenti, che arcipelago è? Amici da mantenere nel corso del tempo, per evitare, un giorno, di trovarti troppo solo davanti alla morte. Ricordati Enrico… la costruzione di un arcipelago amico è una missione che può salvarti la vita. Ricordatelo”
Voi, cari lettori, avete amici fidati?
Una sera, al locale, entra un cliente, uno nuovo.
Si chiama Francesco, è un architetto, e con Brezza si trova subito in sintonia, parlando dei loro libri preferiti. Un amico da non lasciarsi scappare perché da lui può migliorarsi e imparare.
Eppure, improvvisamente, avviene un repentino cambio di scena. Il killer, fino ad allora, rimasto sopito, entra in azione…
Brezza aggiunge al suo arcipelago una nuova isola.
Enrico ha un fratello, Sergio, affetto da DOC, disturbo ossessivo compulsivo. Un ragazzo intelligente, forse troppo, e incompreso. Le sue “stanze mentali” devono essere pulite e ordinate come quelle della sua casa. Tutto deve risultare perfetto, preciso e bianco.
“Nella casa di Sergio, regnano sovrane pulizia e simmetria. Ne ha un bisogno disperato. Lo aiutano a soffrire di meno. E a sentirsi meno smarrito, in questo mondo… Essere troppo sensibili è una disgrazia che ti accompagna per tutta la vita. È come nascere senza carapace, senza corazza, senza schermo protettivo” – Arcipelago amico
Paolo Bocchi sa affrontare con delicatezza questo disturbo, presentandoci un personaggio particolare, sensibile e memorabile. Sergio è il perno attorno a cui ruota la vicenda.
Al secondo piano del Commissariato di Porta Gibellina, è in corso un’operazione segreta, coordinata dal commissario Fortini e dal vicecommissario Zenoni. Serena Fortini è “esigente, efficiente, estremamente intelligente, felinamente istintiva”.
L’autore presenta un commissario donna dalla personalità decisa e dal carattere tenace.
“A Serena piace quando, sulla scena di un crimine, i colleghi la chiamano commissario Fortini; si sente più forte di quel che è… La sferzata al maschile della sua identità professionale la aiuta a essere ancora più severa e dura con se stessa”
Quello di Porta Gibellina è un edificio freddo, umido, che versa in uno stato d’abbandono. La sala operativa è angusta e tetra, senza finestre, è perennemente buia. Eppure, quella stanza, la rappresenta: come lei, è oscura e silenziosa.
Walter Zenoni, detto Lino, per la somiglianza con l’attore Lino Banfi, è un personaggio tutto da scoprire.
“Zenoni è il classico burocrate sommerso. Zenoni è la memoria storica mimetizzata del commissariato di Porta Gibellina. Zenoni è un vero e proprio camaleonte. Zenoni è presente, ma si confonde con le pareti verdi, si nasconde nelle stanze più segrete, si fonde con l’ambiente che lo circonda”
Si compensano, lui e Fortini. Riescono, insieme, a incastrare tutti i pezzi della vicenda.
Con l’entrata in scena, nel bar di Brezza, di Lara Mori, blogger e influencer, Bocchi ci parla di quel mondo fatto di milioni di followers, di quelle reginette virtuali, imprenditrici di loro stesse, sempre avanti, sempre collegate.
“Non importa quello che dicono, ma come lo dicono e attraverso quali dispositivi lo condividono. Hanno capito tutto. Loro, nate già pronte e già preparate, sono la finestra attraverso la quale io spio il futuro”
Dalle sue vittime, il killer apprende, impara, le “respira”. Ogni isola del suo personale arcipelago rappresenta qualcosa in più che ha imparato.
Qualcosa hanno in comune Enrico e Serena, entrambi amano il silenzio, perché “sotto il silenzio è nascosta la verità”.
Ma non si può passare inosservati per sempre, prima o poi, il gioco finisce, il sipario si chiude, la saracinesca si abbassa. Fine.
La scrittura di Bocchi è ipnotica, fotografica, fatta di scatti di immagini.
“Arcipelago amico” si compone di otto parti, formate da brevi capitoli che, come dei fotogrammi, ci mostrano quello che sta accadendo, attimo per attimo, e spingono il lettore a leggere un capitolo dopo l’altro, senza riuscire a smettere. Fino all’agghiacciante epilogo.
“Era un caso. Non era un caso. Era il classico cerchio che si chiudeva”
È un romanzo che parla di presente e, soprattutto, di passato. Quel passato che “che si ripresenta senza chiedere il permesso: familiare, feroce, ferale, con sembianze ingannevoli, difficili da combattere”.
Ringrazio tantissimo Morellini Editore per avermi inviato questo sorprendente romanzo.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.